Brutte notizie per Jannik Sinner: la Wada ha deciso di presentare ricorso per il caso doping. Cosa rischia ora il numero uno al mondo? La vicenda sembrava finita, invece l’Agenzia Mondiale Antidoping ha deciso di procedere con il ricorso e ora l’italiano dovrà difendersi presso il Tas di Losanna dall’accusa di assunzione volontaria del Clostebol. Come noto, la vicenda è datata marzo 2024. Jannik Sinner è stato trovato positivo in seguito a due test antidoping mentre era impegnato nel Master 1000 di Indian Wells. In accordo con l’Itia, aveva rinunciato al montepremi del torneo statunitense e ai 400 punti conquistati con il raggiungimento della semifinale. Ora per Jannik Sinner si riapre il caso doping: ma cosa rischia il numero uno al mondo dopo il ricorso presentato dalla Wada? Di seguito tutti i possibili scenari sul futuro dell’italiano e la squalifica chiesta dall’Agenzia Mondiale Antidoping.

Caso Sinner-doping, la Wada presenta ricorso

Lo scorso 20 agosto, è stata rivelata la positività al Clostebol di Jannik Sinner. Il numero uno al mondo aveva assunto in maniera involontaria una sostanza proibita. L’Itia aveva accettato la spiegazione del tennista e del suo entourage, ovvero l’incuranza del fisioterapista Giacomo Naldi, che aveva fatto un massaggio dopo aver curato una ferita a un dito della mano. Dopo l’assoluzione, l’italiano ha deciso di interrompere il rapporto di collaborazione con preparatore atletico Umberto Ferrara e il fisioterapista Giacomo Naldi. La vicenda sembrava essersi conclusa, con la rinuncia del montepremi e dei punti conquistati al Master 1000 di Indian Wells. Invece, la Wada ha deciso di presentare ricorso. L’Agenzia Mondiale Antidoping aveva chiesto tempo supplementare per analizzare i documenti forniti dall’Itia. Nella giornata di giovedì 26 ottobre è arrivata la decisione e pubblicata sabato sul sito.

La Wada ha deciso di presentare ricorso contro l’assoluzione di Jannik Sinner per il caso doping. Per questo motivo, il tennista italiano dovrà difendersi dinnanzi il Tribunale Arbitrale dello Sport (Tas). Rischia ora una squalifica. Questa la nota:

“È opinione dell’agenzia che la constatazione di ‘nessuna colpa o negligenza’ non fosse corretta ai sensi delle norme applicabili”. 

La Wada, quindi, non crede – o lo fa solo in parte – all’assunzione involontaria del Clostebol mentre Jannik Sinner era impegnato nel Master 1000 di Indian Wells. L’italiano era risultato a due controlli antidoping nel marzo del 2018. Nel primo 86 picogrammi per millilitro e nel secondo di 76. Una quantità rilevata inferiore a 0,1 milionesimi di grammo per litro.

Ma cosa rischia Jannik Sinner?

Ma cosa rischia Jannik Sinner? L’italiano ora difendersi dinnanzi il Tas di Losanna dall’accusa di aver assunto in maniera volontaria la sostanza proibita. La Wada ha chiesto una squalifica di uno, due anni. Nel caso in cui il ricorso venisse accolto, la squalifica non sarebbe retroattiva. Jannik Sinner non perderà i punti conquistati nei mesi successivi alla positività (tra cui la recente vittoria agli US Open). Lo ha confermato la stessa Wada, dichiarando che i punti conquistati da marzo a settembre non verrebbero cancellati (a eccezione dei 400 punti tolti dopo la decisione dell’Itia).