Il Ministro degli Esteri nonché leader di Forza Italia Antonio Tajani oggi, 18 settembre 2024, è tornato a invocare la riforma della giustizia con la separazione delle carriere tra togati inquirenti e giudicanti, nuove regole nel Csm e una giustizia civile più veloce. L’occasione gliel’ha data il caso Open Arms che coinvolge il suo collega di Governo Matteo Salvini.

Open Arms, Tajani contro i giudici di Palermo e per la riforma della giustizia

Antonio Tajani non ha avuto dubbi fin dal primo momento nello scegliere da che parte stare nella guerra tra la Procura di Palermo e il ministro Matteo Salvini. La prima ha chiesto per quest’ultimo 6 anni di reclusione per aver ritardato, nel 2019, all’epoca del Governo giallo-verde che lo vedeva ministro dell’Interno, l’attracco di 147 migranti salvati dalla nave della Ong spagnola Open Arms a largo della Sicilia. Salvini, dal canto suo, si sente un perseguitato, convinto di aver fatto solo il suo dovere: difendere i confini italiani. Fatto sta che Tajani l’ha messa così:

“Salvini ha fatto il suo dovere, la richiesta della Procura mi pare senza fondamento. Mi sembra più una scelta di colpirlo politicamente che per una questione di diritto”

L’invocazione della riforma della giustizia

Questa convinzione ha dato il la a Tajani di tornare a chiedere a gran voce la riforma della giustizia:

“Bisogna accelerare, bisogna avere una giustizia depoliticizzata. Non è possibile che in un Paese democratico ci siano correnti nella magistratura come per anni è stata Magistratura Democratica che, in pratica, era il Pci, poi Pds e Pd all’interno delle aule di tribunale. E’ inconcepibile”

A tal proposito, il vicepremier ha fatto un esempio molto forte:

“Con le correnti nella Magistratura, è come se avessimo carabinieri di un partito piuttosto che dell’altro. Sono figure che devono stare al di sopra delle parti. Quando non lo sono perdono indipendenza e autorevolezza”

Tajani, inoltre, ha aggiunto che vuole evitare questa deriva mandando in porto la riforma di Nordio:

“Io voglio rafforzare l’autorevolezza della magistratura decidente. E velocizzare anche i processi civili che col passo da lumaca che hanno ci costano due, tre punti di Pil l’anno”