La Germania sospende temporaneamente l’invio di armi ad Israele. Una scelta che arriva dopo gli attacchi in Libano, probabilmente legati ad un’operazione della Stato ebraico contro i miliziani di Hezbollah. Alla base ci sono anche due cause legali che Berlino sta affrontando per l’esportazioni di armi verso Israele. L’invio di armamenti violerebbe infatti il diritto umanitario.
Le cause legali potrebbero non essere le uniche ragioni. In Germania c’è un’inflazione molto alta e i cittadini tedeschi non sono d’accordo con il coinvolgimento di Berlino nelle guerre in Ucraina e in Medio Oriente. Alla base del crollo del SPD nelle recenti elezioni europee e statali c’è anche la spesa militare tedesca diventata troppo ingente negli ultimi anni.
La Germania sospende l’invio di armi a Israele: ecco il motivo
Il ministero dell’Economia non ha commentato il motivo dello stop all’invio di armi a Tel Aviv. La prima causa nella quale dovrà difendersi Berlino sarà davanti alla Corte internazionale di giustizia e la seconda è stata intentata dal Centro europeo per i diritti costituzionali e umani. Le accuse avanzate sono inerenti proprio all’esportazione di armi, ritenuta contraria al diritto umanitario. Il governo tedesco ha ribadito che non sono state inviate armi da guerra sulla base di licenze rilasciate dopo gli attacchi del 7 ottobre contro Israele a parte pezzi di ricambio per contratti a lungo termine.
I numeri delle esportazioni
L’anno scorso Berlino ha approvato esportazioni di armi in Israele per 326,5 milioni di euro. Secondo il ministero dell’Economia, che approva le licenze, si tratta di un numero dieci volte superiore al 2022.
Quest’anno le approvazioni sono diminuite. Da inizio anno al 21 agosto sono stati concessi solo 14,5 milioni di euro.
Oltre ai processi pesa anche l’opinione pubblica e l’opposizione di alcuni membri del governo di Olaf Scholz. Israele gode del sostegno inamovibile della Germania nella guerra contro Hamas ma la popolazione tedesca non è d’accordo con le azioni dell’esercito di Tel Aviv dopo il 7 ottobre. I costi della guerra iniziano a diventare sempre più pesanti sull’economia tedesca e il governo rischia di perdere ulteriori consensi in vista delle elezioni del 28 settembre 2025.
A questo si aggiunge anche un’opposizione interna all’esecutivo. Il ministero dell’Economia e degli Esteri sono guidati da esponenti dei Verdi contrari al sostegno a priori di Berlino a Netanyahu. La Germania però non è l’unico Paese ad aver sospeso l’esportazione di armi verso Israele per cause legali: anche Gran Bretagna e Paesi Bassi hanno dovuto fare un passo indietro per la preoccupazione che gli armamenti potessero causare morti civili nelle zone di guerra.
Germany: We will approve weapons to Israel, just not during the times they really need them. 🤔 pic.twitter.com/lumxFJI3Fx
— Yoav Kaufman 🇮🇱 (@yoavkaufman) September 18, 2024