Dopo lo strappo sulle nomine Rai, l’opposizione ritrova l’unità sul caso Stellantis e sulla battaglia per la difesa del futuro del più importante polo industriale del Paese.

Se si tratti di una ‘tregua di scopo’, o di una ritrovata unità, bisognerà attendere i prossimi giorni, al momento – almeno nelle intenzioni – sembrerebbe che tutte le opposizioni abbiano accolto la proposta del leader di Azione, Carlo Calenda, di unire le forze per portare in Parlamento il caso Stellantis e di avviare una mobilitazione comune per far fronte a quella che definisce una “tragedia sociale e industriale”.

Alla fine l’opposizione sembra aver risposto compatta raccogliendo l’invito: adesioni sono arrivate da Giuseppe Conte, dal Pd, dai leader di Avs, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni.

Stellantis, l’appello di Calenda ‘unisce’ la minoranza. La proposta in tre punti

Tre i punti su cui l’ex ministro dello Sviluppo Economico chiede ai partiti di minoranza di collaborare per scuotere il Governo sulla vicenda Stellantis, ex Fiat, e sulla situazione dell’automotive in Italia e soprattutto sulle difficoltà del settore e degli stabilimenti italiani.

Un coordinamento per chiedere “in una nota stampa congiunta una risposta da parte di Elkann all’iniziativa del Parlamento”; “dare sostegno e adesione all’iniziativa dei sindacati”, aderendo allo sciopero del 18 ottobre e “preparare un piano sull’Automotive da proporre al Governo per valutarne l’inserimento nella legge di Bilancio”.

“Cari Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli e Riccardo Magi, la situazione degli stabilimenti italiani di Stellantis e della componentistica auto collegata è disastrosa. La produzione è crollata di un ulteriore 30% nei primi sei mesi dell’anno, dopo un 2023 già disastroso. Ogni giorno è un bollettino di guerra. Migliaia di operai messi in cassa integrazione, stabilimenti virtualmente chiusi, marchi prestigiosi, penso a Maserati, oramai spenti. A tutto ciò si aggiunge la vendita di Magneti Marelli e la conseguente crisi e la cessione di Comau. Un intero comparto industriale sta scomparendo trascinando dietro di sé posti di lavoro di qualità e innovazione.”

Scrive Calenda nella sua lettera ai colleghi di opposizione.

Il leader di Azione: “Tragedia sociale e industriale: uniamo le forze”. Sì di Conte, Pd e Avs

“Credo che su questa vera e propria tragedia sociale e industriale occorra un’iniziativa più incisiva e unitaria delle opposizioni”.

L’appello di Carlo Calenda che i partiti di opposizione hanno raccolto. Per il Pd si è espresso il responsabile Economia, finanze, imprese e infrastrutture nella segreteria nazionale, Antonio Misiani che ha accolto con favore l’appello e ha assicurato che il Pd farà la sua parte.

“L’appello di Carlo Calenda merita di essere raccolto e rilanciato. L’automotive è un settore cruciale dell’industria italiana che attraversa una crisi profonda. È questa condizione molto difficile che ha spinto i sindacati a proclamare lo sciopero unitario del 18 ottobre, iniziativa che condividiamo e sosteniamo. È urgente chiamare in Parlamento tutti i protagonisti del settore, a partire dai vertici di Stellantis, ed è indispensabile che il governo passi dalle parole ai fatti. Il PD è pronto a fare la propria parte, insieme alle altre forze di opposizione”.

Risponde direttamente il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, che dichiara:

“A Carlo Calenda dico: certo, facciamo rispondere Elkann in Parlamento ai tanti quesiti che vorrebbero porre gli stessi operai, ma è urgente per tutti pensare a una strategia di rilancio industriale per un comparto che non può sparire poco a poco sotto i nostri occhi”.

Pronta l’adesione anche dei due leader di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni.