La partenza in campionato è stata complicata, ma i tifosi milanisti speravano che la vittoria per 4 a 0 contro il Venezia potesse rappresentare una svolta per questa stagione. Forse in Serie A sara diverso, ma all’esordio in Champions League, il Milan di Fonseca non ha di certo fatto una bella figura. Contro il Liverpool era difficile, e lo sapevano tutti, ma i rossoneri si sono arresi troppo presto, senza neanche lottare. Il mister dovrà cambiare le cose e dovrà farlo in fretta, anche perché domenica sera ci sarà il derby. Ma dopo la sconfitta in Champions, se Milan dovesse perdere contro l’Inter, Fonseca rischierebbe addirittura l’esonero? In esclusiva a Tag24, l’ex calciatore rossonero Stefano Cuoghi, ha analizzato l’avvio di stagione.

Dall’esordio in Champions, al derby: Fonseca a rischio esonero? Cuoghi a Tag24

D: Dopo la sconfitta in Champions, se Milan dovesse perdere contro l’Inter, Fonseca rischierebbe addirittura l’esonero?

R: Sinceramente questo non lo posso dire, ma nel calcio può succedere di tutto e oggi lo abbiamo visto con la Roma. L’errore in quel caso ad esempio non è stato esonerare De Rossi, ma fargli un contratto di tre anni. Tornando a Fonseca, non ho la minima idea di quello che potrebbe accadere, ma dipende ovviamente dal rapporto che ha con la società. Le dichiarazioni di ieri di Ibrahimovic sono state piuttosto forti. Bisognerà capire cosa pensa lui del tecnico, e in che rapporti è con Cardinale. Poi penso che molto passerà anche dal tipo di prestazione che vedremo contro i nerazzurri. Se dovesse esserci una sconfitta senza lottare, l’esonero sarebbe possibile. 

D: All’esordio in Champions, il Milan è risultato distante anni luce dalle big d’Europa: ti aspettavi una prestazione diversa?

R: Sinceramente non mi aspettavo questo tipo di avvio in Champions League, ma il campo ha dato il suo responso e ha fatto vedere chiaramente che il Liverpool è di gran lunga superiore al Milan. Eppure i rossoneri avevano iniziato bene, trovando un vantaggio importante, che non è cosa da poco in partite del genere. Quel che mi ha sorpreso è stata la mancanza di reazione e penso che a questi livelli sia inammissibile. La grinta, la cattiveria, la voglia di strappare il pallone agli avversari, non si sono visti. Penso che sia stato più che altro l’atteggiamento della squadra a dar fastidio ai tifosi del Milan. 

D: L’ambiente sicuramente è poco sereno, ma quante colpe a Fonseca?

R: Ha sicuramente le sue colpe, così come ce l’hanno i giocatori. Credo che ognuno si dovrebbe fare un bell’esame di coscienza e dovrebbero parlarsi all’interno delle quattro mura dello spogliatoio, per cercare di uscire fuori da questa situazione, che non è certo facile. Devo dire però a chi ha pensato che con la vittoria sul Venezia, tutto si fosse risolto, che ha sbagliato di grosso. Servono continuità di risultati e di prestazioni e soprattutto servono vittorie anche contro squadre forti. Domenica ci sarà il derby e con l’Inter c’è una buona possibilità, anche se ieri il Milan ha dato davvero una brutta sensazione. 

Il mercato e l’avvio di Leao

D: Quest’estate però il Milan ha fatto un mercato di un certo tipo, compiendo una piccola grande rivoluzione. Può essere questione di tempo?

R: È sempre una questione di tempo quando le cose non vanno bene. Tutti sapevano che i cambiamenti sarebbero stati tanti, ma è capitato anche ad altre squadre e non solo al Milan. Alcune sono partite bene, altre meno, ma il calcio è questo e si dovranno mettere le cose a posto il prima possibile. Più che i nuovi però, sono i vecchi ad avere qualche problema e le prestazioni di alcuni calciatori non sono certo all’altezza di quello che ci si può aspettare.

D: Ti riferisci a qualcuno in particolar modo?

R: Mi riferisco soprattutto a Leao. Stravedo per lui, ma a volte è indisponente e sembra che sia in campo solo per farti un favore. Questa non è una bella cosa, né per i compagni, né tantomeno per i tifosi. Ogni anno si parla di consacrazione, ma c’era una volta una Fiorentina fortissima, su cui tutti avevano aspettative straordinarie. Piano piano il tempo è passato, e quella squadra non ha vinto nulla. Leao rischia di fare la stessa fine. Il tempo per maturare c’è, ma passa in maniera incredibile e veloce e lui ora deve dimostrare di essere un leader.