Le forze armate israeliane hanno annunciato, sabato 28 settembre, la morte del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. Il gruppo libanese ha successivamente rilasciato una dichiarazione ufficiale confermando la notizia. Nel frattempo, l’attenzione è rivolta alla guida suprema dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei. La morte di Nasrallah potrebbe avere implicazioni profonde per la stabilità della regione e i rapporti tra Iran, Israele e Libano.

Iran, Khamenei: “Tutti i musulmani si schierino con Hezbollah”

Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, è morto, lo ha annunciato l’esercito israeliano nella mattinata del 28 settembre. Il gruppo libanese sostenuto dall’Iran ha rilasciato una comunicazione ufficiale sulla vicenda solo nel pomeriggio. La guida suprema iraniana, l’Ayatollah Ali Khamenei, è stato uno dei primi a commentare l’accaduto attraverso un comunicato.

L’Ayatollah Khamenei ha rilasciato un comunicato, diffuso dai media iraniani, in cui lancia un appello:

È dovere di tutti i musulmani schierarsi con le proprie capacità al fianco del popolo libanese e del vittorioso Hezbollah e aiutarli ad affrontare questo regime usurpatore, ingiusto e malvagio.

Secondo quanto riportato da Reuters e citando due funzionari regionali informati da fonti di Teheran, Khamenei sarebbe stato trasferito in un luogo sicuro all’interno dell’Iran.

La riunione del parlamento iraniano

Si è svolta oggi una sessione straordinaria della Commissione per la Sicurezza Nazionale e la Politica Estera del Parlamento iraniano per discutere gli sviluppi recenti in Libano. Secondo le fonti mediatiche, l’Iran sta mantenendo un contatto costante con Hezbollah per coordinare le strategie e le prossime mosse da intraprendere.

 5 giorni lutto in Iran

La Guida Suprema dell’Iran ha proclamato cinque giorni di lutto nazionale in seguito al “martirio” del leader di Hezbollah:

Il fronte della Resistenza ha perso un leader di spicco e Hezbollah ha perso un leader senza predecenti, ma le benedizioni della sua jihad decennale non andranno perdute. Gli attacchi che il fronte della resistenza dirigerà verso il nemico saranno più chiari.

Anche il regime siriano, guidato dal presidente Bashar al-Assad, e gli Houthi dello Yemen hanno dichiarato tre giorni di lutto per l’uccisione di Hassan Nasrallah.

L’escalation nel Medio Oriente

Con la morte di Hassan Nasrallah, Israele ha eliminato i principali leader di Hezbollah. Dall’inizio della guerra a Gaza, avvenuta il 7 ottobre, ci sono stati scambi di attacchi minori tra Hezbollah e Israele. Tuttavia, i segnali di un’ulteriore escalation nel Medio Oriente sono emersi con l’uccisione di figure chiave, come il comandante di alto rango di Hezbollah, Fouad Shukur, lo scorso agosto, seguita dall’assassinio del leader di Hamas, Ismail Haniyeh.

Israele, pur continuando a partecipare ai colloqui di pace, ha mantenuto un approccio attivo per garantire la propria sicurezza nazionale. Il primo ministro, Benjamin Netanyahu, ha chiarito la sua agenda durante il discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tenutosi venerdì 26 settembre a New York. Nel suo intervento, Netanyahu ha affermato con determinazione che il suo paese sta ottenendo vittorie su più fronti e ha annunciato che non esiterà ad attaccare l’Iran e i suoi alleati se necessario.

In meno di 24 ore dal discorso di Netanyahu, è giunta la notizia dell’uccisione di Hassan Nasrallah. Dopo la sua morte rimangono aperte diverse questioni riguardanti la futura leadership del gruppo libanese. È incerto se le forze israeliane continueranno l’offensiva in Libano, così come non è chiaro quale ruolo assumerà l’Iran in questa nuova fase. L’amministrazione di Beirut potrebbe cercare di rivestire un ruolo più centrale, alterando gli equilibri di potere tra Iran e Israele, il che potrebbe dare origine a una situazione fino ad ora non prevista.