A Viareggio nascerà all’inizio del prossimo anno l’ospedale virtuale. Il sindaco Giorgio Del Ghingaro ai giornali locali ha detto che il futuro appartiene a questo tipo di struttura. La Gazzetta della città balneare spiega che cosa è: “Assistenza continua, per 24 ore al giorno, sette giorni su sette, 365 giorni l’anno: l’ospedale virtuale è una vera e propria rivoluzione e Viareggio ospiterà un primo progetto pilota. Il modello è il Mercy Virtual Hospital, operativo dall’autunno del 2015 negli Stati Uniti: un’infrastruttura tecnologica capace di virtualizzare il ricovero, mantenere il controllo costante del paziente e attivare al tempo stesso una vera e propria collaborazione clinica remota che coinvolge il medico di medicina generale, gli infermieri territoriali, la farmacia territoriale, il caregiver”. 

All’inizio del 2025 nascerà una struttura che promette di essere all’avanguardia

Secondo il giornale “i pazienti, attraverso l’ospedale virtuale, possono accedere a servizi medici online tramite videochiamate, chat, e-mail o applicazioni mobili. Possono ricevere consultazioni mediche, monitoraggio delle condizioni di salute direttamente da casa. Un passo avanti nella modernizzazione dei servizi sanitari, che facilita la comunicazione tra pazienti e medici e garantisce un supporto continuo, soprattutto per coloro che hanno difficoltà a spostarsi o per chi soffre di malattie croniche. Una sfida complessa, ma anche un’opportunità per innovare il sistema sanitario e offrire cure più accessibili, efficienti e personalizzate ai cittadini. Serviranno approfondimenti e attenzione ma il futuro va in questa direzione e Viareggio è pronta: la tecnologia è un potente alleato per migliorare la salute e il benessere della nostra comunità”.

Il Comune sta vagliando tre possibilità per la sede: sceglierà fra tre edifici che rientrano nel suo patrimonio. Non sarà un ospedale con letti e reparti, ma un centro in cui si farà formazione e si collocheranno computer, video e tutta la struttura necessaria. Non resta che aspettare per poter dare giudizi.

Stefano Bisi