Tensione alle stelle in Medio Oriente, dove non si è fatta attendere la rappresaglia di Hezbollah nei confronti di Israele dopo l’offensiva dei giorni scorsi che ha provocato decine di morti. L’attacco dal Libano, con oltre 100 missili, ha interessato la bassa Galilea e la zona di Tiberiade nelle prime ore di oggi, 22 settembre 2024.
Intanto l’esercito israeliano- che ha comunicato di aver intercettato alcuni dei razzi provenienti dal Paese, abbattendo le minacce aeree- ha deciso di chiudere le scuole ad Haifa e in tutto il Nord.
Guerra in Medio Oriente, l’attacco di Hezbollah contro Israele oggi 22 settembre 2024: “Bombardati complessi industriali”
In una dichiarazione ufficiale, Hezbollah ha fatto sapere che l’obiettivo dei missili erano “i siti di produzione di materiali militari” in Israele.
Una risposta alle esplosioni che, questa settimana, hanno interessato i dispositivi di comunicazione, provocando diverse vittime e ferito 3mila persone.
L’esercito israeliano sta lavorando, in queste ore, per spegnere gli incendi provocati dai proiettili caduti. Oltre mezzo milione di persone sono state costrette a rifugiarsi nei bunker in zone che, fino a questo momento, non erano state toccate dagli allarmi.
Nella cittadina di Kiryat Bialik, vicino ad Haifa, quattro persone sono rimaste lievemente ferite da schegge.
Intanto si è anche aggravato il bilancio dei raid israeliani su Beirut, in cui sono stati uccisi comandanti e combattenti di Hezbollah: è salito a 45 morti.
Idf: “Intensificheremo gli attacchi sul Libano”
Dopo il centinaio di razzi lanciati da Hezbollah, l’esercito israeliano ha comunicato che intensificherà gli attacchi sul Libano, già lanciati nelle scorse ore.
L’iodf ha inoltre stabilito la chiusura delle scuole nel nord di Israele e imposto delle misure di sicurezza più restrittive, in modo da proteggere la popolazione, come riferito dal quotidiano The Times of Israel.
Secondo le ultime linee guida, entrate in vigore dalle 6 di questa mattina, non è possibile svolgere attività educative sulle alture del Golan, in Galilea, nella baia di Haifa e nelle valli settentrionali fino a Beit Shean, che si trova a una distanza di circa 63 chilometri dal confine libanese.
Gli assembramenti sono stati limitati a 10 persone all’aperto e 100 al chiuso. I luoghi di lavoro possono essere utilizzati solo se è presente un riparo adeguato nelle vicinanze.
Il rappresentante delle Nazioni Unite in Libano, Jeanine Hennis-Plasschaert, ha avvertito di una “catastrofe imminente” in Medio Oriente a causa di questa escalation militare tra Hezbollah e Israele.
Mentre la regione è sull’orlo di una catastrofe imminente, non possiamo dirlo abbastanza: non esiste una soluzione militare per rendere entrambe le parti più sicure
ha dichiarato su X.
Droni contro Israele da gruppi filo-iraniani in Iraq
Gruppi armati filo-iraniani della “Resistenza islamica in Iraq” hanno rivendicato la responsabilità del lancio di droni contro Israele nella mattinata di oggi, 22 settembre, sul proprio canale Telegram.
Le autorità israeliane hanno fatto sapere di aver intercettato “diversi oggetti volanti sospetti” in provenienza dall’Iraq.
I combattenti della Resistenza Islamica in Iraq domenica mattina hanno preso di mira un obiettivo strategico nei nostri territori occupati, utilizzando droni
si legge nel comunicato. Dove hanno anche precisato di agire come “resistenza all’occupazione e a sostegno del nostro popolo a Gaza”.