Sembrano essere arrivate ad una svolta le indagini sulla morte di Chiara Jaconis, la turista padovana di 30 anni che domenica scorsa, 15 settembre 2024, è stata colpita alla testa da una statuetta caduta da un balcone di via Santa Teresella degli Spagnoli, morendo dopo due giorni di agonia a causa delle ferite riportate. Per proseguire con gli accertamenti, la Procura avrebbe iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo e omesso controllo i genitori del bimbo che avrebbe gettato il pesante oggetto di sotto.

Cosa è successo a Chiara Jaconis? La ricostruzione, dalla gita a Napoli alla morte a causa della caduta di una statuetta da un balcone

La tragedia risale al pomeriggio del 15 settembre scorso. Chiara Jaconis, 30 anni, si trovava a Napoli insieme al compagno quando, poco prima di riprendere l’aereo, passeggiando per le vie dei Quartieri Spagnoli, era stata colpita alla testa da un oggetto di onice caduto da un balcone, una statuetta nera.

Le sue condizioni erano apparse subito gravissime: all’arrivo dei sanitari, allertati dai presenti, era stata intubata e trasferita d’urgenza all’Ospedale del Mare, venendo sottoposta a un intervento neurochirurgico delicatissimo. Due giorni dopo, nonostante i tentativi dei medici di salvarla, si è spenta.

Indagati per omicidio colposo e omesso controllo i genitori del bimbo responsabile del lancio

Per fare luce sulla sua morte, la Procura, nelle scorse ore, ha iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo e omesso controllo i genitori del bimbo che, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe lasciato cadere la statuetta “incriminata” mentre era in compagnia di un secondo bambino (e che, essendo minore di 14 anni, per legge non è imputabile).

Entrambi gli adulti, al momento dei fatti, si sarebbero trovati, infatti, all’interno dell’abitazione, insieme a una terza persona, una baby-sitter, che a sua volta rischia quindi di finire sotto indagine. Lo riporta Il Corriere della Sera, secondo cui l’obiettivo degli inquirenti sarebbe quello di accertare le loro eventuali responsabilità nell’accaduto.

Ascoltati dai pm, per ora avrebbero negato qualunque coinvolgimento, affermando di non aver “mai visto” l’oggetto in questione. Si aspettano sviluppi. Nelle prossime ore, intanto, il medico legale incaricato eseguirà l’autopsia sul corpo della 30enne, a cui in molti, sui social, stanno dedicando messaggi di cordoglio.

Chiara emanava energia e trasferiva questa energia ovunque andasse. Ho avuto dei pregiudizi su Napoli, ma erano già andati via dopo un breve soggiorno qui lo scorso anno. Siamo stati io e mia moglie a spingere Chiara a venire qui. Non so se Napoli è la città più bella del mondo, ma sicuramente ha la gente più bella del mondo,

le parole che il papà Gianfranco, visibilmente commosso, ha affidato ai microfoni dei giornalisti nel corso di una fiaccolata organizzata ai Quartieri Spagnoli in ricordo della giovane, a cui hanno preso parte centinaia di persone.

Aperta un’inchiesta sulla diffusione del video della tragedia

Da un po’ la ragazza viveva in Francia. Dopo la maturità, infatti, aveva studiato economia, specializzandosi nel settore del fashion, che tanto amava e che, negli anni, l’aveva portata a trasferirsi in diverse città. Nelle ore successive alla sua morte online era circolato un video che ritraeva la sua ultima passeggiata.

La strada era quasi vuota. C’era silenzio. Poi, la tragedia: un tonfo sordo, Chiara che cade; il compagno che, disperato, cerca aiuto. Una scena durissima che, secondo la Procura, non andava diffusa. Sul punto è stata aperta un’apposita inchiesta per violazione del segreto di ufficio.