Cosa succede alla piattaforma sul sito del ministero della Giustizia per la raccolta firme del referendum sulla cittadinanza? Se lo stanno chiedendo coloro che, nelle ultime ore, stanno provando a sostenere l’iniziativa che si propone di dimezzare i tempi di attesa (da 10 a 5 anni) per la richiesta di cittadinanza da parte degli stranieri.

Un messaggio di ‘errore’ appare sullo schermo di chi prova a completare la procedura, rendendo ancora più difficoltosa una corsa contro il tempo che, negli ultimi giorni, stava procedendo spedita verso il traguardo delle 500mila firme. Anche per questo è arrivata la dura denuncia di Riccardo Magi di +Europa.

Referendum cittadinanza, inaccessibile la piattaforma per la raccolta firme sul sito del ministero della Giustizia

Impossibile raggiungere il server“.

È il messaggio inequivocabile che si sono trovati davanti coloro che oggi, 23 settembre 2024, stanno provando ad apporre la propria firma digitale per il referendum abrogativo sulla cittadinanza attraverso la piattaforma allestita sul sito del ministero della Giustizia.

Tentativo effettuato anche da chi scrive che, al pari degli altri utenti, si è visto comparire sullo schermo il messaggio incriminato:

La schermata del messaggio sulla piattaforma del ministero della Giustizia.

Un ostacolo considerevole per un’impresa che stava avanzando a passi spediti verso il traguardo delle 500mila firme, nonostante la scadenza molto ravvicinata fissata al 30 settembre per consentire che il referendum venga effettuato il prossimo anno.

Magi duro: “Fatto gravissimo, episodio segnalato a uffici competenti”

Progressi ottenuti anche grazie all’impegno delle forze promotrici, dal Partito democratico di Elly Schlein a soggetti della società civile come lo scrittore Roberto Saviano, per non parlare degli esponenti di +Europa, promotrice del referendum.

Non a caso, è proprio di Riccardo Magi, segretario di +Europa, la voce più decisa contro l’inconveniente che sta bloccando la mobilitazione online. Un problema dovuto, spiega, al server del ministero che non sarebbe in grado di ‘reggere’ il numero eccessivo di richieste di accesso per firmare. Una motivazione che Magi non può accettare, definendo “gravissimo” l’accaduto e annunciando di aver già “segnalato l’episodio agli uffici competenti e aspettiamo una risposta a breve“.

Il flusso, sottolinea lo stesso segretario di +Europa, si aggirava intorno a un ritmo di circa 10mila firme all’ora che rendeva molto concreta la possibilità di raggiungere quota 500mila nei tempi auspicati. Il ritardo accumulato in queste ore potrebbe rappresentare adesso un grave problema, se non venisse ripristinata al più presto la completa funzionalità del sito.