Una tragedia di un autista sopraffatto dal lavoro che si toglie la vita scuote Torino e l’Italia intera. È successo nel 2023, ma solo oggi, 27 settembre 2024, emergono le ipotesi sulla verità. Ma chi è, perché è morto suicida e che tipo di vita faceva? È stata aperta un’indagine e nel registro appaiono il titolare dell’azienda insieme al responsabile dell’organizzazione dei turni del lavoratore.

Torino, chi è l’autista morto suicida per lo stress del lavoro? Come viveva

Si è lanciato dalla finestra ed è morto. Una vita spezzata a 59 anni, quella dell’autista. Da quanto risulta dalle prime indagini, a breve sarebbe andato in pensione. Era schiacciato dal peso del lavoro tra orario e condizioni estreme. Prestava servizio fino a 50 ore alla settimana no stop (senza riposi, quindi) e passava tantissimo tempo da solo, in giro per l’Italia, a fare viaggi lunghi alla guida del suo camion.

Il telefono era l’arma migliore per combattere la frustrazione: si sfogava con amici e parenti, ma spiegava anche di non riuscire ad andare avanti:

“Non ce la faccio più…”

Ripeteva devastato e, purtroppo, non ce l’ha fatta e, quando ha provato a ribellarsi, a chiedere di più per i suoi diritti, secondo alcune testimonianze, sarebbe stato schiaffeggiato davanti ai colleghi: solo una goccia in un oceano di frustrazione.

L’intervento della procura di Torino: chi sono gli indagati?

Dopo il suicidio dell’autista, è stata inviata immediatamente un’indagine dalla procura di Torino. La famiglia ha presentato un esposto e adesso sono indagati l’amministratore dell’azienda di logistica e il responsabile dell’ufficio torinese che gestiva i turni.

Parliamo di ipotesi su reati gravissimi tra cui: sfruttamento sul lavoro, violazione delle norme sulla salute e sulla sicurezza negli ambienti lavorativi e anche omicidio colposo.

Il quadro si fa sempre più spaventoso perché le indagini della polizia stradalle e dell’ Ispettorato del Lavoro e dallo Spresal dell’Asl To3 parlano abbastanza chiaramente. Non è la prima volta che a questa azienda vengono attribuiti certi comportamenti.
È stata sanzionata già per violazioni del genere, ma non ci sono stati cambiamenti. Lo stress lavorativo pare abbia giocato un ruolo determinante per la vita dell’uomo e lo avrebbero confermato gli investigatori in consulenza con degli specialisti psicologi.

Un altro caso di suicidio ha allarmato la città di Roma: una donna alla stazione Tiburtina.