Bonus Prima Casa: in quali casi si decade dall’agevolazione? La decadenza dal bonus comporta la necessità di versare una differenza sulle imposte piuttosto elevata a cui somma anche la sanzione.
Nel caso in cui si verifichi la decadenza del bonus prima casa, cosa rischia chi ha beneficiato degli aiuti? Quali sono le sanzioni irrogate? Per beneficiare del bonus prima casa la normativa richiede il rispetto di determinati requisiti, ma per quanto tempo devono essere soddisfatti? Per i bonus prima casa che l’Agenzia delle Entrate riconosce ai contribuenti sono previsti requisiti molto rigidi. Nell’atto di compravendita si deve sottoscrivere una dichiarazione quanto più veritiera. Nel caso in cui il Fisco si accorga che la dichiarazione non corrisponda alla realtà, entro un triennio provvederà a recuperare le somme indebitamente fruite maggiorate da una multa pari del 30 percento dell’importo.
Bonus Prima Casa: quando si decade dall’agevolazione?
Ci sono determinate casistiche che portano a decadere dal Bonus Prima Casa. Un primo caso riguarda quello di un acquirente che sottoscrive una dichiarazione non veritiera. Si decade dal bonus prima casa nel caso in cui non si trasferisca la propria residenza nel Comune in cui è ubicato l’immobile entro 18 mesi. La decadenza si verifica nel caso in cui chi acquista non provvede a vendere la casa entro un anno. Tra le altre casistiche di decadenza dal bonus c’è la vendita del bene immobiliare acquistato con le agevolazioni prima che siano trascorsi cinque anni dal rogito.
Bonus Prima Casa: quali sono i requisiti necessari?
Il Bonus Prima Casa non è altro che un’agevolazione fiscale che prevede la possibilità di beneficiare di condizioni vantaggiose per chi acquista la prima casa. Per prima casa si intende l’immobile destinato dall’acquirente e dal suo nucleo familiare a stabilire la propria residenza. Nel caso in cui si decida di acquistare un immobile da una ditta, i benefici fiscali sono ascrivibili ai seguenti: imposta di registro, imposta catastale e imposta ipotecaria pari a 200 euro e Iva ridotta a 4 punti percentuali. Nel caso in cui l’immobile di acquisti da un privato le agevolazioni fiscali sono ascrivibili alle seguenti: imposta di registro al 2 percento, imposta catastale e imposta ipotecaria pari a 50 euro.
Per beneficiare del bonus prima casa è necessario rispettare determinati requisiti:
- l’acquirente non deve essere proprietario di altri beni immobiliari ad uso abitativo in Italia per i quali sono state fruite delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa. Nel caso in cui si possieda un bene e si benefici del bonus prima casa è possibile vendere entro un anno dall’acquisto,
- il proprietario deve avere la residenza entro 18 mesi dall’acquisto nel Comune dove si trova il bene immobiliare,
- chi acquista un bene immobiliare non deve possedere nessun altro bene immobiliare ad uso abitativo nel Comune in cui si trova l’immobile oggetto di compravendita,
- il bene immobiliare non rientra nelle categorie di lusso.
Chi rispetta tali requisiti può beneficiare del bonus prima casa, pagando imposte ridotte.
Decadenza Bonus Prima Casa: le sanzioni irrogate
Chi decade dal Bonus Prima Casa si dovrà fronteggiare determinate conseguenze economiche che non si devono sottovalutare: perdita delle agevolazioni fiscali e versamento delle imposte in misura piena. Chi decade dal beneficio fiscale dovrà versare l’imposta di registro al 9 percento, l’imposta ipotecaria al due percento e imposta catastale all’uno percento. Alla differenza delle imposte si deve aggiungere la sanzione del 30 percento.
Bonus Prima Casa in caso di usufrutto
Nel caso in cui si decidesse di acquistare un immobile utilizzando il beneficio fiscale del bonus prima casa, bisognerebbe prestare massima attenzione alle mosse da compiere: le agevolazioni si perdono nel caso in cui l’immobile sia ceduto in usufrutto entro 5 anni dall’acquisto. Per beneficiare del bonus prima casa, il bene immobiliare deve essere abitato dal nuovo proprietario almeno nei 5 anni successivi alla compravendita.