Crisi del turismo, alcune città del mondo devono affrontare l’overtourism. Lo studio condotto dagli esperti di Eurispes sottolinea che ci sono due città italiane interessate dall’overtourism.

Si tratta di due città italiane che purtroppo devono fare i conti con il fenomeno del sovraffollamento dovuto ai flussi turistici. Come sancito più volte dall’Organizzazione mondiale del turismo l’overtourism ha un impatto negativo determinante sulla qualità della vita percepita dai cittadini, sulla qualità delle esperienze dei turisti e sul territorio.

Crisi del turismo, le città italiane più colpite dall’overtourism

L’overtourism è un fenomeno socio-economico sempre più diffuso che interessa tantissime città e località a livello mondiale. Città europee e italiane non sono in grado di gestire gli enormi flussi turistici che prendono d’assalto le località turistiche. Numerose sono le proteste da parte dei residenti ed è eclatante il caso della Spagna e delle Isole Baleari dove i cittadini hanno spruzzato l’acqua ai turisti. Anche l’isola greca di Santorini punta ad introdurre il numero chiuso per determinati periodi dell’anno. L’overtourism riguarda anche determinate località turistiche italiane: Venezia ha introdotto i tornelli per contingentare gli ingressi nei periodi di massimo afflusso.

Tra le altre città interessate dal sovraturismo troviamo: Roma, le 5 Terre, Firenze e la Costiera amalfitana. Ci sono differenti fattori che vanno ad impattare sull’overtourism: viaggi spinti dagli influencer, aumento dei voli low cost e delle crociere, crescita del ceto medio. Tutto ciò porta alla creazione di posti di lavoro nel comparto turistico, ma al contempo i residenti finiscono per considerare i flussi turistici insostenibili.

Crisi del turismo: la classifica delle città italiane interessate dall’overtourism

Nella classifica stilata dagli esperti di Eurispes le città di Venezia e di Roma sono le principali città ad essere interessate dal fenomeno dell’overtourism. La presenza di turisti stranieri sta rendendo sempre più difficile la possibilità di controllare i flussi in queste città. Secondo le stime degli esperti, a livello globale il flusso di turisti è destinato a crescere: entro il 2030 si prevedono 43 milioni di arrivi. Nel mese di agosto in Italia sono stati registrati 40 milioni di stranieri e ciò ha comportato un aumento degli incassi pari a 6,5 miliardi di euro.

Nel corso del corrente anno i turisti saranno oltre 210 milioni ed il giro d’affari sarà pari a 62 miliardi di euro. Vivere in città gettonate dai flussi turistici implica un incremento dei prezzi degli immobili sia in vendita sia in affitto. Queste location sono superaffollate durante i periodi di alta stagione e ciò comporta stress e fastidio per i residenti. Nel corso degli ultimi anni le città di Napoli e di Firenze hanno registrato un drastico incremento dei prezzi degli alloggi.

Overtourism: quali sono le conseguenze?  

Nelle località e città interessate dall’overtourism, la popolazione deve far fronte a differenti conseguenze economiche: aumento dei prezzi dei beni e dei servizi, privatizzazione spazi pubblici, riduzione potere di acquisto dei residenti, sfruttamento della manodopera, dipendenza eccessiva dell’economia locale, crescita alloggi dei turisti e problemi di accessibilità alle infrastrutture.

Grazie all’osservazione attenta dell’Irrindex è possibile osservare come i residenti debbano fare i conti con una sequenza di reazioni e di emozioni a seguito dell’incremento delle visite da parte dei turisti. In una prima fase i turisti sono i benvenuti, man mano che i flussi crescono insieme alle conseguenze sopra descritte, le interazioni di natura sociale diventano sempre più negative.

Overtourism: le strategie per combattere il fenomeno

L’Organizzazione Mondiale del Turismo ha stilato una serie di strategie da implementare per combattere l’overtourism. Una prima strategia è quella di promuovere la distribuzione dei flussi turistici verso le aree meno frequentate. Tra le altre strategie per combattere il fenomeno c’è quella di incentivare il turismo fuori stagione, proporre itinerari alternativi, segmentare il mercato, creare esperienze che coinvolgano i turisti ed i residenti, potenziare i trasporti pubblici, coinvolgere gli stakeholders, implementare un sistema di monitoraggio continuo dei flussi turistici e implementare nuove misure tecnologiche.