In Liguria il colpo di scena si è consumato in appena 24 ore, quelle immediatamente precedenti alla presentazione delle liste per le Elezioni Regionali in programma il 27 e il 28 ottobre: Italia Viva e +Europa non parteciperanno alla competizione elettorale, tagliate fuori dal veto del Movimento 5 Stelle. La telenovela dell’estate Renzi-Conte ha trovato il suo epilogo con il disfacimento sul nascere della lista “Riformisti Uniti per la Liguria”, dopo l’ennesima condizione posta dal Movimento 5 Stelle contrario alla presenza in lista dei nomi proposti da Italia Viva. Una condizione di troppo a cui, questa volta, Matteo Renzi non ha voluto sottostare, chiamandosi fuori.

Neanche i tentativi in extremis di ricucire lo strappo per evitare di indebolire la coalizione – in vista di quello che si prefigura uno scontro all’ultimo voto per la conquista della presidenza della Regione – sono riusciti a riportare l’unità, invocata anche dall’ex ministro Andrea Orlando che, prima ancora di cominciare, già perde un pezzo della sua coalizione.

Elezioni Liguria 2024, Conte impone la sua linea: ‘attacco’ alla leadership di Schlein?

Ma cosa sta succedendo nel centrosinistra? Rumors e sospetti, alimentati anche dalle parole dell’ex premier Matteo Renzi, aprono anche ad altri scenari più ampi della sola Liguria, ovvero, la leadership Pd all’interno del campo largo.

“La posizione di Conte ha vinto. Conte utilizza Italia Viva per attaccare la leadership di Schlein“

Le parole pronunciate ieri – 28 settembre 2024 – da Matteo Renzi all’Assemblea Nazionale del partito, pesano come macigni. L’obiettivo di Giuseppe Conte è davvero l’ex sindaco di Firenze, o lo scopo finale è quello di indebolire la leadership della segretaria Pd Elly Schlein all’interno della coalizione di centrosinistra?

Un dato certo, come sottolineato anche da Renzi, è che questa partita sembra averla vinta l’ex premier pentastellato: voleva Matteo Renzi fuori dalla coalizione in Liguria e ci è riuscito, imponendo la propria linea rispetto a quella della segretaria dem che, invece, ha lavorato fino alla fine per giungere a un compromesso che prevedesse la presenza di Italia Viva e Matteo Renzi anche in Liguria, come già in Umbria e in Emilia Romagna.

Al momento, infatti, Italia Viva sarebbe parte integrante delle coalizioni di centrosinistra nelle altre due regioni al voto il 17 e 18 novembre. Il condizionale è d’obbligo, perché a questo punto chi può dire cosa succederà nelle prossime settimane.

Il caso Liguria, comunque, non ha indebolito solo la compagine di centrosinistra, ma ha evidentemente indebolito anche la leadership della segretaria dem, a cui l’alleato Conte potrebbe aver lanciato una sfida a lungo termine. Un ulteriore tassello è rappresentato anche dalla gestione delle nomine Rai, con il M5s e Avs che hanno deciso di votare con la maggioranza, disattendendo la linea del Pd di disertare il voto ha contribuito a gettare acqua sul fuoco.

Elezioni Liguria 2024, presentate le liste: il campo largo perde Renzi e Magi

La strada di Andrea Orlando verso la poltrona della presidenza della Regione Liguria si è complicata improvvisamente. La discesa in campo del sindaco di Genova, Marco Bucci, candidato unico del centrodestra, ha reso la partita più equilibrata. I sondaggi danno i due sfidanti divisi da pochi voti e di conseguenza la perdita della lista dei Riformisti Uniti e quindi dei voti di Italia Viva e + Europa (che hanno dato libertà di voto ai loro elettori) potrebbe rivelarsi determinante per la vittoria o la sconfitta.

A nulla sono valsi gli appelli di Orlando all’unità, alla fine, il veto del Movimento 5 Stelle alla presenza dei candidati di Italia Viva nella lista dei Riformisti è stato il punto di non ritorno. Matteo Renzi, dopo aver accettato, in nome del compromesso, di uscire dalla giunta Bucci a Genova e di partecipare alle elezioni senza il simbolo del partito, non ha accettato che Giuseppe Conte decidesse anche i candidati della sua lista, ponendo veti sui nomi di Italia Viva.

Ieri sono state presentate le liste e l’ex ministro della Giustizia sarà sostenuto da cinque liste: Pd, AVS, M5s, Patto Civico Riformista per Orlando, che comprende Azione di Carlo Calenda, e le due liste collegate al candidato presidente: Orlando Presidente e Liguri a Testa alta.

Sette, invece, le liste di centrodestra che sosterranno la corsa di Marco Bucci: Lega, FdI, Forza Italia, Udc, Alternativa Popolare, Vince Liguria e Orgoglio Liguria.