Per i due 16enni accusati di aver ucciso a coltellate il giovane Thomas Christopher Luciani nel parco Baden Powell di Pescara, il procuratore della Repubblica presso il tribunale per i Minori ha chiesto il giudizio immediato: ecco cosa sappiamo.

Chiesto il giudizio immediato per i presunti assassini del 16enne Thomas Luciani

I fatti risalgono allo scorso 23 luglio. Stando a quanto emerso dalle indagini, i due 16enni, tuttora detenuti, avrebbero accoltellato Thomas Luciani, di 17, “per futili motivi”: vendicare il fatto che la settimana precedente avesse contratto con uno di loro un debito di droga di non più di 250 euro, promettendogli in cambio dell’hashish che non gli aveva mai consegnato.

Lo avrebbero raggiunto alla stazione di Pescara – sapendo di trovarlo, perché poco prima aveva pubblicato una foto che lo ritraeva lì sui social – dopo averlo cercato per ben due giorni; poi, con una scusa, lo avrebbero attirato nel parco Baden Powell e ucciso. Ad incastrarli, le immagini delle videocamere di sorveglianza ma anche l’analisi dei loro dispositivi elettronici.

Sono accusati di concorso in omicidio aggravato, tra l’altro, dalla crudeltà, per il numero di colpi inflitti alla vittima ma anche per il fatto di averla lasciata a terra agonizzante: dall’autopsia è emerso che, se avessero chiesto aiuto, il giovane si sarebbe salvato. Sono difesi dagli avvocati Marco Di Giulio, Vincenzo Di Girolamo, Massimo Galasso e Roberto Mariani.

Nel chiedere di rinviarli a giudizio immediato – saltando cioè la fase dell’udienza preliminare per procedere direttamente con il dibattimento (senza sconti di pena) – il procuratore della Repubblica presso il tribunale per i Minori David Mancini ha dichiarato:

Solo un costante percorso di crescita comune e di impegno civico condiviso possono creare le condizioni affinché il disagio psicologico e sociale di minori e giovani adulti non si traduca in atti violenti e drammatici, come quelli che hanno posto fine alla vita di Christopher.

Ma anche aggiunto:

La giustizia non può fornire risposte a tutto ciò. Ad essa spetta di far luce sull’accaduto e accertare le responsabilità in conformità alle leggi vigenti. In questo senso si comunica che, in data odierna, questo Ufficio ha definitivamente chiuso le indagini ed ha promosso l’azione penale nei confronti di due imputati, al momento detenuti, richiedendo il giudizio immediato.

Lo riporta Il Corriere Adriatico.

Chi era il 17enne ucciso a Pescara

La storia di Thomas, per gli amici “Crox”, ha lasciato sgomenta l’opinione pubblica, riportando alla mente di molti quella della giovane Michelle Causo, che appena un anno prima, a Primavalle, fuori Roma, è stata uccisa a coltellate da un suo coetaneo per motivi mai chiariti.

Il giovane, reo confesso, è stato condannato a 20 anni di carcere. Una pena altissima, considerando che – come i 16enni accusati dell’omicidio di Luciani – è minorenne. È di origini cingalesi, loro italiani, entrambi di buona famiglia. Il giorno del delitto si trovavano insieme ad altri ragazzi.

Nessuno pensò a chiamare un’ambulanza. Dopo i fatti, come se niente fosse, se ne andarono tutti in spiaggia, scattandosi anche dei selfie in pose “da macho”. Il corpo del giovane fu trovato in serata, dietro dei cespugli: per lui, a quel punto, non c’era già più niente da fare.

Era un ragazzo tranquillo; il venerdì precedente era scappato dalla comunità di cui era ospite dopo una condanna per piccoli reati. Avrebbe voluto farci ritorno proprio quella sera. Viveva con la nonna, Olga, che adesso è disperata. “Ogni volta che ti penso le lacrime scendono giù”, ha scritto pochi giorni fa sui social. “Ti prometto che avrai la giustizia che meriti, resterai sempre nel mio cuore”.