Fuga da Azione“. Non da Alcatraz, come nel bellissimo film di Don Siegel con Clint Eastwood del 1979. Potrebbe essere questa la frase in grado di riassumere queste prime, concitate settimane di settembre nel partito di Carlo Calenda. L’emorragia di parlamentari, con l’uscita prima di Enrico Costa e poi, in blocco, del terzetto Carfagna-Gelmini-Versace, ha travolto il partito centrista, sebbene Osvaldo Napoli si dica non sorpreso da quanto accaduto.

Il deputato ex Forza Italia critica la scelta delle colleghe e giudica sbagliate le loro posizioni nei confronti dell’alleanza con il campo largo di centrosinistra.

L’addio di Carfagna e Gelmini ad Azione, per Napoli “avrebbero dovuto pensarci di più”

Non succede niente di particolare“. Napoli prova a minimizzare davanti ai giornalisti, tra cui l’inviato di TAG24 Michele Lilla, quanto accaduto nelle ultime ore nel suo partito. La nota di Azione che ufficializza l’addio di Mara carfagna, Mariastella Gelmini e Giusy Versace, le voci che si rincorrono circa il nuovo possibile ‘approdo’ politico per le tre e la risposta delusa via social della Carfagna.

L’impressione, a voler esser cinici, è quella della classica nave in procinto di affondare, dopo il disastro delle Elezioni europee, con alcuni passeggeri impegnati nel tentativo disperato di abbandonarla prima che sia troppo tardi.

Ovviamente, però, nessuno confesserà mai una cosa simile, anche se fosse vera. Ecco, dunque, che la motivazione addotta è l’alleanza con il campo largo di centrosinistra nelle prossime elezioni regionali (Liguria, Umbria ed Emilia Romagna) e i ‘mal di pancia’ provocati nei fuoriusciti.

Una valutazione che Osvaldo Napoli considera senza mezzi termini “sbagliata“, ribadendo la linea politica che il partito di Calenda ha sempre mantenuto finora e cioè che “localmente, si sceglie qual è la coalizione migliore in base ai programmi“, tenendosi maggiore libertà di movimento a livello nazionale, dove Azione vota indifferentemente i provvedimenti di maggioranza e opposizione che ritiene opportuni, senza rispondere a logiche di coalizione. Nessun ingresso nel campo largo, dunque, o alleanza sistemica, come erroneamente creduto da Carfagna & co.

L’addio era, però, ormai inevitabile visto lo “stillicidio quotidiano” mediatico sulla loro permanenza o meno che, per il deputato, “era negativo per il partito“. Napoli non sa quale sarà la loro nuova ‘casa politica’, sebbene escluda Forza Italia e ritenga possibile un loro approdo in ‘Noi moderati’ di Maurizio Lupi.

Napoli sul “malessere” in Azione: “Guardate quello che succede nel M5S…”

Dal canto suo, Napoli conferma la sua permanenza in Azione e precisa che, se di “malessere” si deve parlare, questo non riguarda solo il suo partito ma si riscontra “nella politica in generale, citando i problemi di altri partiti come il Movimento 5 Stelle.

Difficile, dunque, in questa situazione, immaginare il futuro. Prospettive che, però, per Napoli sono abbastanza chiare e si dice convinto “che entro 6 mesi nel Palazzo gli equilibri politici cambieranno completamente“.

A cosa si riferisca sembra chiarirlo quando ricorda l’astensionismo diffuso, con “il 50% di non votanti” di cui il 30% ritiene appartengano a moderati “che non si riconoscono in nessuna componente politica“. Pronti, quindi, a votare per Azione? Questo Napoli non lo dice.