Il Libano ha subito due attacchi consecutivi in due giorni consecutivi. Il primo attacco ha visto esplodere dei cercapersone dei membri di Hezbollah, seguito da un secondo attacco che ha coinvolto walkie-talkie, pannelli solari e altri dispositivi elettronici. Questi attacchi hanno causato la morte di oltre 30 persone e provocato più di 3mila feriti. Tali eventi stanno spingendo il Medio Oriente verso il rischio di un conflitto più ampio.
Attacchi in Libano, prima esplosioni di cercapersone poi di walkie-talkie
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha pubblicato un video su X dichiarando che il suo governo prevede di rimpatriare circa 60mila sfollati dal nord del Paese come parte degli obiettivi di guerra. L’annuncio è stato fatto poche ore dopo il secondo attacco verificatosi in Libano.
נחזיר את תושבי הצפון בביטחה לבתיהם. pic.twitter.com/3Zc22pS6C4
— Benjamin Netanyahu – בנימין נתניהו (@netanyahu) September 18, 2024
Almeno 20 persone sono morte e oltre 450 sono rimaste ferite a seguito dell’esplosione di walkie-talkie, avvenuta il giorno dopo l’attacco che aveva preso di mira i cercapersone dei membri di Hezbollah, in cui erano morte almeno 18 persone. Secondo fonti israeliane citate dai media, Israele avrebbe lanciato i primi attacchi tramite cercapersone dopo aver temuto che il piano fosse stato scoperto dal gruppo libanese. Il governo di Netanyahu non ha rilasciato commenti ufficiali riguardo alle esplosioni.
Secondo quanto riportato dal New York Times, il leader supremo di Hezbollah, Hasan Nasrallah, era consapevole che molte delle sue truppe venivano localizzate tramite i loro cellulari. Per questo motivo, aveva deciso di abbandonare l’uso di questi dispositivi in favore di tecnologie meno avanzate. Il quotidiano statunitense riferisce che l’operazione che ha causato confusione tra i vertici del gruppo libanese sarebbe stata “complessa e di lunga realizzazione”, avviata almeno due anni fa.
I piani d’azione di Israele
Il metodo insolito adottato da Israele per colpire gli esponenti di Hezbollah potrebbe accelerare l’escalation nella regione. Confermando le dichiarazioni di Netanyahu, anche il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha affermato che “il centro di gravità si sta spostando verso nord” verso il confine con il Libano aggiungendo che “siamo all’inizio di una nuova fase del conflitto”.
Lo Stato ebraico trasferirà la 98esima divisione dell’esercito israeliano, finora impiegata nella guerra a Gaza, al nord:
Penso che siamo all’inizio di una nuova fase di questa guerra e dobbiamo adattarci. Dovremo dimostrare coerenza nel tempo, perché questa guerra richiede molto coraggio, determinazione e perseveranza.
Il Capo di Stato Maggiore israeliano, Herzi Halevi, ha dichiarato che le forze armate sono pronte a proseguire con i piani di attacco e difesa. L’Idf ha annunciato tramite il suo canale Telegram di aver colpito obiettivi militari di Hezbollah nel sud del Libano durante la notte tra il 18 e il 19 settembre.
Il Libano vieta cercapersone e walkie-talkie su tutti i voli
La situazione riguardante i dispositivi elettronici esplosi in Libano continua a svilupparsi. La società taiwanese Gold Apollo aveva confermato che i cercapersone coinvolti nell’attacco portavano il suo marchio ma erano prodotti da un distributore europeo. La società ungherese Bac ha precisato che funge solo da intermediario e non possiede centri di produzione nel paese.
Il governo bulgaro, giovedì 19 settembre, ha avviato un’indagine per verificare se la società Norta Global abbia venduto questi dispositivi a Hezbollah. Contemporaneamente, la ditta giapponese ICOM ha dichiarato che i walkie-talkie esplosi erano modelli fuori produzione.
In risposta alla situazione in corso, la direzione dell’aeroporto internazionale di Beirut – Rafic Hariri ha emesso una direttiva che vieta ai passeggeri di portare cercapersone e walkie-talkie a bordo degli aerei.