Lo stato dell’Alabama ha utilizzato il gas di azoto per giustiziare Alan Eugene Miller, un uomo condannato a morte nel 1999. Miller è il secondo detenuto ad essere stato giustiziato con questo metodo controverso. Questa modalità di esecuzione, che prevede l’uso di azoto puro per provocare la morte, ha suscitato un intenso dibattito. All’inizio dell’anno, un’esecuzione simile aveva già scatenato critiche da parte della comunità internazionale, in quanto viene considerato un metodo sperimentale e crudele.

Chi è Alan Eugene Miller, la biografia

Alan Eugene Miller è nato il 20 gennaio 1965 a Billingsley, Alabama. Nel 1999, mentre lavorava come autista di camion per le consegne, ha ucciso due colleghi a colpi di arma da fuoco. Successivamente, nello stesso giorno, si è recato presso un’azienda dove aveva lavorato in precedenza e ha ucciso anche l’ex supervisore. Miller è stato fermato dalla polizia più tardi nella giornata. Il movente, secondo la testimonianza, era la sua convinzione che i colleghi stessero spettegolando su di lui. Uno psichiatra ha dichiarato che soffriva di una malattia mentale. Miller è stato condannato a morte nel 2000.

Nel 2022, le autorità hanno cercato di giustiziare Miller tramite iniezione letale. Tuttavia, l’esecuzione è stata interrotta e dichiarata fallita dopo che il personale della prigione non è riuscito a stabilire un accesso endovenoso. Di conseguenza, l’esecuzione è stata annullata e successivamente riprogrammata.

Miller è stato giustiziato giovedì 26 settembre alle 18:38 ora locale in Alabama, utilizzando un metodo controverso che prevede l’uso di azoto puro. Una maschera è stata posizionata sul suo viso, sostituendo l’aria con azoto, provocando l’asfissia. Durante l’esecuzione, il suo corpo ha tremato e si è agitato per circa due minuti. Ha continuato a respirare affannosamente per altri sei minuti, prima di rimanere immobile. Le sue ultime parole sono state: “Non ho fatto niente per essere nel braccio della morte”.

La seconda esecuzione con azoto

Alan Eugene Miller è stato il quinto detenuto giustiziato nell’arco di una settimana e il secondo ad essere condannato alla pena capitale con il controverso metodo del gas azoto, dopo Kenneth Eugene Smith, giustiziato il 25 giugno. Questo metodo ha attirato pesanti critiche da parte delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea, così come acceso dibattiti negli Stati Uniti. Le esecuzioni con il gas azoto hanno causato violenti spasmi per diversi minuti nei condannati. Anche Miller ha subito forti tremori ma per un periodo più breve rispetto a Smith.

Attualmente, circa 160 detenuti si trovano nel braccio della morte in Alabama. A questi detenuti viene data la possibilità di scegliere tra tre metodi di esecuzione: elettrocuzione, iniezione letale o ipossia da azoto. Quest’ultimo metodo, che prevede appunto la privazione dell’ossigeno, è stato adottato dall’Alabama nel 2018. Da allora, anche Mississippi e Oklahoma hanno introdotto l’ipossia da azoto come metodo alternativo per le esecuzioni.