Gli sforzi della diplomazia mondiale per un cessate il fuoco in Medio Oriente al momento non hanno prodotto risultati e in Libano continuano incessanti gli attacchi israeliani.
“La situazione in Medio oriente è molto complicata. Speriamo di potere ottenere un cessate il fuoco sia a Gaza sia in Libano”.
Con queste parole il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, esprime tutta la preoccupazione per l’escalation militare in Medio Oriente e Libano dopo l’allargamento del perimetro del conflitto. Una preoccupazione condivisa anche dal Ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ha sottolineato come:
“Il conflitto arabo-israeliano, estesosi al Libano, mette in pericolo tutta la stabilità della regione”.
Guerra in Libano, Magi: “Escalation è una realtà”
La polveriera mediorientale preoccupa la politica italiana. Il segretario di +Europa, Riccardo Magi ha sottolineato come l’escalation militare in Medio Oriente non rappresenti più solo un pericolo, ma una realtà.
“Rischio escalation? Più che un pericolo è una realtà e spero che il peso in termini di influenza politica degli Stati Uniti riesca a fermare l’avanzata dell’azione di Israele e di Netanyahu. Netanyahu è diventato un enorme problema per la tenuta dello stato di Israele. Lo era già prima del 7 ottobre quando ha accompagnato un’involuzione etno-nazionalista di quello stato.”
ha dichiarato Magi.
Silvestri: “Basta inviare armi a chi massacra popolazione palestinese”
Attacca il Governo, invece, il deputato del Movimento 5 Stelle, Francesco Silvestri, che ha sottolineato come l’Italia avrebbe dovuto fare di più per dire no al massacro della popolazione palestinese.
“Il M5S su questo è stato molto chiaro. Da mesi noi chiediamo degli interventi molto mirati da parte di questo Governo che invece chiude occhi e orecchie: il ritiro dell’ambasciatore italiano in Israele e di smettere di inviare armi a chi sta massacrando la popolazione civile palestinese. Come si può pensare che il nostro governo possa essere incisivo in Libano, se non è riuscito a far sentire la propria voce per quanto riguarda il massacro palestinese. L’Italia sta uscendo male sia da un punto di vista geopolitico sia di immagine.”