Nemmeno un anno e mezzo è passato dal disastro del 2023. Allagamenti, frane, sfollati e popolazione in ginocchio a causa di un maltempo che ormai di ‘naturale’ ha davvero ben poco. Rispetto allo scorso anno, però, dove la politica aveva mantenuto una facciata di collaborazione e unità a prescindere dai colori politici, oggi lo scontro sembra aperto. L’alluvione che si è abbattuta nuovamente sull’Emilia Romagna vede, infatti, il governo scagliarsi contro l’ex presidente della regione Stefano Bonaccini del Partito democratico, accusato di non aver investito i soldi messi a disposizione dall’esecutivo per la messa in sicurezza del territorio.

Un j’accuse che ha immediatamente prodotto la ferma replica del Pd, con la sua segretaria Elly Schlein che ha parlato di “sciacallaggio” da parte del governo.

Alluvione Emilia Romagna, governo contro Bonaccini: “Risorse per oltre mezzo miliardo, come sono state spese?”

Fiumi esondati, persone disperse nel comune di Bagnocavallo, in provincia di Ravenna, ed evacuazioni in corso da altre zone della regione, cui si aggiunge il caos sulla circolazione ferroviaria, con treni cancellati o in pesante ritardo a causa del maltempo. È il bilancio fino a oggi, 19 settembre 2024, sul nuovo flagello meteorologico che si sta abbattendo in queste ore in Emilia Romagna.

Un bilancio che, per il governo in carica, ha un responsabile preciso e cioè l’ex governatore Stefano Bonaccini. L’attuale parlamentare europeo è messo sul banco degli imputati per non aver provveduto a mettere in atto quegli interventi necessari a prevenire che si ripetesse la sciagura dello scorso anno.

In particolare, Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, sottolinea come, negli ultimi dieci anni, siano stati stanziati dai vari governi che si sono succeduti quasi 600 milioni di euro per la lotta contro il dissesto idrogeologico ma di non sapere “quanti siano stati utilizzati, spesi e tradotti in opere“.

Musumeci precisa che il suo non è “un atto d’accusa” ma poi ricorda come l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) abbia certificato che l’Emilia Romagna è tra le prime regioni per consumo di suolo in Italia negli ultimi decenni, e che “cementificare significa facilitare l’effetto ruscellamento quando piove. E dove l’acqua arriva velocemente fa danni“.

Schlein attacca Meloni sui ristori: “Mai arrivati, è indecente”

Il clima politico è reso, ovviamente, incandescente a causa della campagna elettorale per le Elezioni regionali che si svolgeranno proprio in Emilia il 17 e 18 novembre.

Ecco, dunque, che il rimpallo di responsabilità vede scendere in campo anche l’opposizione, con la segretaria dem Elly Schlein che, in una nota, difende gli amministratori locali che “hanno passato la notte a gestire l’emergenza, organizzare soccorsi e sostenere la popolazione” e attacca l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni.

Schlein se la prende proprio con le promesse fatte dalla presidente del Consiglio in quella che definisce la sua “inutile passerella con gli stivali nel fango“, ricordando il 100% di ristori a famiglie e imprese che non sono mai arrivati. Attacca, poi, l’intera gestione del post-emergenza, con la scelta del Commissario Figliuolo e non di un soggetto operante nel territorio. Un accentramento delle responsabilità che, secondo Schlein, viene adesso scaricato sugli amministratori locali facendo sciacallaggio politico per fini elettorali che la segretaria definisce “indecente“.