Arrivano novità sul credito di imposta 2024 per le imprese della moda, del tessile e del settore degli accessori che stanno riscontrando difficoltà economiche, soprattutto per quelle situate in Toscana e nelle zone colpite dalle alluvioni dello scorso anno. Dal ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) arrivano rassicurazioni circa l’adozione di un pacchetto di incentivi che consisteranno non solo nell’erogazione di crediti d’imposta, ma anche nell’accesso ai crediti bancari e in nuove modalità di utilizzo della Cassa integrazione (Cig) ordinaria e straordinaria.

Le novità in arrivo per le imprese dei settori coinvolti sono state confermate dal sottosegretario al ministero delle Imprese e del Made in Italy, Massimo Bitonci, durante la seduta del sindacato ispettivo in Aula alla Camera del Deputati al fine di salvaguardare il settore.

Credito imposta imprese moda, tessile e accessori, quali gli incentivi 2024 per Ricerca e Sviluppo?

In primis il sottosegretario ha fatto riferimento al credito d’imposta Ricerca e Sviluppo, Innovazione, Tecnologie e Design e Ideazione estetica. “Si tratta di un incentivo che si pone l’obiettivo di sostenere la competitività delle imprese del settore, stimolando gli investimenti in Ricerca e Sviluppo – ha detto Bitonci in Aula nel corso dell’interrogazione parlamentare – C’è la volontà del governo di individuare una soluzione alle problematiche attraverso un apposito strumento di carattere normativo”.

Il sottosegretario conferma il bonus in arrivo con il quale le imprese sono chiamate a effettuare investimenti con il doppio obiettivo della transizione green e digitale.

Nuovo bonus 60mila euro su moda, tessile e accessori: come presentare domanda

Il nuovo bonus in arrivo dovrà favorire le condizioni per la transizione verde e tecnologica delle imprese del settore della moda, del tessile e degli accessori. Tali aziende potranno presentare la richiesta di contributi a fondo perduto fino a 60mila euro. Gli incentivi attueranno le previsioni dal decreto dell’8 agosto 2024 del ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) di Adolfo Urso. Per questa misura il ministero ha stanziato risorse per un totale di 15 milioni di euro.

Gli incentivi andranno a sostenere gli investimenti utili ad accelerare la transizione verso il verde e il digitale. In linea di massima, i due pilastri dovranno essere raggiunti da investimenti che mirino alla formazione dei dipendenti delle imprese e all’implementazione di moderne tecnologie sviluppo. Le imprese, con la presentazione dei progetti, dovranno dimostrare che, grazie agli investimenti, saranno migliorati i processi aziendali innovativi e green.

Le aziende potranno utilizzare le risorse anche come voucher per ottenere certificazioni di sostenibilità dal punto di vista ambientale, nonché i servizi di analisi del Life cycle assessment (Lca), caso da certificare con documentazione idonea.

Accesso al credito, conferma per il 2025 del Fondo di garanzia delle PMI

“Per quanto riguarda il credito, anche le aziende del settore tessile, moda e calzature hanno accesso a quello che ad oggi rimane il principale strumento nazionale delle piccole e medie imprese, ossia il Fondo di garanzia delle PMI – continua Massimo Bitonci – Solo lo scorso anno, il Fondo ha garantito finanziamenti per circa 46,2 miliardi di euro, rispondendo alle esigenze di liquidità in questa delicata fase di congiuntura incerta della nostra economia. Attualmente, stiamo lavorando a una proroga di questa misura anche per il 2025″.

Da questo punto di vista il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) è impegnato ad assicurare, assieme all’Associazione bancaria italiana (Abi) “la rimodulazione dei prestiti bancari al fine di garantire la liquidità alle aziende del settore”.

Oltre al credito d’imposta moda, anche la Cig

Infine, per superare le difficoltà delle imprese del settore della moda, il sottosegretario al ministero delle Imprese e del Made in Italy ha annunciato anche delle interlocuzioni con il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Infatti, sono due gli strumenti che potranno essere utilizzati dalle aziende, ovvero la Cassa integrazione (Cig) ordinaria con possibilità di estenderla al regime straordinario per le imprese che abbiano più di 15 dipendenti.

Le aziende con un numero di dipendenti inferiore a 15, invece, potranno contare sull’ammortizzatore sociale che verrà erogato dal Fondo delle associazioni artigiane. La copertura della Cassa integrazione è fissata in un periodo di tempo di 6 mesi.