Diventerà obbligatorio per le famiglie italiane assicurare le proprie abitazioni per i danni causati da eventi estremi come alluvioni e terremoti?

Al momento si tratta solo di un’ipotesi, anticipata dal Ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci, ma sarebbe allo studio del Governo la possibilità di rendere obbligatoria per le famiglie italiane la sottoscrizione di una assicurazione per la casa che vada a coprire i danni causati dagli eventi estremi.

Un’ulteriore spesa per i bilanci – già al limite – delle famiglie italiane che, tra le tante tasse sulla casa, potrebbero dover aggiungere anche le spese relative al pagamento di un premio assicurativo per tutelarsi dai danni da eventi meterologici o sismici.

L’ipotesi è stata formulata in seguito all’alluvione che ha colpito nelle ultime ore l’Emilia Romagna che, per la terza volta in meno di due anni si è ritrovata – nonostante lo stanziamento di ingenti risorse per la ricostruzione e la prevenzione, nonché l’istituzione di un’apposita Commissione Straordinaria per il post alluvione 2023 –  a dover fare i conti con i danni causati dall’ultima violenta ondata di maltempo.

A pagare le conseguenze più gravi del cambiamento climatico, della mancata prevenzione dei rischi, nonché i ritardi se non, in alcuni casi, l’immobilismo delle istituzioni, sono spesso le popolazioni che risiedono nei territori colpiti. Persone che in pochi minuti vedono spazzati via tutti i sacrifici di una vita, ritrovandosi con la casa sommersa dal fango, trascinata via da una frana, rasa al suolo da un terremoto, o distrutta da un incendio.

La proposta al vaglio del Governo di rendere obbligatoria l’assicurazione sulla casa in caso di eventi estremi, naturalmente, non ha mancato di suscitare polemiche. Non piace al Codacons e al presidente Gianluca Di Ascenzo, intervistato oggi – sabato 21 settembre – da Tag24.it, per il quale non si può chiedere alle famiglie un ulteriore sacrificio economico.

Assicurazione casa obbligatoria per eventi estremi, Musumeci: “Ipotesi partenariato pubblico privato”

La proposta di polizze anti-calamità è stata avanzata nel corso del Consiglio dei Ministri che, nelle scorse ore, ha deliberato lo stato emergenza in Emilia Romagna a seguito delle alluvioni. Allo studio dell’esecutivo ci sarebbe la possibilità di introdurre progressivamente l’obbligo di assicurazione per coprire i danni da eventi atmosferici e sismici.

“Per quanto riguarda le famiglie e quindi le abitazioni, le case di civile abitazione, c’è aperto un confronto, un ragionamento per capire intanto se le compagnie di assicurazione sono disponibili. Noi puntiamo su un partenariato pubblico privato, poi bisogna decidere se deve essere, come io sostengo almeno nella prima fase, facoltativo”.

Ha spiegato il ministro per la Protezione Civile e le politiche del mare, Nello Musumeci che poi ha avvertito:

“Le criticità ambientali che sono diventate ormai sempre più ricorrenti e di dimensioni davvero spaventose. Certamente lo Stato non è più nelle condizioni di poter approntare la risorsa necessaria per sempre e per tutti”.

Di Ascenzo (Codacons): “Non addossare a famiglie responsabilità per fallimento intervento dello Stato”

L’ipotesi di una polizza obbligatoria anti-calamità per le abitazioni private non piace al Codacons che sottolinea come non si possa gettare sulle spalle delle famiglie la responsabilità di “cercare di trovare una soluzione al fallimento dell’intervento dello Stato”.

“Ovviamente c’è un tema sul quale siamo tutti d’accordo che è la necessità di coprirci dai  rischi, dai danni catastrofici che abbiamo visto, negli ultimi anni, che stanno diventando tanto più frequenti. Sicuramente il problema c’è. Però secondo noi la soluzione non è imporre l’obbligatorietà per le famiglie di questo tipo di copertura. Chi può di fatto oggi già cerca di coprirsi da questi tipi di danni”.

Spiega il presidente del Codacons, Gianluca di Ascenzo, che incalza:

“Il timore che abbiamo noi è che si voglia porre a carico delle famiglie la responsabilità per gli eventi su cui l’amministrazione non è riuscita in questi anni a intervenire. Adesso ci sono le polemiche per quanto sta accadendo in Emilia Romagna e la domanda che ci poniamo noi: tutti i fondi che sono stati stanziati per il PNRR per fare un certo tipo di interventi perché non sono stati utilizzati, ad esempio, per aiutare le famiglie con il sismabonus?”.

Si chiede il presidente dell’Associazione dei Consumatori che, poi, aggiunge:

“C’è ovviamente la necessità di trovare una soluzione che non è da porre a carico di privati e famiglie rendendo obbligatorie a questo tipo di polizze, ma lavorare in modo che lo Stato possa aiutare le  famiglie a ottenere la copertura con una serie di misure anche economiche, perché altrimenti chi ha  la possibilità ottiene questo tipo di copertura e chi non ha la possibilità che cosa fa?“

Polizze anti-calamità, Codacons: “Le famiglie già sono in difficoltà, non servono nuove spese”

Una domanda che introduce al tema centrale della vicenda: le ripercussioni economiche sulle famiglie italiane.

“Il tema è che le famiglie già si trovano in difficoltà senza bisogno di aggiungere nuove spese. Abbiamo finito adesso di fare il calcolo delle spese per le famiglie per l’inizio della scuola e sono oltre 1.300 euro. Sono aumentate, lo dice l’IVAS, le tariffe delle polizze RC auto. Aggiungiamo la spesa per luce, gas, acqua, trasporti. A Roma hanno aumentato il costo del biglietto del trasporto pubblico. Le famiglie non ce la fanno.”

Conclude il presidente del Codacons Di Ascenzo che evidenzia come non tutte le famiglie italiane, alle prese con aumenti in tutti i settori, potranno permettersi di sostenere anche il costo della nuova assicurazione.