Anche quest’anno l’influenza stagionale minaccia di ‘mettere a letto’ milioni di italiani. Nei giorni scorsi l’AIFA e l’Ema hanno autorizzato l’utilizzo di otto vaccini contro l’influenza stagionale 2024-2025 e anche quest’anno, come ogni anno, si moltiplicano gli appelli di medici e di esperti a vaccinarsi e immunizzarsi contro i nuovi ceppi vaccinali.
Appelli che, purtroppo, spesso cadono nel vuoto per la diffusa diffidenza nei confronti dei vaccini con conseguenze, in alcuni casi, anche molto gravi. Un allarme lanciato – ai microfoni di Radio Cusano Campus e della trasmissione “5 Notizie” condotta da Gianluca Fabi – dal dottor Matteo Bassetti, primario di malattie infettive all’Ospedale San Martino di Genova, che ha paventato il rischio di un sensibile aumento dei contagi influenzali nei mesi a venire.

Influenza stagionale 2024-25, Bassetti: “Pochi vaccinati, rischio più contagi del 2023”

Aumento del numero di contagi dovuto principalmente dal fatto che sempre meno gente si vaccinerà.

“Secondo me quest’anno avremo più influenzati di quelli dell’anno scorso perché si vaccineranno ancora meno persone di quante si erano vaccinate l’anno scorso. Siamo uno dei paesi meno vaccinati al mondo per l’influenza, meno di un cittadino su cinque fa il vaccino dell’influenza. Forse varrebbe la pena stimolare maggiormente, ma io ormai sinceramente su questo tema mi sono stufato.Ognuno è libero e artefice della propria salute”.

Bassetti: “Violenze contro sanitari anche colpa della politica”

Un commento amaro quello del Primario del San Martino che individua, nel mancato riconoscimento dell’autorevolezza del personale medico, le ragioni del difficile momento attraversato dalla sanità pubblica, con le aggressioni a medici e infermieri che sono all’ordine del giorno e la tendenza a mettere in discussione le indicazioni dei sanitari.

“Ormai serpeggia un’ignoranza diffusa anche e soprattutto nella popolazione italiana che poi si riverbera nelle cose che abbiamo visto. Non c’è più quel riconoscimento del concetto di autorevolezza che un medico, un sanitario esprimeva, perché qualcuno ha pensato bene di fare in modo che questo non venisse riconosciuto, quindi abbiamo avuto un abbassamento culturale negli ultimi 3-4 anni da parte di tutti.”

Una situazione che ha tanti responsabili secondo Bassetti e uno di questi è la politica, o meglio, quella parte di politica che ha strizzato l’occhio a determinate situazioni pur di assicurarsi qualche voto in più, ‘avvelenando i pozzi’.

“Andate a domandare a quei politici che sono andati nelle piazze vicino a quelli che dicevano: io mi curo da solo, o la scienza ci dà soltanto cose negative, che cosa pensano oggi di questa violenza. C’è qualcuno che continua a soffiare su questo fuoco. La politica si deve domandare da che parte vuole stare, perché per prendere quattro voti, di quattro no-vax, sono andati evidentemente ad avvelenare completamente i pozzi della salute oggi.”

Il primario del San Martino: “Commissione Covid? Il lockdown fu troppo lungo”

E’ un duro atto d’accusa quello di Bassetti che, poi, rispondendo a una domanda sulla Commissione Bicamerale sul Covid, che stamane ha iniziato i lavori, si è detto favorevole e ha anche criticato alcuni aspetti della gestione della pandemia e dei lockdown.

“Se è una commissione d’inchiesta che va a valutare le decisioni politiche credo che si possa fare. Purché si rimanga nell’ambito delle decisioni politiche. Il lockdown? Secondo me così lungo non andava fatto. Il lockdown del marzo, aprile, maggio sicuramente sì, l’hanno fatto così in tutto il mondo. Il lockdown del dicembre 2020-gennaio 2021, quando si poteva pranzare e non cenare al ristorante, forse anche no.
E queste sono evidentemente cose che è giusto che vengano analizzate da una commissione di inchiesta, ma non per mettere in croce qualcuno, semplicemente per evitare nel futuro di commettere gli stessi errori”.

ha concluso Bassetti.