Arriva la maggiorazione per i periodi di congedo parentale, ma solo in alcuni casi e, nel testo, spiegheremo proprio quando spetta.
È stata introdotta dalla scorsa manovra finanziaria una modifica riguardante proprio il congedo parentale, prevedendo che uno dei due genitori possa usufruire di un secondo mese retribuito all’80%.
Ci sono, però, alcune condizioni. La domanda deve essere presentata all’INPS e lo stesso istituto ha provveduto a fornire tutti i chiarimenti necessari svolti a sciogliere qualsiasi dubbio.
Quando spetta la maggiorazione per i periodi di congedo parentale?
Il congedo parentale è una misura che permette a entrambi i genitori di assentarsi dal lavoro, mantenendo il diritto a percepire lo stesso una parte della retribuzione. È fruibile per un determinato periodo di tempo e solo fino al compimento del dodicesimo anno d’età dei figli.
I genitori possono goderne complessivamente per massimo 10 mensilità per ogni figlio. Ciascun genitore può fruirne per un massimo di 6 mesi, ma vengono indennizzati solo i primi 9 mesi di congedo parentale, entro un limite di 6 mesi per genitore.
La maggiorazione è stata originariamente prevista dalla Legge di bilancio del 2023 e, poi, rafforzata dalla manovra 2024. Insieme, le due manovre hanno fatto in modo che due mesi di congedo parentale possono essere pagati all’80% anziché al 30%.
In linea di massima, quindi, l’importo percepito nei periodi di congedo è pari al 30% della retribuzione: quando spetta la maggiorazione sul congedo parentale?
- Eventi per cui il congedo di maternità o di paternità è terminato il 31 dicembre 2022: è previsto un mese maggiorato all’80%;
- Eventi per i quali il congedo di maternità o di paternità è terminato il 31 dicembre 2023: è previsto un mese maggiorato all’80% e un altro al 60%. Esclusivamente per il 2024, entrambi i mesi sono indennizzati all’80%.
Le suddette maggiorazioni non aumentano il limite dei mesi di congedo, ma solo la misura.
Come presentare la domanda per chiedere la maggiorazione?
Sul sito dell’INPS è presente una funzione che permette al lavoratore di scegliere la misura dell’indennità per i periodi di congedo parentale richiesto.
È possibile indicare se vuole godere anche della maggiorazione oppure se si preferisce rimandare a un secondo momento. Come presentare la domanda? Online, sul sito dell’INPS, nella propria area personale. L’accesso è consentito previa autenticazione con Spid, Cie o Cns.
Proprio nell’area riservata è stata implementata la funzione che consente di specificare se intende godere dell’indennità maggiorata oppure di quella ordinaria del 30%.
Entrambi i genitori possono godere della maggiorazione, ma il limite di uno o due mesi deve essere considerato complessivamente. Sicuramente, sarebbe molto più conveniente che a godere della maggiorazione fosse chi guadagna di più.
Tornando alla domanda, è sufficiente flaggare “sì”, la parte “Dichiaro di voler richiedere l’indennizzo con aliquota maggiorata”.
Qualora la domanda venga presentata, per esempio, per il tramite di un intermediario (come un Ente di Patronato), è opportuno dare le informazioni, circa la propria scelta, a quest’ultimo. Ricordiamo, infine, che la domanda può essere presentata anche servendosi del servizio di contact center dell’Istituto.
Come cambia il congedo parentale nel 2025?
Nel 2025, spetterà una mensilità all’80%, una mensilità al 60% e sette mensilità al 30%. Tutte le altre mensilità non saranno indennizzate.
La manovra non ha modificato, in ogni caso, la durata complessiva del congedo parentale. Quanto dura? La sua durata rimane di 10 mesi, che può essere estensibile a 11 mesi se il padre utilizza almeno 3 mesi di estensione.
La novità principale è, come abbiamo detto, l’aumento dell’indennità per una delle mensilità, che sarà superiore al tradizionale 30%.