Nel giorno del raggiungimento del quorum sul referendum sulla cittadinanza, Elly Schlein gonfia il petto e rincara la dose su tanti argomenti sui quali il Governo, secondo lei, vende un po’ lucciole per lanterne. Sulla Rai, sula sanità, sul fisco e su tante altre questioni sulle quali per la segretaria del Pd non c’è grande chiarezza anzi “tanta confusione”.

Sulla Rai e sul Cda dell’azienda che deve essere rinnovata secondo la maggioranza, Elly Schlein è chiarissima come sempre o quanto meno dice quello che ha sempre detto, anche perché “è entrata in vigore una normativa europea che chiede di rendere finalmente la Rai indipendente dalla politica e dai partiti“, e su questo non lascia alcun spazio aperto. Tutt’altro, nonostante da tempo si chieda di ragionare in tal senso: “Noi vogliamo che si faccia subito questa riforma. Che senso ha rinnovare ora un Cda che comunque sarebbe già a scadenza. Solo per spartirsi delle poltrone?”.

Schlein e l’alluvione in Emilia Romagna: “Ristori mai arrivati, eppure erano promessi…”

La segretaria del Pd Elly Schlein è stata ospite a ‘Di Martedì’ su La7 e attacca senza fronzoli il Ddl Sicurezza e tra le varie norme che sono state decise, quelle sulla cannabis-light che, dopo la legge che era stata fatta con la possibilità d’investire sul settore da parte di tanti imprenditori, adesso si toglie tutto, tanto che la leader dei Dem rincara la dose: “Sono talmente ideologici che in questo pessimo decreto sicurezza, che per certi versi è peggio del codice Rocco, quindi bisogna tornare agli anni ’30, hanno distrutto una filiera che ha più di 10mila lavoratori e più di 3mila imprese, che è quella della cannabis light. Allora, mi spiega che senso ha prendersela con una filiera industriale e agricola che invece dà lavoro di qualità in questo Paese?”.

Dal Ddl Sicurezza si passa a quanto è successo in Emilia Romagna e all’ennesima alluvione che ha messo e sta mettendo in ginocchio tante aree della Regione con tante famiglie che sono di nuovo in difficoltà a distanza di appena un anno, dove erano stati promessi e garantiti i ristori, con la Meloni che, appena tornata dal Giappone, andò lei stessa in mezzo alla gente garantendo un aiuto immediato. Ma secondo Schlein quell’aiuto non è mai arrivato: “Negando l’emergenza climatica non si aiutano le imprese, le famiglie e gli agricoltori che sono tra le prime vittime di questa emergenza. Basta chiederlo a chi dopo un anno dalla prima alluvione in Emilia Romagna ancora sta aspettando i ristori promessi al 100 per cento dalla Meloni e mai arrivati”.

E insiste sul tema, sottolineando un aspetto che non è da sottovalutare e riguardo le promesse che erano state fatte, non meno di un anno fa dallo stesso governo, con la numero uno del Partito Democratico che non accetta alcuna scusa sull’argomento, visto che, a suo dire, l’anno scorso era stato messo quasi in croce l’ex presidente della Regione oggi europarlamentare Bonaccini: “Hanno provato a fare la solita politicizzazione ma le questioni parlano chiaro: qui i ristori promessi non sono mai arrivati. Ho incontrato ieri, quando sono andata nei territori colpiti dall’alluvione, dei sindaci che hanno detto che le poche risorse arrivate dal commissario Figliuolo, le hanno spese tutte: evidentemente non bastano e bisogna fare altri interventi. Il punto per aiutare le pmi è ottenere più risorse anche dall’Ue per accompagnarle passo per passo nei cambiamenti”.