Milano da tempo è al centro del dibattito pubblico: si discute sul tema della sicurezza alla luce delle frequenti notizie di criminalità che riguardano il capoluogo lombardo. La situazione sembra sfuggita di mano. Sono ormai all’ordine del giorno furti, rapine, episodi di violenza sessuale e spaccio di droga. Per non parlare delle baby gang, ragazzini senza scrupoli che girano in città e si sfidano a colpi di aggressioni, risse, scippi, danneggiamenti. Fanno paura come fanno paura i casi che la cronaca racconta tutti i giorni. Da capitale economica Milano negli anni si è trasformata in capitale del crimine. Nonostante la Giunta Sala, e lo stesso sindaco, minimizzino l’emergenza, la tradizionale classifica sulla sicurezza in Italia stilata da Il Sole24ore conferma Milano al primo posto per numero di denunce, insieme a Roma. Per Sala, che lo scorso anno ha nominato l’ex capo della polizia Franco Gabrielli suo delegato per la sicurezza e la coesione social, l’alto numero di reati un dato positivo perché la comunità crede nella giustizia e si affida alle autorità denunciando.

Non è dello stesso avviso il Comitato per la sicurezza di Milano che ogni giorno, attraverso i volontari, battono la città e segnalano alle Forze dell’Ordine i casi di illegalità che imperversano in città. Massiccia la presenza sui mezzi pubblici, in particolare sulle metropolitane, per denunciare i tanti borseggiatori che con ogni stratagemma scippano turisti e pendolari. Tutto è documentato sulla pagina social dell’organizzazione. Il vice presidente Nicholas Vaccaro, a Tag24.it, spiega cosa succede quotidianamente a Milano.

Milano città più pericolosa 2024, le zone più brutte svelate da Nicholas Vaccaro, presidente Comitato per la sicurezza

C’è chi le chiama ronde e le critica e chi è favorevole ai comuni cittadini che “controllano” zone e metro. I volontari del Comitato per la sicurezza di Milano non si etichettano, semplicemente, dicono, “Ci mettiamo al servizio dei cittadini, non vogliamo sostituirci alla polizia”. Nichola Vaccaro da due anni, dalla nascita del Comitato, gira la città e controlla mezzi di traporto, parchi, vie. Osteggia borseggiatori e spacciatori. Conosce bene la situazione in città per questo commenta con un laconico “nessuna sorpresa” la classifica sulle città con più crimini denunciati. “Parla da sola”, dice Vaccaro.

D. La situazione a Milano è grave?

R. Diciamo che nelle grandi città, chi più chi meno, non ci si sente sicuri ma credo che Milano sia messa male perché episodi di criminalità avvengono a tutte le ore, anche in quelle diurne. Ricordo il fatto di pochi giorni fa, protagonista un universitario che in metro è stato aggredito da nordafricani ai tornelli della metro ed è stato derubati degli effetti personali. Era mattina e il ragazzo stava andando al Politecnico per sostenere il test d’ingresso.

D. Quali sono le zone più brutte?

R. Vi sembrerà strano il centro di Milano e una delle zone poco sicure.

Perché nasce il Comitato Sicurezza per Milano per l’emergenza reati ma il sindaco Sala nega il problema

D. Come e quando nasce il Comitato Sicurezza per Milano?

R. Eravamo già una squadra e ricevevamo segnalazioni su borseggi, furti, occupazioni e violenze, Per questo un paio di anni fa è nato il Comitato con l‘obiettivo di mostrare quello che accade in città, in metro e nelle vie. Ognuno di noi, siamo in sette, tutti volontari e tutti giovani dai 19 ai 34 anni, si occupa di un determinato “reato”, io per esempio sono diventato esperto di borseggiatori e scippi.

D. Perché il Comune di Milano e alcuni esponenti politici non vi vedono di buon occhio?

R. Non solo il Comune, non siamo simpatici anche all’Atm, l’azienda del traporto pubblico. Secondo loro contribuiamo a dare una cattiva reputazione alla città. Noi invece facciamo vedere come la realtà che turisti, cittadini e pendolari vivono quotidianamente. Secondo me l’Amministrazione comunale conosce bene il problema sicurezza ma non sa come affrontarlo.

D. Per questo Sala minimizza la questione sicurezza bollandola come un fenomeno generale che riguarda tutte le città?

R. Nessuno nega il fatto che il problema sia nazionale ma che Sala non si occupi della criminalità sempre più in aumento lo trovo grave.

D. Anche gli uomini hanno paura a girare per strada?

R. Sì, io giro con lo spray al peperoncino. Le donne sono le più esposte, in pericolo perché ci segnalano continue molestie sulla metro. Queste criticità vanno affrontate, non ci si può girare dall’altra parte o far finta di non vederle.

D. Come si risolve il fenomeno delle gang di borseggiatori che operano in metro e in città?

R. Ho paura che non si possa più risolvere perché il fenomeno si è incancrenito. Sono persone esperte che agiscono in varie città, alcune vanno anche in trasferta per portare a casa la giornata.

Borseggiatrici Milano, Vaccaro: “Sono stato minacciano, su di noi le taglie”

D. Il problema delle borseggiatrici è ormai appurato. Gli uomini organizzano i colpi. Qual è il loro identikit?

R. Sono di origine bosniaca, sono minorenni e spesso incinte per questo c’è poco da fare. Ma non credo che non si possa intervenire, la legge c’è ma non viene applicata.

D. Vi minacciano?

R. Costantemente, abbiamo ricevuto dei brutti messaggi e su di noi pendono delle taglie, ci vogliono far fuori. Su di me c’è una taglia di 250 euro, su Matthia 500 euro. Siamo scomodi.

D. Avete sporto denuncia?

R. Sì ma tanto non cambia niente.

D. Nel 2023 il sindaco Sala ha nominato l’ex capo della Polizia Gabrielli delegato alla sicurezza. E’ cambiato qualcosa?

R. Assolutamente no.