Laura Torrisi, nota attrice italiana ed ex compagna di Pieraccioni, qualche tempo fa ha condiviso pubblicamente la sua battaglia contro l’endometriosi, una malattia cronica e invalidante che colpisce molte donne in tutto il mondo.

Diagnostica a 28 anni, Laura ha subito numerosi interventi chirurgici per gestire le complicazioni della malattia. L’endometriosi non solo ha avuto un impatto significativo sulla sua salute fisica, ma ha anche influenzato profondamente il suo benessere psicologico.

Ma, nonostante la malattia, Laura ha trovato la forza di parlare apertamente della sua malattia, cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica e offrire supporto ad altre donne che affrontano la stessa sfida. Scopriamo i dettagli.

Che problemi di salute ha Laura Torrisi

Laura Torrisi, nota attrice italiana, combatte da anni una battaglia contro l’endometriosi, una malattia cronica e invalidante che colpisce molte donne.

Le è stata infatti diagnostica nel 2009. In diverse interviste, tra cui quelle a “Verissimo” e nel suo libro “P.S. Scrivimi sempre”, l’attrice ha raccontato i dettagli della sua lotta quotidiana. Ha spiegato come la malattia provochi dolori intensi e possa portare all’infertilità, condizionando profondamente la vita di una donna.

Durante l’intervista a “Verissimo”, la Torrisi ha affermato: “Entrare e uscire dalla sala operatoria è destabilizzante. Sono stata aperta e chiusa così tante volte che ora non posso più subire così tante operazioni”. Ha raccontato di aver vissuto momenti estremamente difficili, arrivando a prendere fino a sette antidolorifici al giorno per riuscire a lavorare sul set della fiction “L’onore e il rispetto“.

La diagnosi, arrivata purtroppo tardi, ha aggravato ancora di più la sua condizione, e l’ha debilitata così tanto da farla soffrire anche di depressione.

Ma lei, una combattente, non si è arresa e ha cercato aiuto psicologico, soprattutto a causa del forte timore di non poter avere figli.

Nonostante le difficoltà, Laura ha trovato la forza di parlare pubblicamente della sua malattia, e ha cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica e offrire supporto ad altre donne che affrontano la stessa sfida.

Il suo impegno è quello di sottolineare l’importanza di non arrendersi e di cercare sempre il lato positivo, anche nelle situazioni più difficili. “Poi, è arrivata mia figlia Martina e ho trovato le energie per affrontare il resto”, ha spiegato. La maternità le ha dato certamente una nuova prospettiva e una rinnovata forza per combattere la malattia.

La sua onestà nel condividere la sua malattia ha contribuito a rompere il silenzio su una malattia spesso trascurata e a promuovere una maggiore comprensione e supporto per chi ne soffre.

C’è una nuova cura contro l’endometriosi?

L’endometriosi è una malattia in cui il tessuto che normalmente riveste l’interno dell’utero (endometrio) cresce anche al di fuori di esso, formando dei “focolai”. Questi focolai sono influenzati dagli ormoni femminili, soprattutto dagli estrogeni, e si comportano come se fossero ancora all’interno dell’utero.

Durante il ciclo mestruale, l’endometrio nell’utero si ispessisce in preparazione a una possibile gravidanza. Se non avviene la gravidanza, questo tessuto si sfalda e viene espulso con il flusso mestruale. Nei focolai di endometriosi, lo stesso processo si verifica, ma il sangue non può essere espulso normalmente e si accumula.

Questo accumulo di sangue e tessuto può causare:

  • Infiammazione: il sangue e i tessuti irritano i tessuti circostanti, provocando infiammazione e dolore.
  • Aderenze: si formano delle “cicatrici” che possono attaccare tra loro gli organi pelvici, limitandone la mobilità e causando dolore.
  • Cisti ovariche: il sangue può accumularsi nelle ovaie, formando delle cisti scure chiamate “cisti del cioccolato”.

Gli scienziati hanno scoperto una nuova molecola chiamata AMY109, un anticorpo a lunga durata che blocca un segnale specifico (IL-8). Questa terapia può ridurre in modo significativo il volume delle lesioni causate dall’endometriosi, diminuendo anche il dolore. Basterebbe una sola iniezione al mese per ottenere buoni risultati. Durante i test, dopo sei mesi, AMY109 ha ridotto molte delle lesioni prodotte da questa malattia.

Il trattamento dell’endometriosi varia a seconda dei sintomi. Se non provoca problemi, potrebbe non essere necessario intervenire. Tuttavia, in caso di dolore persistente, problemi agli organi o desiderio di avere figli, il trattamento è consigliato.

Oltre alle cure mediche, la terapia psicosomatica può essere utile, perché lo stress e i problemi emotivi possono peggiorare il dolore. Un supporto psicologico o da parte di un terapista del dolore può migliorare la qualità della vita.

In alcuni casi, le donne si sottopongono a interventi chirurgici per rimuovere le lesioni causate dall’endometriosi, utilizzando laser, corrente elettrica o bisturi. Se la nuova terapia con AMY109 avrà successo, potrà migliorare concretamente la vita di molte donne affette da questa patologia dolorosa.