Dopo le prime cinque giornate di campionato è difficile avere un’idea chiara sulla lotta scudetto. L’Inter resta la squadra da battere, quella più forte, quella costruita meglio, eppure ha già incassato due pareggi e una sconfitta. La Juventus ha una grande solidità difensiva, ma manca davanti e dopo le prime due vittorie, ha fatto tre 0-0 consecutivi. Il Napoli di Conte è una bella scommessa, ha cambiato tanto, ha una sola competizione e vorrà per questo lottare fino alla fine per il titolo. E poi ci sono quelle partite a rilento come Milan, Roma e Atalanta. Mille motivi in più, dunque, per far sì che gli azzurri possano davvero crederci. Conte sta lavorando sodo e domani contro il Palermo, in Coppa Italia, potrà dare minutaggio anche a chi finora ha giocato meno. Ma il Napoli può essere davvero protagonista nella lotta scudetto? Christian Bucchi, ex calciatore e allenatore, ha risposto a Tag24.
Napoli tra Coppa Italia e lotta scudetto? Bucchi a Tag24
D: L’Inter è la squadra più forte, ma non la macchina da guerra vista l’anno scorso. Juve e Napoli ci credono: ma c’è una squadra che ti ha convinto maggiormente per la lotta scudetto?
R: Sinceramente no. Io mi aspettavo un Napoli, un Milan, una Roma e una Juventus alla ricerca di un’identità precisa, visto che hanno cambiato tanto questa estate. È normale che abbiano bisogno di tempo pensavo che l’Inter ne avrebbe facilmente approfittato. Mi aspettavo i nerazzurri e punteggio pieno e che avessero già preso in mano il campionato, invece ho visto una squadra a tratti in difficoltà. Il campionato è equilibrato, più per demerito della squadra di Inzaghi, che per merito delle altre. Penso che se la giocheranno alla grande.
D: Ma quindi secondo te quali sono le squadre che si giocheranno lo scudetto fino alla fine?
R: Qualche settimana fa ti avrei detto che immaginavo un’Inter in grado di fare un campionato a parte. Pensavo che il solco tra i nerazzurri e le altre si sarebbe assottigliato, ma non di più. Allo stesso modo però devo dire che mi aspettavo che il Milan potesse avere da subito un’identità forte e precisa, come d’altronde aveva con Pioli. La Juve una squadra quadrata, che poteva piacere o non piacere, ma le sue cose le faceva in modo definito. Nel passaggio da Allegri a Thiago Motta, si è cambiato totalmente idea di gioco. Lo stesso si può dire con il Napoli e Conte, mentre la Roma con De Rossi ha fatto molta confusione, ma avrebbe potuto avere continuità. Di squadre che per organico percorso potessero avvicinarsi all’Inter non ne vedevo, mentre oggi sì perché i nerazzurri hanno già steccato due o tre partite in modo evidente. Napoli e Juventus comunque sono avanti.
L’avvio di stagione del Napoli
D: Concentriamoci sul Napoli. Colpi portati di mercato sono arrivati negli ultimi giorni, pensi che abbiano ancora bisogno di tempo per ingranare?
R: Assolutamente sì, ma lo stesso vale anche per le altre squadre. Abraham, piuttosto che Morata, sono arrivati al Milan in ritardo, così come è accaduto in casa Juventus con Koopmeiners e Nico Gonzalez. Non hanno 40 o 50 giorni di preparazione, che sono serviti agli altri per capire le richieste del nuovo tecnico. Hanno iniziato già a rincorrere e per questo hanno bisogno di tempo. Le loro difficoltà sono comprensibili ed erano preventivabili.
Napoli-Palermo: l’impegno in Coppa Italia
D: Domani intanto il Napoli giocherà anche in Coppa Italia, che aspettative hai?
R: Credo sia per Conte anche un’occasione per dare minutaggio a quei ragazzi che sono arrivati all’ultimo e che devono ancora entrare in forma. Ce ne sono alcuni che possono diventare importanti, come ad esempio McTominay o Gilmour e Neres. Penso che abbiano bisogno di entrare in sintonia con gli altri sul campo e capire i dettami dell’allenatore. Tra l’altro la Coppa Italia sarà sicuramente un obiettivo di questa squadra.
D: Pensi che questa squadra sia ancora lontana dalle esprimere il gioco che Conte richiede?
R: Credo che per vedere il gioco dell’allenatore serve ancora del tempo, anche perché questa estate si è fatta una vera e propria rifondazione tecnico-tattica. Si è passati dal 4-3-3 è un gioco molto fraseggiato, ad un allenatore che organizza la squadra e richiede un gioco verticale, attacco dello spazio e profondità. Questo processo necessita di tempo. Io credo che il vero Napoli di Conte lo vedremo a pieno nella prossima stagione, quando avrà già allenato per molto tempo questo gruppo e avrà fatto due o tre sessioni di mercato. Un po’ come è successo con l’Inter.