È Luigi Nasato Fazio il presunto assassino di Vincenza Saracino, trovata morta nel cortile esterno di un casolare abbandonato di Preganziol, nel Trevigiano, il 3 luglio scorso. Stando a quanto si apprende da fonti locali, nelle scorse ore l’uomo, di origini venete, sarebbe stato arrestato nella città di Maracay, in Venezuela, dove è nato: si trovava a casa del nonno.

Chi è Luigi Nasato Fazio, arrestato per l’omicidio di Vincenza Saracino a Preganziol

La svolta è arrivata a qualche giorno dalla firma, da parte della Procura, di un mandato di cattura internazionale nei confronti del 33enne, fuggito in Sudamerica il giorno dopo l’omicidio, avvenuto il 2 luglio. Ad incastrarlo, secondo le ricostruzioni, le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nei pressi del casolare abbandonato di Preganziol nel cui cortile il 3 luglio è stato trovato il corpo senza vita di Vincenza Saracino.

In un frame si vedrebbe, infatti, Luigi Nasato Fazio affiancare la vittima e convincerla ad accompagnarlo, in bici, verso l’ex fabbrica, da cui poi lo si vedrebbe uscire da solo. L’ipotesi è che possa aver colpito la 50enne – morta dissanguata dopo essere stata accoltellata tra il collo e la mandibola – al culmine di una lite scoppiata per “futili motivi”. Lo ha spiegato a Treviso Today il procuratore capo Marco Martani:

Aveva maturato un fortissimo rancore nei confronti di Vincenza Saracino per motivi abbastanza futili, i contrasti con una sostanza importante non sono emersi ma sono emersi degli screzi, dei piccoli litigi che evidentemente per lui erano molto gravi.

Sembra che sia imparentato con alcuni vicini di casa della donna. Gli stessi che, senza sapere cosa avesse fatto, lo avrebbero ospitato la notte dell’omicidio, accompagnandolo anche in aeroporto, da dove avrebbe raggiunto prima Madrid, poi il Venezuela, dove è stato fermato dopo essere stato rintracciato.

La ricostruzione del delitto

Lo scorso 2 luglio i familiari di Vincenza Saracino si erano messi in contatto con i carabinieri per denunciare la scomparsa della donna. Dalle prime indagini era emerso che, dopo essere uscita dal lavoro – insieme al marito gestiva il sexy shop De Sade di Preganziol – la 50enne si era avviata verso casa in sella alla sua bici, fermandosi prima a fare un po’ di spesa al supermercato e poi dal tabaccaio, per acquistare delle sigarette.

Il giorno successivo il suo corpo era stato rinvenuto nel cortile esterno di un’ex fabbrica abbandonata. A poca distanza, nascoste tra i rovi, c’erano la sua bici e la sua borsetta. Si era subito esclusa la pista di una rapina finita male. I sospetti, di conseguenza, si erano concentrati su alcuni uomini che le gravitavano attorno: clienti del negozio, soprattutto. Tra di essi, anche il 33enne che ora è stato fermato.

È accusato di omicidio volontario aggravato; sarebbe, però, “mentalmente instabile“. Bisognerà chiarire se al momento dei fatti fosse capace di intendere e di volere e soprattutto se abbia o meno premeditato il delitto. Sembra che Vincenza percorresse sempre lo stesso tragitto: potrebbe averla colta di sorpresa mentre, come al solito, tornava a casa.

Una vicenda che ricorderà a qualcuno quella di Sharon Verzeni, la 33enne che a fine luglio è stata accoltellata in strada a Terno d’Isola, nella Bergamasca. Per la sua morte è finito in carcere l’italiano di origini maliane Moussa Sangare, che agli inquirenti ha confessato di averla uccisa “senza un motivo”: voleva far del male a qualcuno. Scelse lei perché si trovava al posto sbagliato nel momento sbagliato e, rispetto ad altri potenziali bersagli, era “debole”. Ecco il video che lo incastra.