Il Libano da oltre tre mesi è diventato terreno di scontro tra Israele e l’organizzazione paramilitare sciita Hezbollah. L’esercito israeliano ha bombardato più volte il territorio libanese e le città di confine per abbattere depositi di armi e centri organizzativi del Partito di Dio. Il motivo di questi attacchi recenti così violenti che vedono coinvolta la popolazione libanese risalgono alla fine del mese di luglio 2024. Un missile, presumibilmente lanciato da Hezbollah, ha colpito un campo da calcio sulle Alture del Golan – a confine tra i due Paesi – uccidendo una decina di persone.

Nel giro di pochi giorni Tel Aviv ha intrapreso azioni militari contro Hezbollah aprendo de facto un nuovo fronte nel conflitto scoppiato con l’attacco da parte di Hamas del 7 ottobre 2023.

I due Stati in verità non hanno mai avuto rapporti molto positivi. Dalla nascita dello Stato ebraico nel maggio 1948, il Libano ha ospitato tantissimi profughi palestinesi fuggiti dalle città occupate dai coloni israeliani. A questo si aggiungono anche altri motivi tra cui la disputa sulle Fattorie di Shebaa, occupate dall’esercito israeliano negli anni ’60.

Perché Israele ha attaccato il Libano: la storia di un lungo conflitto

Le dispute tra Israele ed il vicino Libano iniziano con la nascita dello Stato ebraico nel 1948. Quando scoppiò la prima guerra arabo-israeliana, Beirut non prese parte ma giocò un ruolo umanitario fondamentale accogliendo sul territorio la maggior parte dei rifugiati palestinesi. Molti di questi hanno fondato o preso parte a milizia di resistenza anti-sionista tra cui il movimento Al Fatah. Sono circa 300mila i rifugiati palestinesi in dodici campi profughi del Libano.

Negli anni le milizie hanno organizzato la propria lotta contro Israele dal Libano provocando la rabbia di Tel Aviv nei confronti di Beirut. Fino al 1967 i rapporti tra i due Stati vicini sono stati normali, con lo scoppio della Terza guerra arabo-israeliana però tutto è cambiato. Nel corso del conflitto il piccolo territorio libanese strategico delle Fattorie di Shebaa, incastonato nelle alture del Golan, è stato occupato da Israele e successivamente annesso allo Stato ebraico nel 1981. Il territorio delle Fattorie di Shebaa è molto piccolo ma ricco di risorse idriche.

L’occupazione israeliana del 1982 e la nascita di Hezbollah

Israele nel 1982 ha intrapreso una guerra contro il Libano. Alla base di questo conflitto che culminerà con l’occupazione del territorio libanese c’era la volontà di difendere il nord del Paese da potenziali assalti delle milizie palestinesi che risiedevano in Libano. L’operazione “Pace in Galilea – questo il nome dato al bombardamento della capitale Beirut – aveva come obiettivo l’eliminazione di alcuni esponenti di spicco dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina. La successiva occupazione serviva a creare una zona cuscinetto tra i due Stati per garantire sicurezza.

Gli esiti dell’Operazione Pace in Galilea furono disastrosi. L’Olp fu cacciata dal Libano e crebbe il risentimento della popolazione verso Israele, con il sostegno dell’Iran nacque l’organizzazione paramilitare sciita Hezbollah. La neonata Repubblica Islamica iraniana finanziò la nascita e l’addestramento del gruppo armato. Nella sua costituente Hezbollah si prefisse l’obiettivo di proseguire la propria lotta fin quando sarebbe esistito Israele.

Questo nuovo nemico ha dato parecchio filo da torcere a Israele, soprattutto dopo la fine della guerra civile in Libano nel 1990. Tel Aviv ha portato avanti due operazioni nel 1993 e nel 1996 nelle quali ha nuovamente bombardato il Libano lasciando senza casa 500mila persone.

Il ritiro israeliano dal Libano meridionale e il ruolo di Hezbollah nella guerra recente

Dopo vent’anni di occupazione del territorio libanese, Israele ha ritirato le sue truppe con l’inizio del Nuovo Millennio. Questo gesto viene interpretato da Hezbollah come una resa di Israele ed inizia un periodo di relativa calma e di riassetto politico del Libano, in un contesto molto meno teso Hezbollah cresce, stringe rapporti con altri movimenti islamici e si riorganizza.

Il 12 luglio 2006 dopo un attacco ai danni delle Idf i miliziani sono riusciti a rapire due soldati israeliani. Per ritorsione, Tel Aviv ha lanciato un’offensiva su larga scala sul Libano effettuando devastanti attacchi aerei e disponendo un blocco via mare. Nel giro di poco più di un mese sono state uccise oltre un migliaio di persone – la maggior parte civili – e mezzo milione di persone sono rimaste senza casa. L’attacco ha lasciato profonde ferite nel Paese e la maggior parte delle infrastrutture libanesi sono state distrutte.

Questa nuova fase del conflitto ha portato ad un inasprimento dei rapporti tra Beirut e Tel Aviv. Nel 2012, dopo la stagione delle Primavere Arabe che hanno portato a una destabilizzazione del Nordafrica e del Medio Oriente, il Libano affronta una nuova fase di conflitti. La guerra civile in Siria ha costituito un’area di confronto tra Israele e Hezbollah. I miliziani sciiti hanno aiutato Assad contro i ribelli.

Il 7 ottobre 2023 e gli ultimi avvenimenti

Il 7 ottobre 2023 apre un nuovo capitolo nella guerra tra Israele e Hezbollah. L’attacco del movimento palestinese Hamas, che ha provocato la morte di 1200 persone in Israele ha portato a un intensificarsi dei bombardamenti nell’area palestinese. Hezbollah in sostegno ad Hamas ha lanciato il suo primo raid contro Israele. A dicembre 2023, il primo ministro israeliano Netanyahu ha promesso di attaccare il Libano mentre Nasrallah ha detto che avrebbe fermato gli attacchi non appena sarebbe stato attuato un cessate il fuoco su Gaza.

Da luglio 2024 la situazione è degenerata dopo il lancio di un missile presumibilmente appartenente ad Hezbollah. Israele ha sferrato un attacco devastante al confine nord con il Libano lo scorso 25 agosto, adesso con la morte del leader di Hezbollah Nasrallah in un attacco contro i depositi di armi e i centri organizzativi del gruppo armato. Non è chiaro quale sarà il futuro del conflitto tra Beirut e Tel Aviv ma non si escludono possibili ripercussioni su Israele nel breve periodo. L’Iran, finanziatore di Hezbollah, ha già promesso un invio di truppe in Libano contro gli attacchi israeliani.