Il corteo pro Palestina di ieri 28 settembre 2024 a Milano si è contraddistinto per la forte e netta presa di posizione contro Israele e a favore del popolo palestinese e libanese, vittime di una “guerra di sterminio” da parte delle forze armate e politiche israeliane.

Chi li aiuta nelle loro azioni? Per i manifestanti la risposta è la “quinta colonna” che in Italia si è piegata ai dettami di Israele. Polemiche per un cartello che accusa Liliana Segre di essere un “agente sionista“: vediamo in quest’articolo perché la senatrice a vita è stata attaccata in questo modo.

Il mondo politico ha espresso una vicinanza bipartisan.

Al corteo pro Palestina di Milano spunta un cartello contro Liliana Segre: “Agente sionista”. Condanna bipartisan da parte della politica

In un evento ormai considerato routinario si è inserita di prepotenza la cronaca e da questo scontro sono nate forti polemiche. Il corteo pro Palestina che si è tenuto ieri 28 settembre 2024 a Milano, e che si è concluso al Parco Trotter, è capitato proprio nel giorno in cui li leader di Hezbollah Hassan Nasrallah è stato ucciso da un violentissimo raid aereo israeliano a Beirut.

Mentre il mondo si interroga, per l’ennesima volta, se questo aggraverà ulteriormente la delicata situazione al confine fra Israele e Libano, i manifestanti di ieri hanno scelto chiaramente da che parte stare: Palestina e Libano, vittime di una guerra di stermino e di “pulizia etnica” da parte delle forze armate e politiche israeliane.

Le polemiche sono però nate quando nel corteo sono apparsi diversi cartelli: le foto raffiguravano politici, giornalisti, industriali e personaggi politici tutti etichettati come agenti sionisti“. L’accusa non è nuova ed era già stata portata avanti dal Nuovo PCI alla fine di quest’agosto, ma ieri anche la foto della senatrice a vita Liliana Segre era additata dai presenti come rappresentante della “quinta colonna” israeliana in Italia.

Il cartello ha profondamente scioccato chi si è trovato, fra ieri ed oggi 29 settembre, a commentare l’accaduto. Non è nemmeno andato giù a diversi esponenti politici, principalmente di Fratelli d’Italia, che durante il corteo ci sia stato anche un minuto di silenzio per ricordare Nasrallah ed il popolo libanese, costretto a subire un attacco che i manifestanti considerano di “pirateria internazionale“.

Questi considerano Segre, così come altri esponenti politici come il ministro della Difesa Guido Crosetto, asserviti alla macchina bellica e propagandistica di Israele, che giustifica con l’esigenza di difendersi un attacco su vasta scala in Medio Oriente, colpendo centinaia di civili e sabotando ogni sforzo diplomatico.

Come accennto, non soltanto FdI ha espresso la propria condanna per quanto espresso nel corteo milanese ma anche dal PD, con Laura Boldrini, e dal M5S, con Sabrina Licheri, si parla di “attacco ignobile” nei confronti di Segre. La deputata dem ha affermato:

Attaccare è offendere una donna sopravvissuta all’orrore Auschwitz, che ha fatto della trasmissione della memoria dell’Olocausto una missione e che, per questo, vive sotto scorta, è qualcosa che non può trovare sostegno né complicità e che, anzi, va condannata fermamente come qualsiasi forma di antisemitismo. A Segre, come sempre, vanno la mia solidarietà e vicinanza.

La data del 7 ottobre, un anno dall’attacco di Hamas contro Israele, si avvicina e sale il timore da parte della Comunità ebraica italiana di possibili atti antisemiti. Walker Meghnagi, presidente della comunità ebraica di Milano, ha commentato:

Quanto messo in piazza a Milano sabato dai manifestanti propal è di una gravità eccezionale. Questo purtroppo a dimostrazione di come oramai non ci sia più alcun limite che possa considerarsi insuperabile nella sua inaccettabilità. Si è creata una spirale di cieco odio antisemita e appelli genocidi ormai equiparabili a quelli di matrice nazi-fascista degli anni ’30 e ’40 dello scorso secolo.

Lo chef Rubio rincara la dose: “Prendete una bomboletta spray e segnate le case dei sionisti”

I manifestanti di Milano hanno concluso il corteo dandosi appuntamento a Roma per il 5 ottobre, nonostante la Questura di Roma abbia negato l’autorizzazione per svolgere un altro corteo a favore della Palestina.

Nonostante ciò, Gabriele Rubini, in arte chef Rubio, ha scelto di sfidare il divieto chiamando a raccolta tutti i sostenitori della comunità palestinese in Italia:

Venite il 5 ottobre a Roma perché la manifestazione si farà, non ci importa del divieto della prefettura. La fine della colonia sionista si avvicina, sono in un angolo e la paura esaspera ciò che sanno fare, odiare, mentire e distruggere.

I tweet di Rubio che segnalavano la sua presenza al corteo di ieri a Milano non lasciano dubbi su cosa lui pensi del conflitto fra Hamas ed Israele e su cosa permetta ai politici e ai soldati israeliani di portare avanti i loro scontri nei territori palestinesi.

A destare ancora più stupore sono le sue parole durante l’incontro “Senza se e senza ma con la resistenza palestinese” organizzato dai Carc, nella serata di ieri sempre a Milano, nelle quali Rubio chiede anche un atto concreto a chi sostiene la lotta palestinese:

Se c’è qualcuno che non dorme la notte ed è in grado di selezionare dei muri dove sa che all’interno di quelle case abitano degli agenti sionisti: 3,80 euro di bomboletta e comincia a scrivere.

Specie da FdI, ciò è stato letto come un invito a segnalare i presunti “agenti sionisti” segnando le loro abitazioni, come accaduto non molto tempo fa in Francia vicino Parigi. Lo afferma Giovanni Donzelli, il responsabile Organizzazione del partito della premier Giorgia Meloni:

Vere e proprie liste di proscrizione, ora addirittura le case marchiate: negli ultimi giorni stiamo assistendo a veri e propri deliri anti israeliani: ora basta. Un clima preoccupante, che sta imperversando da tempo: è in corso una inaccettabile caccia all’uomo che ricorda tempi bui. Basta ambiguità: il segretario del Pd Elly Schlein condanni in modo netto ed inequivocabile l’antisemitismo dell’estrema sinistra.