Paura per una possibile escalation di tensione tra Cina e Taiwan oggi 26 settembre 2024. Quarantatré jet e otto navi da guerra di Pechino hanno circondato l’isola facendo temere una possibile invasione. Negli scorsi giorni gli Stati Uniti hanno inviato al governo di Taipei nuovi aiuti militare e probabilmente la reazione cinese è legata a questa recente decisione di Washington.

In mattinata il ministero della Difesa di Taiwan ha riferito di aver rilevato 43 aerei e otto navi da guerra cinesi nelle 24 ore fino alle 6 locali. Le attività militari di Pechino, stando a quanto riportato da Taipei, si sarebbero intensificate nelle ultime ventiquattro ore.

Cosa succede tra Cina e Taiwan oggi 26 settembre 2024?

Erano circa 34 gli aerei tracciati nella mattinata di oggi che hanno attraversato la linea mediana dello Stretto di Taiwan. Questo è quanto riportato dal ministero della Difesa di Taiwan, assicurando che le forze armate di Taipei stanno tenendo d’occhio la situazione e sono pronte a rispondere in caso di offensiva. Navi e jet cinesi circolando nell’Oceano Pacifico, non troppo lontano dalle coste taiwanesi, da ieri facendo preoccupare anche il Giappone. Ieri una nave da guerra di Tokyo ha attraversato lo Stretto di Taiwan per monitorare la situazione.

Gli aerei cinesi hanno circondato l’isola e ieri hanno fatto un test con un missile balistico intercontinentale nel Pacifico. Taipei ha definito questo gesto una minaccia alla stabilità e alla pace regionale. Il ministero degli Esteri dell’isola ha condannato il gesto da parte della Cina.

Secondo una dichiarazione rilasciata questa mattina dal ministero degli Esteri cinese, Pechino ha protestato contro il transito di una nave della marina giapponese nello Stretto di Taiwan, chiedendo al Giappone di evitare azioni che potrebbero destabilizzare le relazioni. La Cina ha dichiarato di essere stata vigile il giorno dopo l’attraversamento senza precedenti dello Stretto di Taiwan da parte di una nave da guerra giapponese.

L’azione navale ha coinvolto un cacciatorpediniere della Forza di autodifesa giapponese, segnando la prima volta che una nave del genere ha pattugliato lo Stretto. La mossa sembra essere un messaggio strategico diretto alla Cina, come riportato dal quotidiano Yomiuri sulla base di informazioni provenienti da fonti governative.

Il test missilistico cinese di ieri 25 settembre 2024

Il missile balistico intercontinentale lanciato da Pechino nel Pacifico è atterrato non lontano dalle isole Marchesi, un arcipelago che fa parte della zona economica della Polinesia francese. Nelle prossime ore sono attese le reazioni da parte di Parigi a questo test. Gli esperimenti nel Pacifico vanno avanti da quattro decenni ed hanno suscitato sempre tante proteste. La vicina Australia assieme alla Nuova Zelanda ha chiesto spiegazioni a Pechino.

L’esercito cinese ha pubblicato immagini del missile e il ministero della Difesa di Pechino ha affermato che il lancio era un accordo di routine nel piano di addestramento annuale e non era diretto contro alcun Paese o obiettivo. Negli ultimi anni, la Cina ha intensificato il suo sviluppo nucleare aumentando la spesa per la difesa. Pechino punta ad avere almeno un migliaio di missili nucleari per il 2030, attualmente ne ha 500.

Il ministero della Difesa cinese ha dichiarato che il lancio del missile balistico intercontinentale dotato di una testata fittizia, è legittimo nonostante le proteste di diversi Paesi. Ieri il ministero aveva annunciato il lancio nell’Oceano Pacifico dell’arma per un test ed oggi ribadisce che quanto fatto non è illegale e che i Paesi vicini non devono lamentarsene:

“La politica nucleare della Cina è stabile, coerente e prevedibile. Seguiamo rigorosamente una politica nucleare che prevede il non primo utilizzo di armi nucleari e perseguiamo una strategia di autodifesa nucleare. La Cina non cerca una corsa agli armamenti in questo senso. Abbiamo promesso di non usare o minacciare di usare armi nucleari contro stati che non possiedono armi nucleari o zone libere da armi. E la Cina continuerà a mantenere le sue capacità nucleari al livello minimo richiesto per la sicurezza nazionale”

Perché la Cina potrebbe attaccare Taiwan?

Dal 1949, anno di insediamento dell’ex governo cinese di Chiang Kai-shek dopo la presa di potere di Mao, la Cina considera Taiwan una provincia ribelle. Pechino rivendica il dominio sul bacino idrico che separa l’isola dalla Cina continentale. Gli Stati Uniti e molti altri Paesi occidentali sostengono che i viaggi nello Stretto siano legittimi per via della libertà di navigazione.

Negli ultimi mesi tante navi statunitensi hanno attraversato lo Stretto vicino alle coste di Taiwan per ribadire che è possibile navigare. Pechino ha preso questo gesto come un affronto assieme all’invio di aiuti da 750 milioni di dollari degli ultimi mesi. La vicinanza di Taiwan al Giappone è motivo di grande preoccupazione dato che recentemente due portaerei cinesi si sono pericolosamente avvicinate alle isole nipponiche. Lo scorso maggio Pechino ha detto di aver concluso un’operazione militare intorno a Taiwan.