Si è conclusa la prima fase della Costituente del Movimento 5 Stelle e gli iscritti e i simpatizzanti hanno indicato le priorità per il nuovo corso del partito. Caduto il tabù del simbolo, del nome, del ruolo del garante, del doppio mandato: gli elettori hanno dato il via libera alla discussione e al confronto su temi fino a ieri considerati intoccabili.
Sulla fase di cambiamento attraversato dal Movimento 5 Stelle e sul rischio scissione per la lotta intestina tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo, Tag24.it – oggi martedì 24 settembre – ha intervistato in esclusiva il senatore Ettore Licheri.
Costituente M5s, il senatore Licheri: “Comunità è matura e ha indicato le priorità”
D: La prima fase della Costituente si è conclusa. La base ha scelto i temi, cosa ne pensa dei risultati?
R: In realtà tutto il Paese dovrebbe guardare con favore questo nuovo processo Costituente che parte dal basso. Circa 152 mila preferenze che individuano i problemi più pressanti per il paese e offrono delle soluzioni. Tutto questo testimonia una comunità vivace, una comunità che ha voglia di parlare, di proporre, di votare, di deliberare. Questa è la parte più bella. Tra l’altro con questo metodo si eviteranno le scissioni, le divisioni, perché quando un processo parte dal basso non decide né Grillo né Conte, deciderà l’intelligenza collettiva degli iscritti e dei non iscritti.
Licheri: “Movimento è diventato qualcosa di più grande rispetto a Grillo e Conte”
D: Gli scritti hanno votato facendo cadere i tabù del simbolo, del nome, del ruolo del Garante, del doppio mandato. Hanno deciso che anche su questi temi si può discutere e ci si può confrontare.
R: In realtà forse non lo sono mai stati per gli iscritti del Movimento. Il Movimento adesso è diventato qualcosa di più grande rispetto a Beppe Grillo, rispetto a Giuseppe Conte. Il M5s adesso ha temperamento, ha carattere, ha la maturità per poter anche discutere, eventulmente se cambiare il simbolo, cambiare il nome, il metodo di organizzazione e le catene decisionali all’interno del Movimento 5 Stelle, una cosa che sarebbe impossibile anche solo immaginare per i partiti tradizionali.
D: Ai primi posti dei temi più votati ci sono la sanità e il lavoro, le vere preoccupazioni del Paese.
R: Noi viviamo la nostra parabola politica mettendoci costantemente in discussione. Non possiamo spezzare questa connessione con il territorio e non è un caso che i cluster principali, in ordine di preferenza, siano proprio tutto ciò che tocca il vivo della società, la carne viva della società. Non le cordate, i documenti sottoscritti dai dirigenti. Parlate di questo, ci dice la comunità.
“Non mi pronuncio sul doppio mandato e invito i colleghi a fare lo stesso”
D: Lei è a favore o contro l’eliminazione del limite del doppio mandato?
R: No, non mi sono mai pronunciato. Continuerò a non farlo perché non me la sento di intervenire su questo dibattito. Io voglio proprio che questo dibattito sia il più libero possibile. Sto invitando anche i miei colleghi a non fare endorsement da una parte o dall’altra. Lasciamo che il dibattito sia il più libero possibile. Non ci devono essere voci “autorevoli” su questo punto, proprio perché questo deve essere lo spirito dell’incontro che faremo.
Il senatore del M5s: “Nessuna scissione, ma porte aperte per chi vuole uscire.”
D: Ci sarà la scissione secondo lei?
R: Secondo me no, non ci sarà nessuna divisione, proprio per le ragioni che le dicevo: quando un processo parte dal basso mette tutti d’accordo, poi si arriva tutti a un punto di sintesi finale. Poi, va da sé che se questo nuovo Movimento che si propone di affrontare le sfide del terzo millennio non andrà bene a Giuseppe Conte, a Ettore Licheri o a Beppe Grillo, la porta è sempre rimasta aperta, sia per chi vuole uscire sia per chi vuole entrare.
Licheri: “Sul Ddl Sicurezza daremo battaglia al Senato. Si cerca di soffocare in tutti i modi il dissenso”
D: Il DDL Sicurezza nei prossimi giorni arriverà al Senato. Darete battaglia come avete fatto alla Camera?
R: Assolutamente sì. Non è tanto una questione di articoli, o, di norme, è lo spirito che è sbagliato di quel pacchetto. Lo spirito di quel pacchetto è cercare di soffocare in tutti i modi, le mille forme attraverso cui si può esprimere il dissenso. Le regole – uno Stato di diritto come l‘Italia – ce le ha, perché il dissenso possa essere espresso e possa poi esprimersi senza che ovviamente vengano compromessi i diritti della collettività. Ma in questo momento, inasprire le pene per tutto ciò che in qualche modo può dar fastidio, questo è un gravissimo errore. L’opposizione e il dissenso sono il sale della democrazia. Non può esistere una democrazia se da qualche parte non c’è qualcuno che protesta.