Immobiliare, in salita i prezzi delle case: ecco la situazione città per città. L’indice ISTAT del prezzo delle abitazioni ha registrato un balzo di oltre tre punti percentuali rispetto al precedente trimestre.

Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno il balzo delle quotazioni degli immobili è stato pari a quasi tre punti percentuali. Su base congiunturale il trend delle abitazioni nuove cresce di quasi 5 punti percentuali, mentre per le abitazioni già esistenti l’andamento cresce di 2,4 punti percentuali. Scopriamo in questa guida quali sono le differenze principali tra Milano, Torino e Roma e in quali città crescono le quotazioni.

Immobiliare, in salita i prezzi delle case: ecco dove

Sono salite le quotazioni degli immobili: secondo l’aggiornamento al secondo trimestre 2024 il prezzo degli immobili ha registrato un incremento di oltre 3 punti percentuali rispetto al precedente trimestre. Facendo una distinzione tra nuove abitazioni e quelle già esistenti, l’aumento è dovuto all’incremento delle quotazioni in cantiere. Tenendo conto dei dati congiunturali, le quotazioni delle nuove abitazioni sono cresciute di quasi 5 punti percentuali, mentre le quotazioni delle case usate è pari a 2,4 punti percentuali.

Rispetto all’anno 2010, l’indice Ipab ha registrato un rialzo di oltre 20 punti percentuali. Confrontando l’investimento immobiliare con il trend inflattivo, questo risulta in calo. A fine giugno 2020 il costo della vita è aumentato di 28 punti percentuali rispetto al dato del 2010. In tutte le località geografiche si registra una crescita della quotazione delle abitazioni su base annua e su base congiunturale.

Si evidenziano tassi di aumento in accelerazione rispetto al precedente trimestre: la crescita più elevata si è registrata nel Meridione italiano e nell’Italia insulare. L’incremento registrato è stato pari a quasi 4 punti percentuali ed è trainato dai prezzi delle nuove costruzioni che hanno registrato un incremento di oltre 9 punti percentuali. Segue il mercato del Nord-Est, del Nord-Ovest e dell’Italia Centrale.

Immobiliare, gli aumenti dei prezzi a Milano, a Roma e a Torino

Sono saliti i prezzi dei beni immobiliari di Milano, Torino e Roma. La città meneghina ha segnato un incremento su base annua pari a quasi 4,7 punti percentuali con l’usato che è cresciuto dell’1,8 percento e con il nuovo che è cresciuto del 12 percento. A partire dal 2015 l’aumento è stato di quasi 69 punti percentuali: le nuove costruzioni hanno subito una crescita di quasi 61 punti percentuali.

Anche nella Capitale il mercato immobiliare ha subito un incremento nella quotazione: i prezzi su base annua sono cresciuti dell’1,6 percento. Dall’anno 2015 le quotazioni complessive sono incrementate di oltre 3 punti percentuali: il prezzo delle nuove costruzioni ha subito un aumento di quasi 5 punti percentuali, mentre i prezzi degli immobili già esistenti hanno subito un aumento di 2,8 punti percentuali.

Anche a Torino si è assistito ad un incremento dei prezzi su base annua dello 0,3 percento: i prezzi delle nuove costruzioni sono calati dell’8 percento, mentre le quotazioni dell’usato sono aumentate dell’1,5 percento. Dall’anno 2015 le quotazioni sono aumentate di 7,7 punti percentuali: le quotazioni delle abitazioni già esistenti sono aumentate di quasi sette punti percentuali, mentre i prezzi delle nuove costruzioni sono aumentati di oltre 11 punti percentuali.

Immobiliare, le conseguenze sui rincari a Milano

Il capoluogo milanese si aggiudica il primato per quanto concerne il valore dei beni immobiliari italiani, venendo a superare i 5.000 euro al mq. Ci sono interessanti opportunità da valutare a Milano. Nel mese di luglio il portale real estate Idealista ha messo in evidenza un incremento di 2,3 punti percentuali dei valori immobiliari rispetto al mese precedente. La media è pari a 1.870 euro al mq ma il capoluogo lombardo è sul podio in classifica con i suoi 5mila euro al metro quadrato. Si tratta del massimo storico: è quanto emerge dalla rilevazione di Idealista dall’anno 2012. Il carovita, i rincari e le prospettive del mercato occupazionale ancora piuttosto precarie hanno fatto sì che nel capoluogo lombardo si allargasse il gap tra chi ha deciso di rimanere e chi ha deciso di trasferirsi oltre i confini alla ricerca di un tenore di vita più sostenibile. Analizzando la concentrazione della ricchezza, la stessa è nelle mani di poche famiglie. Sono aumentati i nuclei familiari che si trovano in difficoltà economica.