Ethan ha 7 mesi appena: li ha compiuti lo scorso 13 settembre, lontano da mamma Claudia e dai suoi tre fratelli. Dal 30 agosto, infatti, non è più in Italia. Eric, il padre di origine californiana, l’ha portato negli Stati Uniti, con l’inganno e senza il consenso della sua ex compagna.

Da allora Claudia Ciampa non si dà pace: ha aperto una pagina Facebook per far conoscere la sua storia e sta lanciando diversi appelli affinché il piccolo Ethan possa tornare a Piano di Sorrento, in provincia di Napoli, dalla sua famiglia. “Non è giusto che cresca senza sua madre accanto” sottolinea a TAG24.

Claudia ha sporto denuncia il giorno stesso della sparizione del piccolo. Grazie al suo legale, l’avvocato Gian Ettore Gassani, sono state già attivate sia le autorità italiane che l’Interpol.

Nessuno sa dove Eric stia vivendo precisamente in questo momento. Lei riesce a vedere Ethan in videochiamata solo pochi minuti al giorno, quelli che le concede il suo ex compagno, senza che emerga alcun dettaglio del luogo in cui si trovi.

Ethan portato via dal padre negli Stati Uniti da Piano di Sorrento, mamma Claudia: “Aveva atteggiamenti strani a cui ora do un senso”

Claudia Ciampa ripercorre tutta la sua storia con Eric, cittadino statunitense, insegnante di inglese in Italia da diversi anni.

Una relazione iniziata 13 anni fa- quando aveva già una figlia di 5 anni- e da lei terminata dopo un anno: “Lui non mi amava” racconta.

Una storia a malincuore archiviata per Claudia, che poi incontra l’uomo che diventerà suo marito. Il matrimonio, due figli, quindi la separazione dopo nove anni. Ed è in questo momento in cui Eric torna alla carica.

“Lui ha approfittato di un momento in cui mi sentivo vulnerabile: ha iniziato a dirmi che in tutti quegli anni aveva pensato solo a me, che ero la donna della sua vita e voleva un figlio con me. Io avevo bisogno di sentirmi amata in quel periodo e così abbiamo ricominciato a frequentarci. Lui, stavolta, sembrava molto più coinvolto, mentre io ero più cauta, considerando le esperienze negative che avevo avuto. Con il tempo, però, mi sono lasciata convincere: arrivo da una famiglia numerosa, mi piaceva l’idea di avere un altro figlio. Così, nel giro di un anno, sono rimasta incinta” racconta.

Da quel momento iniziano quelle che Claudia definisce “stranezze”, a cui ora è riuscita a dare un significato. Eric vorrebbe far nascere suo figlio negli Stati Uniti, per essere partecipe in tutte le fasi del parto e del post-partum. E infatti Ethan nasce a Cincinnati, Ohio.

Nonostante avessero fissato una data per il rientro in Italia, lui cerca sempre di temporeggiare per restare di più. Una volta tornati a Piano di Sorrento, i problemi si acuiscono.

“Lui inizia a lamentarsi di tutto: della mia casa e anche dei miei figli (che hanno 18, 10 e 9 anni, ndr). Il rapporto con loro quindi si incrina. Cerca di convincermi a trasferirci negli Stati Uniti, io prendo tempo. E poi diventa ossessivo con il bambino: nessuno può tenerlo in braccio, neanche i fratelli, ma solo lui. Io stessa, la madre, mi sentivo quasi in imbarazzo a trattenerlo un po’di più dopo averlo allattato, perché mi sentivo sempre i suoi occhi puntati addosso” racconta Claudia.

La fine della relazione e la fuga

La situazione degenera ulteriormente il 5 agosto quando, dopo un diverbio sempre legato al bimbo, si recano dai carabinieri. Claudia quindi intima a Eric di lasciare la sua casa: lui se ne va ma il giorno dopo, con uno stratagemma, la porta dai servizi sociali.

“Lì racconto la mia versione dei fatti, dopo che lui aveva già esposto la sua. Ma ovviamente non mi fido più”.

Chiede che il passaporto americano di Ethan rimanga a lei, ma lui rifiuta di consegnarglielo. I due, davanti a una mediatrice, stabiliscono gli orari in cui il padre potrà vedere il figlio.

