Si è spento questa notte, Glauco Mauri, grande attore e regista di teatro. Avrebbe compiuto 94 anni il prossimo 1 ottobre. Qualche giorno fa si era sentito poco bene ed era stato costretto a rinunciare ad andare in scena al Teatro Vascello di Roma dove era atteso per lo spettacolo “De Profundis”. Non sono state diffuse notizie sulla causa della morte.

Glauco Mauri causa morte, età e carriera

Nato a Pesaro il 1 ottobre 1930, Glauco Mauri ha iniziato i suoi studi come attore nel 1949 all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica Silvio D’Amico. Dopo il diploma, lavora con importanti teatranti come Memo Benassi, Orazio Costa, Renzo Ricci, André Barsacq, Anna Proclemer, Giorgio Albertazzi, Luigi Vannucchi, Valeria Moriconi, Emanuele Luzzati, Mario Scaccia, Lilla Brignone, Gianni Santuccio ed Enrico Maria Salerno.

Memorabili alcune sue interpretazioni come quella di Smerdjakov ne “I fratelli Karamazov”. Nel 1955, Lucio Ardenzi lo coinvolge in una tourneé in America del Sud organizzata con l’appoggio del ministero dello spettacolo. Fra gli attori che vi parteciparono Luigi Vannucchi, Anna Proclemer, Giorgio Albertazzi, Renzo Ricci, Eva Magni, Tino Buazzelli, Davide Montemurri, Franca Nuti e Bianca Toccafondi. Per alcuni anni, ha lavorato con la compagnia Proclemer-Albertazzi.

Nel 1961 ha fondato con Valeria Moriconi, Franco Enriquez e Emanuele Luzzati, la “Compagnia dei Quattro” una formazione importante che ha segnato la storia del teatro italiano.

Importante anche la sua partecipazione a lavori televisivi della Rai, sia nelle commedie sia nelle tragedie classiche e negli sceneggiati, con oltre sessanta lavori a partire dall’inizio delle trasmissioni, nel 1954. Anche nella prosa radiofonica Rai sono state frequenti le sue presenze davanti ai microfoni, sia nella compagnia di Radio Roma sia in quella di Milano.

Dopo aver fatto parte nel 1971 del cast dello sceneggiato tv “I Buddenbrook” alla Biennale di Venezia del 1972, è stato diretto da Luca Ronconi nello storico allestimento dell’Orestea di Eschilo nel quale ha vestito i panni da protagonista. Nel 1977 ha prestato la voce al personaggio del governatore Tarkin nel film “Guerre Stellari”.

La compagnia Mauri-Sturno e il cinema

Nel 1981 con Roberto Sturno, attore a cui era rimasto legato da un lungo sodalizio artistico, ha fondato la Compagnia Mauri-Sturno con la quale ha proposto un vasto repertorio di autori classici, Sofocle, Shakespeare, Moliere, Goethe, Cechov, Pirandello, Brecht e autori contemporanei, fra cui Beckett, Muller, Mamet, Schmitt, Shaffer. Tra le tante messinscene, le più significative sono “Rinocerone” di Eugene Ionesco, Edipo Re di Sofocle, La bisbetica domata, Il mercante di Venezia, Riccardo III, La tempesta di William Shakespeare, Faust di Goethe, Il bugiardo di Carlo Goldoni, Il canto del cigno di Cechov.

Come regista ha allestito per ben due volte il Macbeth di Giuseppe Verdi. La prima si era tenuta al Teatro Comunale di Treviso e la seconda, nel 1988, al Teatro San Carlo di Napoli. Nel cinema pochi ma indimenticabili ruoli in La Cina è vicina di Marco Bellocchio, in Profondo rosso di Dario Argento, e come padre di Nanni Moretti in Ecce bombo.

Era stato nominato Grande Ufficiale dell’Ordine del Merito della Repubblica Italiana e insignito della cittadinanza onoraria del comune di Pesaro in data 12 gennaio 2009.

Quest’anno Glauco aveva pubblicato anche un libro dal titolo “Le lacrime della Duse- Ritratto di un artista vecchio”. Nel volume, l’attore aveva ripercorso la sua vita attraverso pagine ricche degli aneddoti e dei ricordi della sua lunga e fortunata carriera, che sono anche gli aneddoti e i ricordi dell’intera storia teatrale italiana. Un libro che aveva voluto dedicare a Roberto Sturno, compagno di lavoro per oltre quarant’anni.

Moglie e figli

Glauco Mauri non è stato sposato e non aveva figli. Lascia due nipoti, Riccardo Vania e Tommaso Mirò, con cui da alcuni anni condivideva il palcoscenico. Fino ai 70 anni, Glauco Mauri ha preferito vivere in albergo.