Scricchiola l’unità del centrosinistra in Liguria dove il campo largo perde un pezzo con l’uscita di Italia Viva dalla coalizione. Il partito di Matteo Renzi, schiacciato dai veti e dai niet a Cinquestelle, alla fine ha annunciato l’uscita dalla coalizione e dalla competizione elettorale in programma esattamente tra un mese, il 27 e 28 ottobre.
L’annuncio è toccato alla coordinatrice nazionale Raffaella Paita che in una nota stampa diffusa oggi – venerdì 27 settembre – ha ufficializzato il ‘rifiuto’ del partito a sottostare all’ennesimo veto posto alla loro presenza in coalizione, lasciando libertà di voto ai propri elettori che, tra poche settimane, saranno chiamati a rinnovare il Consiglio regionale e a eleggere il successore di Giovanni Toti alla Presidenza della Regione.
Unità a rischio anche in Umbria ed Emilia Romagna? Il rischio c’è, perché le elezioni regionali in Liguria rappresentano solo il primo fondamentale test elettorale per il fronte progressista a cui, nel giro di un mese, seguiranno anche quelli in Umbria ed Emilia Romagna che ritorneranno alle urne il 17 e 18 novembre.
Elezioni Liguria 2024, scricchiola il campo largo: Italia Viva si ‘ritira’ dopo l’ennesimo veto
Alla fine lo strappo è arrivato, Italia Viva ha deciso di fare un passo indietro. Cruciale è stato l’ultimo veto posto dal Movimento 5 stelle davanti al quale il partito di Matteo Renzi non ha potuto soprassedere: la richiesta di uscita dalla lista ‘Riformisti Uniti‘ che insieme a +Europa e Socialisti sosteneva il candidato del centrosinistra Andrea Orlando, o, la cancellazione dalla lista dei loro rappresentanti.
“In queste settimane abbiamo offerto la massima disponibilità e lavorato con generosità per costruire anche in Liguria un centrosinistra credibile e riformista. Ci siamo resi disponibili a superare i veti del passato e persino, su richiesta degli alleati, abbiamo deciso di non presentare il simbolo di Italia Viva, confluendo in una lista con gli amici di Più Europa e Socialisti”,
ha spiegato la coordinatrice nazionale di IV, Raffaella Paita, in una nota ufficiale in cui si legge ancora:
“Nelle ultime ore, su pressione dei Cinque Stelle, ci è stato chiesto di eliminare l’apparentamento o cancellare dalla lista i nomi di alcuni nostri rappresentanti. E per noi non è politicamente serio. Siamo disponibili a fare gli accordi con il centrosinistra ma non a tutti i costi. E questo deve essere chiaro per l’oggi e per il domani.”
A un mese dall’apertura delle urne non c’è tempo per costruire una lista alternativa, quindi Italia Viva ha annunciato che non parteciperà alle elezioni regionali liguri, lasciando ai propri elettori e militanti la piena libertà di voto.
L’appello in extremis all’unità di Orlando. A rischio anche Umbria ed Emilia Romagna?
Se il caso Liguria resterà isolato o avrà ripercussioni anche sulle altre regioni al voto in autunno lo si capirà nei prossimi giorni. Ciò che è evidente è che il passo indietro di Italia Viva si inserisce in un clima già teso nella coalizione di minoranza a seguito dei recenti sviluppi in Parlamento dove si è consumato lo strappo tra PD, M5s e Avs sulla votazione per le nomine RAI.
La Liguria rappresenta il primo fondamentale banco di prova per comprendere le reali potenzialità della coalizione di centrosinistra di rappresentare una alternativa credibile al Governo, lo sa bene il candidato alla Presidente della Regione, Andrea Orlando che, nelle scorse ore, ha lanciato un appello all’unità, a non dividersi a poche settimane dalle elezioni. La partita si gioca sul filo del rasoio e non ci si può permettere il lusso di perdere pezzi o di sfilacciarsi a pochi metri dal traguardo.
“Una delle parole d’ordine che più spesso mi sento ripetere quando giro, quando incontro le persone nelle piazze, negli appuntamenti elettorali è unità. Questo è l’appello che arriva dal basso, lo voglio girare al campo largo, ai suoi dirigenti che in questo momento hanno momenti di tensione, di frizione e lo voglio rafforzare non solo perché, lo voglio dire con molta chiarezza, andiamo incontro a una tornata importante dal punto di vista amministrativo in Liguria, poi in Umbria e in Emilia-Romagna”.
Nel suo appello l’ex ministro della Giustizia del Partito Democratico ha fatto riferimento a Umbria ed Emilia Romagna, dove il perimetro della coalizione di centrosinistra comprenderebbe anche Italia Viva anche se quanto sta accadendo in queste ore in Liguria potrebbe avere delle ripercussioni anche per quelle che sembrano ormai alleanze già date per certe.