“Avevamo concordato che ogni volta che prendeva il bambino mi consegnava il passaporto: quando lo riportava a casa io lo restituivo. Dopodiché mi ha abituata prima a prendersi il bambino, e poi a lasciarmi il passaporto” spiega Claudia.

Dopo altri litigi e incomprensioni con il suo ex, Claudia decide di partire per una vacanza in Salento e raggiungere sua sorella e altri suoi familiari che vivono lì. Ed è durante questo soggiorno, nei giorni successivi a Ferragosto, in cui lui mette in atto quello che sembra un piano già pianificato.

“Io e i miei figli siamo partiti e lui ci ha seguito senza mai toglierci il fiato dal collo. Ha noleggiato un’auto e prenotato un bed & breakfast per starci vicino. Il 30 agosto, giorno del rientro a Piano di Sorrento, io arrivo all’appuntamento per lasciargli Ethan come stabilito. Erano le 8 del mattino. Lui esce dalla macchina e io noto subito che ha un’energia diversa. Mi pento maledettamente di non aver ascoltato il mio istinto. Mi ricordo di aver pensato: ‘Sta andando in aeroporto'”.

E infatti, alla richiesta di consegnarle il passaporto di Ethan come di consueto, lui risponde negativamente, con un ghigno, e sgomma via. “Resto paralizzata, poi vado nel panico. Mi reco dai carabinieri a Racale: loro lo chiamano e lui risponde che riporterà Ethan a casa la sera, dopo lo zoo safari” racconta.

Claudia riparte in fretta e furia, per arrivare il prima possibile. Ma Eric, dopo vari messaggi in cui afferma che ha intenzione di rientrare con il piccolo, a distanza di alcune ore ne manda un altro in cui rivela le sue vere intenzioni.

“‘Claudia non avrei mai voluto scriverti questo messaggio, ma io ed Ethan siamo in viaggio per l’Inghilterra e poi per gli Stati Uniti‘. Quando l’ho letto mi sono resa conto che probabilmente lui era partito da Brindisi diretto a Londra quella stessa mattina”.

L’appello di Claudia: “Riporta nostro figlio a casa”

Claudia è disperata: Ethan è piccolissimo e manca da casa da quasi un mese.

“Già dai primi giorni con Ethan, Eric mi osservava giorno e notte. Guardava se il bambino era attaccato al seno oppure no, insisteva che dovesse dormire nel suo lettino. Uno stress veramente costante e io a questo punto penso che lui abbia cercato di farmi diventare matta per davvero“.

Probabilmente stava già pianificando di portare il neonato con sé. L’insistenza per abituarlo a dormire da solo, i tentativi di tenerlo lontano dalla madre dai fratelli, l’ostinazione di iniziare lo svezzamento a sei mesi esatti, nonostante Claudia volesse attendere. Tutti segnali che, oggi, le mostrano il vero obiettivo del suo ex compagno.

“Io sono disposta anche a lasciar correre. Non ne sono contenta, però per il bene di nostro figlio posso ritirare la querela. A patto che lo riporti immediatamente a casa“.

Il legale di Claudia Ciampa, Gian Ettore Gassani, presidente dell’Ami (Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani) sta curando la vicenda nei vari risvolti legali internazionali. Sono state intanto attivate tutte le procedure previste dalla convenzione de L’Aja del 25 ottobre 1980 in tema di sottrazione internazionale di minori.

La marcia per il piccolo Ethan

Domenica 22 settembre una veglia di preghiera è stata organizzata dalla Parrocchia di San Michele a Piano di Sorrento, in collaborazione col parroco Don Tonino D’Esposito.

Per continuare a tenere alta l’attenzione su questo drammatico caso, venerdì 27 settembre alle ore 20.30 ci sarà una fiaccolata per Ethan che partirà dalla Basilica di San Michele e terminerà in piazza Cota.

Una manifestazione che si avvale del sostegno delle amministrazioni comunali di tutta la costiera sorrentina e a cui parteciperanno anche i sindaci del territorio.

La comunità continua a rimanere vicino a mamma Claudia, che chiede di poter riabbracciare il suo bambino e stargli accanto, come è giusto che sia.

Una vicenda di bambini contesi che ricorda quella di Nessy Guerra, bloccata in Egitto con la figlia.