Doveva essere la giornata dei festeggiamenti per il successo raggiunto ma le polemiche e le spaccature si sono nuovamente messe di mezzo, generando nuovo ‘malessere’ all’interno del campo largo. I partiti del fronte progressista si sono ritrovati oggi, 26 settembre 2024, per depositare in Cassazione le firme per il referendum contro l’autonomia differenziata, tuttavia, a fare notizia non è stato il notevole risultato numerico delle milione e 300mila firme raccolte.

La nuova cesura tra Elly Schlein e Giuseppe Conte si è manifestata pubblicamente con i due leader che si sono ignorati per tutto il tempo, segnale evidente di una nuova spaccatura tra loro.

Referendum autonomia differenziata, firme depositate in Cassazione ma nemmeno una stretta di mano tra Schlein e Conte

La foto scattata al momento della consegna vale davvero più di mille parole. Conte e Schlein appaiono sorridenti, certo, ma anche lontani tra loro. Una distanza che, come riportano i giornalisti presenti, ha caratterizzato tutta la durata dell’incontro del comitato promotore del referendum, riunitosi in piazza Cavour a Roma per la consegna delle firme.

Nemmeno una stretta di mano o un saluto di cortesia tra i due, divisi dalla questione delle nomine Rai, con accuse reciproche di tradimento della linea seguita dal fronte progressista. Al di là delle questioni sul merito, restano una freddezza e un distacco che non lasciano ben sperare in vista di battaglie in Parlamento e nelle piazze dove sarebbe necessario trovare quella compattezza che il campo largo stenta a trovare.

I due leader esprimono soddisfazione per le firme raccolte, con Schlein che parla di “un segnale di mobilitazione importante” con il quale la gente ha risposto a “una riforma che spacca in due il Paese“. Posizione analoga espressa anche dal presidente del Movimento 5 Stelle, che attacca nuovamente la riforma dell’esecutivo “che frammenta l’Italia e impoverisce tutte le regioni da Nord a Sud“.

Frasi e parole che appaiono di circostanza, di fronte a un gelo palpabile che getta nuove ombre sui destini futuri del campo largo.

La soddisfazione del comitato promotore, Landini: “Domanda di partecipazione altissima”

Tra i due leader sguardi minacciosi e sorrisi di circostanza, insomma, mentre intorno i sostenitori del referendum esultano per il traguardo raggiunto. Da Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Avs a Riccardo Magi di +Europa, da Maria Elena Boschi di Italia viva a Ivana Veronese della Uil fino al segretario generale della Cgil Maurizio Landini: tutti esprimono soddisfazione per la grande partecipazione popolare emersa dalla raccolta firme.

È quella che Angelo Bonelli di Avs definisce aria di cambiamento da parte dei cittadini nelle piazze, contro un governo che “descrive un’Italia che non esiste“. E proprio ai cittadini si rivolge anche Maurizio Landini, guardando al futuro della prossima fase “che deve portare a votare 25 milioni di italiani” per cambiare queste leggi balorde che il governo continua a fare.

Infine, Riccardo Magi esalta la stagione referendaria che si prospetta per il prossimo anno, ricordando come la prossima primavera darà l’opportunità di esprimersi “sulla autonomia e la cittadinanza“. A questi, poi, bisognerà aggiungere i referendum sul lavoro e contro la precarietà della Cgil, per un ‘election day’ che rischia di essere di lacrime e sangue per il governo Meloni.