È uno degli snodi su cui rischia di incagliarsi la legge di bilancio del governo, in cerca di risorse per il 2025. Ma cosa sono gli extraprofitti delle banche e perché l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni sta discutendo ormai da settimane sulla possibilità o meno di tassarli?
Alla Lega, da sempre favorevole, si contrappone da tempo il parere contrario di Forza Italia e, in parte, di Fratelli d’Italia. Tuttavia, la necessità di ‘fare cassa’ potrebbe portare a una soluzione di compromesso…
Cosa sono gli extraprofitti delle banche? Il governo esclude la tassa ma sarà davvero così?
Per capire di cosa si tratta quando si parla di extraprofitti degli istituti bancari, bisogna far riferimento alla decisione della Banca Centrale Europea (Bce) di aumentare i tassi di interesse in risposta all’aumento dell’inflazione nel corso dell’anno passato. L’aumento conseguente del costo del denaro e degli interessi dei mutui ha comportato, nel primo semestre 2023, un conseguente aumento dei margini di interesse superiore al 50% rispetto al 2022. Un guadagno ‘extra’ perché non legato a un aumento dei rendimenti sui conti correnti.
Tassare o non tassare questi guadagni extra dovuti a una congiuntura favorevole? È questo l’interrogativo che si pone in queste ore il governo, con non pochi grattacapi e ‘mal di pancia’ tra le sue componenti.
Prova oggi, 23 settembre 2024, a mettere pace e fare un po’ di chiarezza Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati che, in un’intervista a ‘Quotidiano nazionale’ chiarisce che “nessuno parla di tasse“, spiegando che l’unica opzione al momento sul tavolo è quella di un eventuale “contributo di solidarietà” delle banche.
In pratica, banche, assicurazioni e aziende del settore energetico potrebbero versare un contributo una tantum pari all’1% o al 2% degli extraprofitti maturati negli ultimi 12-24 mesi.
L’apertura di Tajani e di Forza Italia al contributo di solidarietà
Lo stesso Foti, però, chiarisce che prima di rendere definitiva questa decisione (che, al momento, è solamente un’ipotesi) occorrerà aspettare i dati dell’Istat per capire effettivamente le risorse disponibili per la manovra finanziaria.
Parole prudenti, quelle del capogruppo FdI, consapevole di quanto spinosa sia la questione all’interno della maggioranza.
Antonio Tajani e Forza Italia hanno più volte manifestato, infatti, la propria contrarietà a una tassazione sugli extraprofitti. Una posizione che ha anche portato a una replica piuttosto ‘stizzita’ del presidente del Senato (ed esponente di Fratelli d’Italia) Ignazio La Russa.
Anche dal fronte azzurro, però, oggi si intravede una possibile apertura con il segretario favorevole all’idea di “concordare con le banche affinché diano un aiuto, un contributo alle casse dello Stato“.
Donzelli rassicura: “Nessuna divisione, il centrodestra lavora compatto”
Getta acqua sul fuoco delle polemiche anche Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d’Italia.
Raggiunto dai cronisti, tra cui l’inviato di TAG24 Lorenzo Brancati, il deputato di Fratelli d’Italia sottolinea come siano gli stessi dati macroeconomici a dimostrare che la strada intrapresa dall’esecutivo “è quella giusta“.
Sulla questione specifica degli extraprofitti, Donzelli chiarisce sorridendo che “non c’è bisogno di pacieri“ tra Lega e Forza Italia perché il governo è “serenamente compatto“. Una stabilità politica che dura da due anni, rimarca convinto, e che rappresenta un dato positivo perché rappresenta “una delle condizioni che ci mancavano per essere davvero competitivi“.