Il ripristino della leva militare obbligatoria ritorna al centro del dibattito parlamentare e soprattutto ritorna ad agitare gli animi della maggioranza creando un nuovo fronte di scontro nella coalizione di Governo.
Due le proposte presentate fino a questo momento, una a firma del senatore di Fratelli d’Italia, Roberto Menia, vice presidente della Commissione Affari Esteri e Difesa e l’altra a firma del deputato leghista Eugenio Zoffili, fedelissimo di Matteo Salvini.
Il senatore di Fratelli d’Italia presenterà un ddl che non dovrebbe prevedere un ritorno al vecchio servizio militare obbligatorio di un anno, bensì di una naia di 6 mesi aperta a ragazzi e ragazze per educarli al rispetto delle norme e delle regole. La proposta di legge di Zoffili, invece, è già stata depositata alla Camera e prevede un servizio di leva obbligatoria per i giovani tra i 18 e i 26 anni che abbia come obiettivo, anche in questo caso, di educare i giovani al rispetto delle regole.
Contrario all’ipotesi del ritorno della leva obbligatoria, il partito del vicepremier Antonio Tajani, che invece, sostiene la necessità per l’Italia di un esercito composto da professionisti. L’ipotesi non piace, naturalmente, neanche ai partiti dell’opposizione che criticano le proposte presentate dagli esponenti di maggioranza.
La leva obbligatoria in Italia è stata abolita il 1 gennaio 2005 con la legge Martino approvata durante il Governo Berlusconi.
Leva obbligatoria in Italia, Cattaneo: “Non è la soluzione meglio esercito di professionisti”
Il ritorno alla leva obbligatoria è un tema che vede in disaccordo gli alleati e soprattutto Forza Italia. Il partito di Tajani è categorico nel sottolineare che, non solo l’argomento non fa parte del patto di Governo, ma che comunque non sarebbe utile per il Paese che, invece, dovrebbe investire su forze armate composte da professionisti formati per affrontare le sfide che i nuovi contesti tecnologici e geopolitici impongono.
“Sulla leva obbligatoria io non credo che sia oggi la soluzione. Continuiamo ad avere un esercito di professionisti di persone che hanno quella passione e vengono preparati al meglio per le sfide globali.”
Ha spiegato il deputato azzurro Alessandro Cattaneo.
Foti (FdI): “Ddl Menia? Se non c’è accordo le proposte restano tali”
Parla, invece, di un’iniziativa personale di un singolo parlamentare il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, riferendosi alla proposta annunciata dal senatore Roberto Menia.
“Vi è una proposta del senatore di Fratelli d’Italia Menia che come tutti i parlamentari hanno libertà di presentare proposte e disegni di legge. Per quanto ci riguarda vale il programma di governo,se non vi è unità sotto il profilo politico nel centrodestra, rimangono proposte ma non per forza devono diventare legge.”
Dichiara Foti cercando di smorzare sul nascere la polemica e, alla domanda relativa a un eventuale invito al loro senatore a ritirare la proposta risponde:
“No, io sono per discutere”.
Bonelli: “No a leva obbligatoria, abbiamo bisogno di più servizio civile”
Nettamente contrarie le opposizioni. Rispondendo a una domanda sull’argomento il leader di Avs, Angelo Bonelli ha invitato il Governo a valutare di implementare il servizio civile in luogo della leva militare.
“Sono assolutamente contrario alla leva obbligatoria, penso invece che abbiamo bisogno di servizi civili, di fare in modo che parte della nostra vita sia dedicata alla cooperazione civile per fare i volontari contro il dissesto geologico per aiutare gli anziani dal momento che questo paese sta smantellando il welfare e abbiamo anziani abbandonati a se stessi. Non abbiamo bisogno della Lega obbligatoria, abbiamo bisogno di più servizio civile.”
Le proposte di FdI e Lega che agitano il Governo
La proposta di legge a firma Lega, già presentata alla Camera, prevede un periodo di leva obbligatoria di sei mesi. I giovani possono scegliere tra un percorso militare, o, tra un impegno di tipo civile. Interessati dalla proposta tutti i ragazzi e le ragazze tra i 18 e i 26 anni, che svolgerebbero il servizio militare in Italia e nella propria regione di residenza.
Ancora in fase di elaborazione, invece, la ddl del senatore Menia di Fratelli d’Italia, che dovrebbe ricalcare a grosse linea la proposta di una mini-naia aperta a ragazzi e ragazze.