Per la prima volta da quando è arrivato sulla panchina del Milan, finalmente Fonseca ha potuto lavorare serenamente per tutta la settimana, senza taglie sulla testa, nè critiche feroci. La vittoria arrivata nel derby ha dato respiro ai rossoneri, ma adesso serve continuità. Contro il Lecce questa sera, nell’anticipo della sesta giornata di campionato, dovranno dimostrare che l’approccio visto nella stracittadina non è stato casuale e soprattutto dovranno trovare continuità di prestazioni e di risultati. Il club gli ha dato fiducia, ma il rischio è che al primo passo falso, tutto possa crollare di nuovo. Nel frattempo i tifosi rossoneri si aspettano anche la definitiva consacrazione di Leao, il calciatore più forte, ma che finora è mancato. Il test con il Lecce darà risposte importanti: il derby può rappresentare una svolta per il Milan di Fonseca? L’ex rossonero, Stefano Eranio, ha risposto in esclusiva a Tag24.

Dal derby al Lecce: svolta per il Milan di Fonseca? Eranio a Tag24

D: Dal derby al Lecce: svolta per il Milan di Fonseca? Cosa ti aspetti?

R: Sulla carta il Milan parte ovviamente favorito per la sfida di questa sera e credo che non dovrebbe incontrare grossi problemi, soprattutto se riesce a dare continuità rispetto a quanto fatto nel derby. Adesso sembra che Fonseca abbia finalmente trovato l’assetto tattico giusto e deve continuare su questa strada, facendo anche ruotare i calciatori che stanno giocando di più, così da fargli riprendere fiato. Il campionato di Serie A non è semplice e ormai anche per battere le squadre più piccole serve una partita di livello.

D: Pensi che la vittoria nel derby possa rappresentare una svolta per questa stagione?

R: In casa Milan si stava già pensando al cambio dell’allenatore, ma il calcio moderno purtroppo è questo. Ci sono sempre le famose sliding doors ed è sempre difficile prevedere come andrà a finire. Anche questo però è bello, perché ogni settimana puoi dimostrare le tue capacità, i passi in avanti e i miglioramenti. Il derby avrà sicuramente dato a questa squadra morale e autostima. Alcune partite sono più importanti delle altre e ti possono dare la consapevolezza necessaria per affrontare gli impegni successivi. Il Milan ha qualità, ma l’importante è che alcuni giocatori, i più importanti, non si facciano male. Purtroppo anche gli infortuni sono determinanti per il proseguo del campionato.

Futuro e obiettivi del Milan

D: Hai la sensazione che la crisi sia realmente archiviata, oppure temi che al primo passo falso Fonseca possa essere messo di nuovo in discussione?

R: L’allenatore è sempre il primo ad essere messo in discussione, anche perché è più semplice cambiare il mister, rispetto a 25 calciatori. Detto questo, alcune sue scelte iniziali, non mi avevano convinto e qualche dubbio ce l’ho avuto. Credo che abbia sbagliato a mettere in discussione alcuni pilastri di questa squadra, ma è anche vero che si deve pensare solo al bene del club. Dal canto loro anche i calciatori devono fare il bene del Milan e ci vuole rispetto di tutti. In alcune situazioni invece ho visto mancanza di rispetto, e chiaramente mi riferisco soprattutto a Theo Hernández e Leao e al loro comportamento durante la partita con la Lazio. Non mi è piaciuto quando sono rimasti distanti dalla squadra, e cose del genere non devono succedere.

D: Cosa ne pensi di Leao, spesso criticato in questo avvio di campionato?

R: Forse proprio Leao è l’unico giocatore che non è ancora entrato a pieno nei meccanismi di Fonseca. Lui è una Ferrari, ma in questo momento sta andando come una 500 e mi auguro che possa capire presto che le sue potenzialità sono talmente enormi, che basterebbe poco per fare la differenza. Cambierebbe anche la sua vita e la sua carriera di calciatore, perché potrebbe diventare uno dei più forti in assoluto. Credo che, se nel derby ci fosse stato il Leao che abbiamo visto nella cavalcata dello scudetto di Pioli, la partita si sarebbe chiusa molto prima. Se lui torna ad essere quello, questa squadra potrebbe puntare molto in alto.

D: L’obiettivo del Milan può essere lo scudetto, o l’ambizione massima è la Champions League?

R: Il Milan non deve pensare in primis allo scudetto. Parliamo di una squadra veramente attrezzata, deve solo trovare la giusta continuità in campionato. Non è semplice, ma è fattibile. In Champions League invece subentrano altre cose e diventa davvero complicato fare previsioni. Tra l’altro è il primo anno di questo nuovo format e subentreranno tante situazioni imprevedibili.