Israele conferma la morte del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah dopo i bombardamenti che hanno coinvolto il sud del Libano nella notte tra ieri e oggi 28 settembre 2024. La guerra in Medio Oriente prosegue mentre Hezbollah ha confermato la morte del suo leader nel primo pomeriggio.

Nonostante siano stati colpiti oltre 140 obiettivi in poche ore e i vertici del Partito di Dio siano stati completamente eliminati nel giro di pochi mesi, Israele non si accontenta. Le Idf hanno nuovamente attaccato il sud del Libano nella tarda mattinata di oggi, non è ancora disponibile un bilancio delle vittime e dei feriti dei bombardamenti.

Guerra tra Israele e Libano oggi 28 settembre 2024

Hezbollah è stata decapitata o almeno questo è quanto riportano le autorità israeliane. Con la morte del leader Nasrallah sono stati eliminati tutti gli obiettivi che l’esercito di Tel Aviv aveva puntato dall’inizio del conflitto in Medio Oriente il 7 ottobre 2023. L’operazione condotta nella notte è stata denominata ‘Nuovo Ordine’, le Idf hanno bombardato almeno 140 obiettivi – tra cui diversi depositi di armi e sedi organizzative di Hezbollah. La maggior parte degli attacchi sono stati sferrati nel sud del Paese dove il braccio armato del Partito di Dio rappresentava una minaccia per Israele.

Colpita anche Beirut. La capitale libanese brucia dopo i bombardamenti nei quartieri meridionali, secondo la tv nazionale ci sono state anche incursioni militari da parte delle forze armate israeliane. Nella notte è stato emesso un altro ordine di evacuazione per i residenti dei quartieri di Al-Barajneh e Al-Hadath, invitandoli a lasciare luoghi specifici indicati sulle mappe.

Centinaia di famiglie sono rimaste sfollate e si sono riversate nelle strade della capitale mentre l’esercito israeliano portava avanti le sue operazioni. Secondo quanto emerge sembra che sia stato distrutto un deposito di armi all’interno del quale erano custoditi missili, Hezbollah ha negato quanto affermato dall’esercito israeliano e non si è espresso su Nasrallah fino a oggi pomeriggio quando ne ha confermato la morte. I contatti tra i miliziani ed il loro leader sono interrotti da ieri notte, secondo quanto emerge dalle fonti di Hezbollah. Le operazioni si sono estese anche nella Siria meridionale, a confine con il Libano, dove è stato ucciso anche uno dei leader di Hamas.

Le proteste in Iran e la posizione della Turchia

L’attacco israeliano arriva in un momento di estrema tensione in Medio Oriente. Poche ore prima il premier Benjamin Netanyahu aveva parlato alle Nazioni Unite dicendo che non avrebbe accettato un ‘cessate il fuoco’ e che Israele avrebbe portato avanti le sue azioni militari fino alla vittoria totale. In quell’occasione i rappresentanti della Turchia hanno lasciato l’Assemblea Generale in segno di protesta.

Il ministro degli Esteri turco Fidan ha detto che Israele è impunito e che sta perpetrando un genocidio. Il titolare del dicastero ha detto poi che ci si trova di fronte a un “governo di fanatici” rivolgendosi all’esecutivo israeliano. Erdogan ha ribadito il suo appoggio al Libano contro gli attacchi israeliani.

Netanyahu nella giornata di ieri ha anche rivolto un ‘invito’ all’Iran a non intromettersi nella guerra: se Teheran sferrerà un attacco, Tel Aviv risponderà. Il ministro degli Esteri iraniano ha definito “oltraggiose” le “minacce del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu” e ha definito l’atteggiamento assunto nell’Assemblea Generale di ieri come una “vergogna storica“. Non sono mancate le proteste nella capitale iraniana nel corso della mattinata di oggi: la popolazione civile è scesa in piazza contro le azioni militari di Israele.

Nel corso delle proteste sono state esposte bandiere di Hamas, libanesi e di Hezbollah. Il ministro della Difesa Yoav Gallant, nel giorno in cui l’esercito ha confermato l’uccisione di Hassan Nasrallah, a Beirut ha detto che Tel Aviv non è in conflitto con il Libano ma con Hezbollah.

Truppe iraniane in Libano dopo gli attacchi di Israele? L’appello di Khamenei

Teheran valuta l’ingresso in guerra contro Israele. Nei prossimi giorni l’Iran inizierà la registrazione per l’invio delle sue truppe in Libano. A dirlo è il vicepresidente dell’Iran per gli affari internazionali Mohammad Hassan Akhtari secondo quanto riporta l’emittente Usa NBC. Con la registrazione pubblica, i funzionari concederanno il permesso per lo spiegamento delle forze in Libano e sulle alture del Golan.

La Guida Suprema Khamenei ha detto invece che i musulmani devono sostenere il popolo del Libano e Hezbollah con tutti i mezzi a loro disposizione. Una dichiarazione fatta poche ore prima delle parole del vicepresidente iraniano che lascia presagire un allargamento del conflitto nei prossimi giorni. Anche un vice comandante della Guardia rivoluzionaria iraniana è morto ieri nell’attacco israeliano a Beirut.

Preoccupazione per la situazione libanese anche in Italia. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha tenuto nelle ultime ore diversi contatti telefonici con il ministro degli Esteri Tajani, con il ministro della Difesa Crosetto e con l’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica Mantovano, in merito agli sviluppi della crisi in Libano.

Il governo libanese ha convocato una sessione straordinaria di emergenza che si terrà questa sera alle 19:30. L’esecutivo di Beirut parlerà degli attacchi degli ultimi giorni. L’esercito libanese si è schierato in tutta la capitale, in posizione di guardia ai principali incroci. C’è il timore di reazioni alla morte di Nasrallah. Tante persone sono in fila ai supermercati e al bancomat.

Anche il movimento degli Houthi nello Yemen ha pianto l’uccisione del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, alleato nel fronte contro Israele. Anche l’Iraq ha ribadito che l’attacco di Israele in Libano è stato un atto grave.

Tre giorni di lutto in Sira per Nasrallah

La Siria ha dichiarato 3 giorni di lutto nazionale per la morte del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. L’annuncio è stato dato dal regime di Damasco che ha annunciato tre giorni di bandiere a mezz’asta in seguito al “martirio di Hassan Nasrallah”. Il numero uno di Hezbollah è stato ucciso da un raid israeliano che ha colpito la roccaforte del gruppo sciita libanese, nella parte sud della capitale del Libano Beirut.