Eccoci di nuovo ad esplorare le ricette della tradizione, di quella straordinaria miniera di sapienza che è la cucina familiare. Torniamo allora al sud dell’Italia per scoprire la ricetta calabrese pipi e patate. Si dice che quando arriva in tavola questo piatto accende la festa, perché è sì una portata semplice, ma i sapori che offre sono straordinari e stimolano l’appetito. Nelle cucine tradizionali la tecnica della frittura è onnipresente. Anche nel caso dei pipi e patate, ricetta calabrese, questa preparazione è assolutamente d’obbligo. Ma andiamo a scoprire per quale motivo e quali effetti produce.
Con le patate fritte non si sbaglia mai
Uno dei piatti che sicuramente mette d’accordo tutti sono le patate fritte! Chissà chi è stato il primo a scoprire questa preparazione per lo straordinario tubero protagonista numero uno in cucina. Le patate sono un ingrediente povero. E per questo è, da sempre, stato oggetto di molte sperimentazioni. La frittura è uno dei modi più diffusi di utilizzarle, magari aggiungendo aglio e origano. In Calabria si usa aggiungere i peperoni: ecco la ricetta calabrese pipi e patate, ovvero patate fritte e peperoni. Si tratta di uno sposalizio fra gusti semplici e genuini dei nostri orti che però sviluppa un connubio di sapori straordinario.
Gli ingredienti
Come si può immaginare siamo davanti ad una ricetta semplice, dove sono gli ingredienti ad avere il ruolo più importante. La loro qualità è essenziale: per questo, se non potete coltivarli direttamente, acquistate solo prodotti freschi da filiera controllata.
Dicevamo che gli ingredienti sono pochi. Infatti la ricetta è davvero basilare. Andiamo a stilare la lista della spesa e poi scopriamo come preparare questa ricetta calabrese, pipi e patate. Gli ingredienti elencati sono per due persone, per cui moltiplicateli se a tavola sarete di più.
- 4 patate medio gradi
- 1 peperone giallo grande
- 1 spicchio d’aglio in camicia
- Origano qb
- Sale
- Olio per friggere
Ricetta calabrese pipi e patate
Ovviamente la preparazione della ricetta calabrese pipi e patate parte dal principio. E in cucina il comandamento numero uno è la pulizia. Quindi prendete le vostre patate a pelatele quindi lavatele accuratamente sotto l’acqua corrente. Mettetele in una ciotola piena d’acqua, tagliatele a spicchi e rimettetele in acqua.
Intanto iniziate a far scaldare sul fuoco in una capiente padella, una buona dose di olio per friggere. Ognuno ha le sue preferenze: potete utilizzare dell’anonimo olio per friggere oppure dell’olio di semi, mais o girasole. Ora inizia una fase nella quale occorre fare molta attenzione: friggere le patate. Come sapete l’acqua a contatto con l’olio ha una reazione a dir poco antipatica: schizza in modo pericolosissimo. Quindi, siccome dovete mettere le patate bagnate nell’olio bollente, fate molta attenzione a non ustionarvi e a non incendiare la casa.
Largo alla frittura
Per la ricetta calabrese pipi e patate, mettete a friggere tutte le patate che avete preparato. Ora: se state preparando la ricetta per due persone ci può stare. Se il numero degli ospiti è maggiore, è chiaro che servirà fare delle fritture successive, onde evitare di doversi servire di un marmittone da caserma. Quindi: versate le patate, l’aglio in camicia e l’origano si può iniziare a preparare il peperone che aggiungete in seguito.
Anche in questo caso si parte dalla pulizia, poi dopo averli mondati da semi e filamenti bianchi e tagliati a listarelle friggeteli, mettendoli nell’olio quando le patate hanno iniziato a mostrare una crosticina dorata. Mescolate il tutto per far si che pipi e patate non si attacchino. La doratura completa delle patate è il segnale che gli ingredienti sono pronti. Utilizzando una schiumarola togliamo il tutto dall’olio e passateli su di una carta da cucina. Quindi impiattate e servite in tavola. Non abbiate timore se avanzano: i pipi e patate, ricetta calabrese, sono gustosissimi anche freddi, quasi delle chips vegane. Si possono eventualmente accompagnare con una bella insalata di pomodori, oppure fare da complemento a un piatto di formaggi della Sila o, per unire nord e sud dell’Italia, a una portata di carne salata trentina.