E’ una corsa contro il tempo per il raggiungimento del quorum per il Referendum sulla cittadinanza promosso da +Europa e dalle associazioni impegnate nella difesa dei diritti dei migranti.

Il giorno zero è il 30 settembre, quando si tireranno le somme e si capirà se, tra firme online e firme tradizionali, si sarà raggiunto il traguardo delle 500mila sottoscrizioni necessarie per poter indire la consultazione popolare che ricordiamo ha come obiettivo la diminuzione degli anni di soggiorno legale e continuativo nel nostro Paese necessari per poter avanzare richiesta di cittadinanza da parte dei cittadini stranieri.

La mobilitazione partita in sordina – la consegna del quesito a inizio mese in Cassazione – nelle ultime ore sta facendo registrare un’accelerazione con 35mila sottoscrizioni nelle ultime 24 ore, complice anche il sostegno arrivato da personalità del mondo della politica e della cultura.

Nei giorni scorsi, infatti, hanno annunciato di aver firmato la proposta referendaria anche la segretaria del Pd Elly Schlein, diversi sindaci e amministratori del centrosinistra. Tra i firmatari della proposta anche l’ex ministra delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Teresa Bellanova, intervistata oggi, sabato 21 settembre, in esclusiva da Tag24.it.

Referendum cittadinanza, l’appello di Bellanova: “Firmare perché Parlamento non in grado di dare risposte al Paese”

Tanti anche gli appelli che nell’ultime ore si stanno susseguendo con gli inviti a firmare per il referendum, c’è anche quello dell’ex ministra dell’Agricoltura di Italia Viva,Teresa Bellanova, tra le promotrici dell’iniziativa che ha sottolineato come – falliti tutti i tentativi delle ultime settimane di intervenire per via parlamentare – il referendum popolare rappresenti l’unica alternativa concreta per agire sulla spinosa e complessa questione della cittadinanza italiana per gli stranieri residenti in Italia.

“Perché è importante firmare per questo referendum oggi? E’ importante perché purtroppo in Parlamento la maggioranza non è in grado di dare una risposta a quella che è un’esigenza fondamentale del Paese. Noi abbiamo cittadini che sono cittadini italiani, che sono nati qui, che vivono qui, che studiano qui e purtroppo non possono godere dei diritti di cui godiamo tutti noi. E’ fondamentale riconoscere la cittadinanza di queste persone.”

ha dichiarato Bellanova che poi ha aggiunto:

Noi abbiamo nelle nostre scuole i nostri figli, i nostri nipoti che studiano insieme ad altri bambini che parlano la nostra lingua, che conoscono la nostra cultura, che vivono qui e se si devono spostare, però non hanno gli stessi diritti. Per questa ragione che, insieme a tanti altri abbiamo proposto questa raccolta di firme per il referendum.”

L’ex ministra di IV: “Su ‘Ius scholae’ c’è stato gioco imbarazzante sulla pelle delle persone”

L’esponente di Italia Viva poi è intervenuta sulla polemica sullo ‘ius scholae’ con un chiaro riferimento al ‘passo indietro’ di Forza Italia sulla vicenda. Sottolineando le scelte di FI, l’ex ministra ha parlato di un ‘gioco imbarazzante sulla pelle delle persone’.

Una vicenda che questa estate ha tenuto banco nel dibattito politico per lo scontro tra il partito del segretario nazionale, Antonio Tajani e la Lega. Forza Italia, infatti, aveva proposto di introdurre la possibilità di conferire la cittadinanza italiana agli studenti stranieri, nati in Italia, dopo il completamento di un ciclo di studi, ma si è scontrato con l’assoluta contrarietà della Lega.

Alla fine la vicenda è arrivata in Parlamento con una serie di emendamenti per l’introduzione dello ‘ius schole’ presentati dalle opposizioni, nei confronti dei quali Forza Italia ha votato contro, seguendo la linea dettata dalla maggioranza di Governo.

“C’è stato un gioco imbarazzante sulla pelle di queste persone Perché non si può proporre lo ius scholae, parlare di una proposta di legge, dire riconosciamo questi diritti, poi si arriva in Parlamento e Forza Italia, dopo tutta questa discussione, vota contro un emendamento che riconosce i diritti a questi bambini e a queste persone.  Non si può giocare con i diritti fondamentali degli esseri umani.”

ha concluso l’ex ministra Bellanova.

Boom di firme, 35mila sottoscrizioni nelle ultime 24 ore

La raccolta di firme per il referendum abrogativo del comma 1 dell’articolo 9 della legge 91 del 1992 sulla cittadinanza italiana, che vuole dimezzare – portando da dieci a cinque – gli anni di soggiorno continuativo necessari per richiedere la cittadinanza italiana, nelle ultime ore ha subito una forte accelerata.

In un post sull’account ufficiale del partito, + Europa ha annunciato che nelle ultime 24 ore si sono registrate 35mila firma a sostegno dell’iniziativa.

È possibile firmare online sull’apposita piattaforma del Ministero della Giustizia per i referendum, sia in maniera tradizionale in uno gazebo allestiti dal comitato referendario nelle città italiane. Ad oggi sulla piattaforma digitale sono arrivate circa 143mila firme, ed è possibile firmare fino al 30 settembre 2024.

Un primo passo verso una riforma della cittadinanza che interessa una platea potenziale di 2 milioni e 300 mila persone più i loro figli.