Era alla guida della Mercedes che nella giornata di ieri, 18 settembre 2024, ha travolto sette persone, tra cui due ragazze tedesche, morte sul colpo, a Lido di Camaiore, in Versilia: ecco chi è la 44enne di origine brasiliana Katia Pereira Da Silva, finita ai domiciliari con l’accusa di duplice omicidio.

Chi è la 44enne di origine brasiliana Katia Pereira Da Silva, ai domiciliari per l’incidente di Lido di Camaiore

Katia Pereira Da Silva, 44 anni, è originaria del Brasile, ma risiede da anni in Versilia. Ex barista, da oggi, 19 settembre, si trova agli arresti domiciliari presso la sua abitazione di Viareggio. Il motivo? Intorno alle 19 di ieri, mentre era alla guida della sua Mercedes, ha travolto e ucciso due studentesse tedesche in vacanza in Italia, per la precisione a Lido di Camaiore, in provincia di Lucca.

Stando alle prime ricostruzioni, avrebbe bucato ben due semafori rossi, investendo in tutto sette persone (di cui alcune attualmente ricoverate in gravi condizioni) dopo essere finita fuori strada. Le dinamiche del sinistro sono ancora al vaglio delle autorità competenti: tra le ipotesi, quella di un guasto al motore dell’auto della donna, su cui viaggiava anche una seconda persona, che gli inquirenti ascolteranno.

Le vittime erano due ragazze tedesche

Gli esami tossicologici e l’alcol test a cui la 44enne è stata sottoposta dopo l’arrivo dei soccorsi hanno dato esito negativo. Lei, dal suo canto, avrebbe detto di “non ricordare nulla”. L’accusa mossa nei suoi confronti è di duplice omicidio. Si attendono ora i prossimi sviluppi.

In molti, intanto, hanno dedicato e stanno dedicando un pensiero alle vittime sui social. Si tratta di due ragazze di 18 e 19 anni di Duisburg, in Germania. Stando a quanto si legge su alcuni quotidiani locali, frequentavano entrambe la scuola superiore Gesamtschule Duisburg-Mitte.

A seguito del drammatico incidente avvenuto a Lido di Camaiore il sindaco Marcello Pierucci ha firmato un’ordinanza in cui proclama il lutto cittadino per la giornata di venerdì 20 settembre. Domani, alle ore 12.00, gli uffici comunali osserveranno un minuto di silenzio per le due giovani turiste tedesche rimaste vittime dell’incidente. L’amministrazione comunale invita tutte le attività e tutti i cittadini a fare altrettanto.,

le parole affidate in una nota diffusa su Facebook dal Comune.

Una tragedia che ha sconvolto la comunità

Tra le persone che ieri hanno assistito all’investimento c’è sgomento. Una di loro ha riferito a La Nazione:

Abbiamo pensato a un attentato, quell’auto viaggiava a folle velocità travolgendo i pedoni sul marciapiede come birilli. Scene raccapriccianti, non le potremo mai dimenticare. E quella donna al volante che continuava a dire che non aveva fatto nulla… È assurdo.

Lo è davvero, assurdo. E a tanti avrà riportato alla mente l’incidente in cui a Santo Stefano di Cadore persero la vita tre persone, tre membri della stessa famiglia: il piccolo Mattia Antoniello, 2 anni; il papà Marco, 48 anni; e la nonna materna Maria Grazia, 65 anni.

Era il 6 luglio del 2023. Il bimbo stava passeggiando sul marciapiede insieme ai familiari – inclusi la mamma e il nonno, miracolosamente sopravvissuti alla strage – quando l’auto guidata da una donna di nazionalità tedesca li travolse in pieno.

Angelika Hutter, questo il suo nome, ha di recente chiesto il patteggiamento della pena: dopo aver risarcito i familiari delle vittime (sul piano civile), rischia, quindi, 4 anni e 5 mesi. “Non so se siano delusi o se lo aspettassero, di certo io avevo segnalato loro questa possibilità”, ha detto a Tag24 l’avvocato Berardi, che li assiste, dopo aver appreso la notizia.