Peggio di così forse era difficile cominciare. Il Milan è di fronte alla sua prima vera crisi, dopo un’estate in cui le impressioni erano state più che positive. Quella nuova squadra guidata da Paulo Fonseca aveva convito e divertito nelle amichevoli estive. Il calcio di luglio e agosto però si sa che spesso lascia il tempo che trova e oggi la realtà è diversa, pur essendo passato poco più di un mese dall’inizio della stagione.

Fonseca, l’atteggiamento e un approccio da rivedere: Milan in crisi

Più che i risultati, che chiaramente sono alla base dei successi di un club, ciò che manca è un atteggiamento all’altezza del Diavolo. Un Milan che ambisce alla vittoria Scudetto non può andare in difficoltà a San Siro contro il Torino e svegliarsi solo a pochi minuti dalla fine. Una squadra che vuole tornare a vincere non può subire due gol a partita e gioire per una vittoria d’intermezzo con il neopromosso Venezia.

I cali di tensione sono già troppi: è successo a Parma, dove il Milan ha buttato via un’altra chance perdendo una partita che in realtà era da portare a casa. E anche all’Olimpico contro la Lazio il Diavolo si è adagiato, riuscendo a recuperare poi con un guizzo di Leao. Al portoghese, come del resto ai big in rosa, però non bastano dei flash: visto che per fare la differenza serve la continuità.

Atteggiamento troppo passivo con il Liverpool

Il Milan non guarda solo al campionato visto che deve onorare la propria avventura in Champions League, dove è subito arrivato il primo schiaffo che fa male. Forse si può accettare di perdere contro il Liverpool ma è più difficile farlo se si guarda all’approccio visto con i Reds. Gli inglesi hanno spinto forse al 70% delle proprie possibilità, ringraziando i rossoneri per diversi errori e portando a casa una vittoria pesante che poteva anche essere più larga. Se si riguardano i gol di Konate e Van Dijk, autori delle prime due reti dei Reds, sembra di rivedere la stessa azione. Difesa statica, saltano le marcature e il Liverpool va a nozze. E nella ripresa altra dormita, che di fatto spiana la strada al 3-1 di Szoboszlai.

Fonseca al bivio: la dirigenza rossonera valuta altri profili

Inevitabile che sul banco degli imputati finisca prima di tutto lo stesso Fonseca. Il caso famoso “caso cooling break” con Theo e Leao protagonisti ha evidenziato le prime crepe, nonché una certa distanza tra l’allenatore e qualche elemento della squadra. Le sue risposte un po’ deboli nel post partita di Milan-Liverpool alimentano poi hanno alimentato ancor di più le ombre, dato che in casa rossonera pensano già ai possibili sostituti. In corsa per la panchina ci sono Sarri, Allegri e Terzic, quest’ultimo particolarmente apprezzato da Ibrahimovic in primis.

Fonseca potrebbe avere un’altra chance in caso di successo nel derby contro l’Inter, un potenziale punto di svolta da non sottovalutare. L’ex Roma però non sembra avere completamente la situazione sotto controllo, visto che di fatto la palla è in mano ad Ibrahimovic. E l’ex bomber l’ha detto senza mezzi termini: “Al Milan comando io, punto”. Una sorta di depotenziamento per Fonseca, che non è ancora riuscito a far assorbire le proprie idee e il proprio calcio ai giocatori, scarichi e disattenti in tante situazioni. Certi adattamenti forzati, alcune scelte forse troppo rischiose e un determinato tipo di gioco sono serviti a poco in queste prime uscite.

Il derby per una svolta definitiva: rientra Maignan

Gli errori pesano e anche le incomprensioni, nonostante Ibra difenda sia il mercato portato avanti in estate sia giustamente un Milan alla ricerca di identità. Ma nessuno, tra i giocatori in rosa, fino ad ora è stato capace di prendersi la squadra in mano e fare la differenza in campo. Oggi lo svedese si è presentato a Milanello, dove prima dell’allineamento ha parlato alla squadra a tre giorni dal derby. Che il confronto possa servire a tirar fuori il meglio? Intanto le buone notizie infine arrivano dall’infermeria, dato che Mike Maignan dopo la forte contusione subita in Champions sarà a disposizione per l’Inter.