Dove firmare (anche online) il Referendum Cittadinanza? Mancano poche settimane al termine massimo per raccogliere le 500 mila firme utili a indire il Referendum di Cittadinanza. Al momento, le stime indicano che ne sono state messe insieme solo 85 mila, ovvero circa il 17% attraverso la piattaforma online del ministero della Giustizia, dove è possibile sottoscrivere il quesito.

A queste 85 mila vanno però aggiunte le firme raccolte fisicamente nei banchetti allestiti nelle varie piazze cittadine. Ad oggi il traguardo però sembra ancora molto lontano.

Dove firmare (anche online) il Referendum Cittadinanza: scadenza

Il termine ultimo per raggiungere l’obiettivo delle 500.000 firme, necessarie per indire il Referendum è il 30 settembre 2024. Chi volesse firmare lo può fare anche online e totalmente in modo gratuito accedendo con spid o carta di identità elettronica, direttamente dal sito del Ministero della Giustizia.

Una volta effettuato il login sarà infatti possibile selezionare il quesito referendario e firmarlo digitalmente in modo automatico. Al termine della procedura, verrà poi rilasciata una certificazione digitale dell’avvenuta sottoscrizione.

Se entro la fine del mese si raggiungerà il quorum delle 500 mila firme, queste passeranno al vaglio della Corte di Cassazione che dovrà valutarne la legittimità. 

Il passaggio successivo sarà rivolto poi alla Corte Costituzionale, chiamata a esprimersi sull’ammissibilità del quesito entro il 10 febbraio 2025. Solo a quel punto, il referendum potrà essere indetto in una data compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno 2025.

La grande novità di questa campagna referendaria è proprio la possibilità di firmare online. Dal 26 luglio 2024, infatti, è attiva questa nuova piattaforma digitale all’interno del ministero della Giustizia che permette di sottoscrivere referendum e leggi d’iniziativa popolare direttamente online.

Se il Referendum di Cittadinanza dovesse essere approvato, tutti gli stranieri maggiorenni potrebbero richiedere la naturalizzazione dopo cinque anni di residenza ininterrotta nel Paese. Ciò avverrebbe però a patto di soddisfare anche altri criteri. Si tratta infatti di provare la conoscenza della lingua, il possesso di adeguate risorse economiche, l’idoneità professionale, il pagamento delle tasse e l’assenza di precedenti penali.

Inoltre, come spiegato da Paolo Bonetti, docente dell’Università Bicocca di Milano, che ha partecipato alla formulazione del quesito, “anche i figli minori conviventi otterrebbero la cittadinanza, conservando il diritto, una volta maggiorenni, di rinunciarvi se in possesso di un’altra cittadinanza”.

Secondo le stime, i potenziali beneficiari di tale nuova normativa sarebbero all’incirca tra i 2,3 e i 2,5 milioni di persone.

I quesiti

Il quesito del Referendum, depositato in Cassazione il 4 settembre dal segretario di Più Europa Riccardo Magi, punta ad agevolare l’accesso alla cittadinanza italiana per gli stranieri attraverso la naturalizzazione. In questo modo si porterà da 10 a 5 gli anni di residenza legale necessari per fare domanda.

La naturalizzazione è infatti uno dei modi per ottenere la cittadinanza italiana. Di fatto si distingue da altri come lo ius sanguinis, ovvero il diritto di sangue, che la attribuisce a chi nasce da genitori italiani. Ma anche dallo ius soli, il diritto di suolo, che invece concede la cittadinanza a chi nasce sul territorio italiano.

Questo referendum, però se dovesse essere indetto interverrebbe solo sulla naturalizzazione. Ciò significherebbe che tratterebbe l’acquisizione della cittadinanza da parte di cittadini stranieri che risiedono stabilmente nel nostro Paese.

Il quesito che comparirà sulla scheda nel caso in cui vengano raccolte tutte le firme e la Corte Costituzionale lo approvi, sarà questo:

“Volete voi abrogare l’art. 9, comma 1, lettera b), limitatamente alle parole “adottato da cittadino italiano” e “successivamente alla adozione”; nonché la lettera f), recante la seguente disposizione: “f) allo straniero che risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica.”, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza?”.

Ecco un approfondimento sul Referendum di Cittadinanza.