Così come capitato alle politiche del 2022 e alle Europee del 2024, Azione di Carlo Calenda rompe il fronte riformista. Questa volta lo fa in Liguria, in vista delle elezioni regionali del 27 e 28 ottobre prossimi. Il perché è presto detto: i calendiani non hanno voluto aderire alla lista unitaria organizzata da Italia Viva, Più Europa e Partito Socialista preferendo sostenere il fronte di Andrea Orlando con l’ennesima corsa solitaria. Questo anche se, stando alla legge elettorale ligure, ogni lista, per eleggere consiglieri regionali, deve raggiungere almeno il 3% delle preferenze.

Elezioni Liguria 2024, il no di Azione al campo riformista

Il rifiuto di Azione di giocare d’intesa con le altre forze riformiste del Campo Largo che sostiene la candidatura a Governatore di Andrea Orlando è stata annunciata oggi, 22 settembre 2024, con un comunicato di Italia Viva, Più Europa e Partito Socialista. Esso arriva dopo un tira e molla di rilevanza politica nazionale vista la presenza di Italia Viva che, pur di aderire al centrosinistra, ha sacrificato il sostegno al sindaco di Genova Marco Bucci, ora candidato governatore del centrodestra.

“Confermiamo la nostra unità e il nostro progetto di dare vita insieme alla lista ‘Riformisti uniti per la Liguria’ a sostegno di Andrea Orlando Presidente, che sarà presentata ufficialmente, con i relativi candidati, nella prima parte della prossima settimana, non appena saranno completati i passaggi formali interni. Abbiamo atteso fino all’ultimo momento, con tanto di appello pubblico, nella speranza che Azione si unisse a noi, ma ancora una volta, come già alle elezioni europee, Azione ha scelto una corsa solitaria”

A firmare la nota ufficiale dei partiti sono stati Mauro Gradi, coordinatore regionale della Liguria di Più Europa, Eugenio Musso, presidente regionale Liguria di Italia Viva e Giorgio Brero, segretario regionale Liguria del Psi.

Il momento delicato di Azione (e la soglia di sbarramento da raggiungere)

Sta di fatto che questa presa in Liguria è l’ennesima decisione di Carlo Calenda destinata a far discutere anche all’interno del suo partito, a nemmeno una settimana di distanza dall’addio di Mara Carfagna, Mariastella Gelmini, Giusy Versace e Enrico Costa:

“La nostra alleanza rappresenta l’incontro tra l’anima liberaldemocratica e riformista, l’europeismo, il liberalsocialismo e le forze centriste. L’obiettivo è lavorare per costruire una nuova Liguria, meno isolata e più autorevole. Uniamo le forze per un futuro migliore della nostra regione e della nostra comunità, portando avanti politiche che pongano al centro i cittadini, le infrastrutture, lo sviluppo nel rispetto dell’ambiente, il lavoro, l’inclusione sociale”

hanno scritto, nel frattempo Italia Viva, Più Europa e Partito Socialista in Liguria.

“Vogliamo impegnarci nella costruzione di un progetto di cambiamento concreto, capace di rispondere alle sfide del presente e di tracciare un percorso di crescita e innovazione per il futuro della Liguria, senza trascurare i bisogni e la tutela dei malati e degli anziani”