Azzerati i direttivi delle curve Nord e Sud dello stadio Meazza, in una maxi operazione della polizia di Stato, su delega della procura distrettuale antimafia di Milano: il blitz è in corso dalle prime ore dell’alba di oggi, 30 settembre 2024. Sono 19 le custodie cautelari emesse dal gip Domenico Santoro e circa quaranta gli indagati.

Chi sono i capi ultras di Inter e Milan arrestati? I reati contestati fanno riferimento al giro d’affari legato al mondo calcistico.

Chi sono i capi ultras di Inter e Milan arrestati a Milano?

Tra le figure di spicco delle due squadre milanesi arrestate a Milano, nelle file della Curva Nord, ci sono Andrea Beretta, Marco Ferdico e il padre Gianfranco. Il primo si trova già in carcere per l’omicidio di Antonio Bellocco, avvenuto lo scorso 4 dicembre a Cernusco sul Naviglio. A causa della presenza dell’ex erede del clan omonimo di Rosarno deceduto è stata contestata l’aggravante dell’agevolazione mafiosa. Ci sarebbero oerò altri soggetti legati alla criminalità organizzata per questioni di narcotraffico.

Sul fronte della Curva Sud milanista, invece, si trovano ora in carcere i fratelli Luca e Francesco Lucci. In manette anche Islam Hagag (noto come Alex Cologno) e Christian Rosiello, coinvolti nel raid sotto casa di Cristian Iovino. Ossia il personal trainer dei vip, picchiato dopo una lite in una discoteca con Fedez (che non è coinvolto nell’inchiesta). In particolare Hagag e Rosiello, nei giorni scorsi, erano in compagnia del cantante a Parigi.

Diciannove le misure cautelari eseguite in totale: 16 in carcere e 3 agli arresti domiciliari. Tra i quaranta indagati non figurano dirigenti o dipendenti dei club.

Le indagini

L’indagine dei pm Paolo Storari e Sara Ombra, coordinati dal procuratore Marcello Viola e dall’aggiunta Alessandra Dolci, ipotizza diversi reati: associazione per delinquere finalizzata alla commissione di lesioni, percosse, resistenza a pubblico ufficiale, rissa, estorsione e intestazione fittizia.

Anche la Guardia di Finanza ha partecipato alle indagini. Secondo gli inquirenti gli arrestati avrebbero fatto pressioni ai club, imposto il pizzo nei parcheggi nei pressi dello stadio e sulla vendita di cibo e gadget. Inoltre si sarebbero resi protagonisti di estorsioni sulla vendita di biglietti, oltre ad aver alimentato le risse tra le fazioni rivali.

Alcuni dei principali capi ultras coinvolti nell’inchiesta sono noti per i loro legami con la ‘ndrangheta, ma anche per l’influenza nelle tifoserie delle due squadre milanesi.

Nelle ultime ore la Polizia e le Fiamme gialle stanno eseguendo decine di perquisizioni anche nei confronti di altri ultrà, indagati a piede libero. Parallelamente la questura di Milano, con la divisione anticrimine, ha emesso numerosi Daspo per altri tifosi di Inter e Milan.

Il rapporto tra le tifoserie

Secondo il gip Domenico Santoro il patto di non belligeranza tra le tifoserie di Inter e Milan, che va avanti dagli anni Ottanta, sarebbe stato stabilito per coltivare “illeciti comuni”, non per una gestione “tranquilla” dello stadio.

Santoro ha infatti evidenziato, nell’ordinanza di custodia cautelare, che gli esponenti delle curve hanno utilizzato il pretesto della passione sportiva

per governare sinergicamente ogni possibile introito che la passione sportiva vera, quella dei tifosi di calcio, genera.

Questo aspetto va inserito

in un contesto che rivela l’uso di metodi violenti non solo per la risoluzione di controversie direttamente afferenti a questioni di tifo, ma anche per quella di vicende connesse a ulteriori affari illeciti, quando non di rilievo esclusivamente personale. Sono vicende in cui, cioè, l’appartenenza al mondo ultras viene elevata a ostentazione di forza, foriera non solo di visibilità (ad esempio mediante l’inserimento con funzioni di guardia del corpo di noti personaggi) ma anche di ulteriori introiti.

Il gip ha parlato anche di un rapporto di “sudditanza” del club nerazzurro nei confronti degli ultrà indagati. La Procura di Milano ha così avviato un procedimento di prevenzione con le società di Inter e Milan.

Come evidenziato dal pm Paolo Storari,

se l’organizzazione non cambia si sostituiranno altre persone che faranno le stesse cose. Bisogna iniziare a pensare che lo stadio sia luogo dove non succedano certe cose. Questo si può fare solo con l’ausilio delle società. Sicuramente delle falle ci sono state. L’aspetto dell’eventuale amministrazione giudiziaria va visto sotto un profilo non dell’agevolazione, ma dell’intimidazione.

Gli ultrà e le “ambizioni imprenditoriali” nel mondo della musica

Stando alle indagini della Dda di Milano, il leader della Curva Sud Luca Lucci avrebbe avuto anche “ambizioni imprenditoriali” nel mondo della musica. Ha coltivato, infatti, “rapporti personali” con rapper del calibro di Fedez, Emis Killa, Lazza, Tony Effe, Cancun e Gue Pequeno.

Relazioni che gli hanno permesso di “aumentare in modo esponenziale” i propri guadagni, grazie ad accordi per gestire i concerti di questi artisti sia sul territorio nazionale (soprattutto in Calabria) che in quello internazionale.

Lucci faceva leva sul suo fedelissimo Hagag Islam, molto vicino a Fedez e già in contatto con alcuni imprenditori del settore. Lo scorso agosto è stato proprio Hagag a organizzare una serie di concerti di Fedez in Calabria, tra Roccella Jonica e Gioia Tauro.

Il rapporto tra Fedez e Lucci

Nel corso dell’inchiesta sono emersi dettagli sul rapporto tra Federico Lucia, in arte Fedez, e Luca Lucci.

Il tema che ti pongo è questo. Cioè come introduco la tua figura.

Queste le parole che il rapper ha rivolto a Lucci sulla possibilità, risalente a gennaio 2023, di acquisire in società il locale ‘Old Fashion’ all’interno della Fondazione Triennale di Milano.

Non la introduci… eh sono con te. Ma tu sai già a chi farlo gestire? Perché io una persona l’avrei

la risposta dell’ultrà.

Non solo. Fedez si sarebbe fatto avanti con Lucci per la vendita di una bevanda– da lui sponsorizzata con l’altro rapper Lazza- all’interno dello stadio. Una proposta che sarebbe stata accolta favorevolmente da Lucci, disposto sia a intercedere con il responsabile dei bar del Meazza, che con la controparte interista.