Il Medio Oriente barcolla sull’immaginario dirupo, pronto a cadere nel baratro di un nuovo, devastante conflitto. Stavolta, il botta e risposta armato coinvolge Israele e Libano, quest’ultimo in mano ai membri di Hezbollah: oltre alla tragedia dei walkie-talkie, un altro attacco a Beirut ieri, 20 settembre 2024, rivendicato dall’Idf, dopo il lancio di 150 missili dal Libano verso il nord di Israele.
Il premier libanese, Najib Mikati, ha fatto sapere di aver annullato il viaggio a New York per partecipare all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, prevista dal 22 al 30 settembre 2024. Ecco le ultime notizie sulla potenziale escalation della guerra a Gaza.
Attacco a Beirut, Israele minaccia il Libano: escalation alle porte?
Edifici distrutti, strade invase dalle macerie e bombardamenti devastano Beirut, capitale del Libano, martellata dall’esercito israeliano. Oggi, 21 settembre 2024, invece, Beirut deve fare i conti con il bilancio sempre più alto dei morti – adesso saliti a 37, fra cui donne, bambini, anziani e alcuni membri della forza speciale Radwan. Nell’attacco aereo israeliano, però, sono morti anche Ibrahim Aqil e Fuad Shukr, membri del Consiglio del Jihad.
E mentre Israele festeggia la riuscita del raid, Hezbollah nomina i nuovi successori di Aqil e Shukr: Ali Karaki e Talal Hamia. Il premier libanese, Najib Mikati, invece, in partenza per New York, dove è attesa l’Assemblea Generale dell’ONU, ha deciso di non partecipare e anzi denuncia:
Nessuna priorità al momento è più alta di fermare i massacri commessi dal nemico israeliano. Chiedo alla comunità internazionale e alla coscienza umana di assumere una posizione chiara su questi terribili massacri. Chiediamo inoltre l’adozione di leggi internazionali per neutralizzare i mezzi tecnologici civili dagli obiettivi militari e di guerra
E aggiunge:
Avevo intenzione di recarmi a New York per aumentare l’azione diplomatica libanese durante i lavori dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, per fermare la continua ‘aggressione’ israeliana contro il Libano e i massacri commessi da Israele Tuttavia, alla luce degli sviluppi legati agli attacchi israeliani al Libano, ho deciso di astenermi dal viaggiare e ho concordato, previa consultazione e coordinamento con il ministro degli Esteri Abdullah Bou Habib, i temi di un’urgente azione diplomatica in questa fase
L’ira di Khamenei: “Israele è un cancro da estirpare”
Intanto, i social e le testate internazionali si riempiono di immagini e video dell’attacco a Beirut. Secondo alcune indiscrezioni, pare che il bombardamento sia stato eseguito da aerei F-15 da combattimento, armati di missili penetranti.
A riferirlo alcune emittenti tv israeliane, che spiegano che i missili hanno causato il crollo dell’edificio residenziale, nel sobborgo di Beirut di al Jamus, roccaforte del partito di dio, in cui erano riuniti i vertici di Hezbollah.
I raid dell’Idf si avvicendano nella città, già messa in ginocchio dai due attacchi del 19 e del 20 settembre 2024. Il primo, ha provocato la morte di diversi membri di Hezbollah, dovuta all’esplosione di alcuni cercapersona. Il secondo, invece, ha ucciso più 30 persone e provocato più di 3mila feriti per lo scoppio di dispositivi elettronici, come pannelli solari e walkie-talkie.
Sostegno al Libano anche dall’Ayatollah Ali Khamenei, guida suprema iraniana, che definisce Israele “un cancro che va rimosso” e punta il dito contro i “crimini vergognosi contro i bambini” di 4, 6 e 10 anni, rimasti uccisi nel bombardamento della capitale libanese.
Non solo, Khamenei prega i musulmani di resistere e combattere “per poter eliminare il tumore canceroso maligno dalla Palestina“:
Se la Ummah islamica utilizza la sua forza interiore, il regime sionista verrà rimosso dal cuore della comunità islamica
A lui fa eco anche il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, presente alla parata militare delle forze armate in memoria dell’inizio della guerra tra Iran e Iraq del 1980:
La forza e il potere deterrente dell’Iran hanno reso impossibile a qualsiasi demone di violare il nostro suolo e invadere il Paese. Oggi annunciamo con forza al mondo che non solo siamo in grado di difendere il nostro Paese ma anche che, con l’unità e la coesione tra i paesi islamici, possiamo mantenere la pace e la sicurezza nella nostra regione. Se ci uniamo e ci stringiamo la mano Israele, usurpatore, assetato di sangue, criminale, che non ha pietà, non potrà continuare a perpetrare i suoi crimini